Logo ASEE

ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Home > Elenco istituti  >  Biblioteca civica di Verona  >  Manoscritti  >  Carteggio

Documento Commento su opera di Spencer

Minghetti muove alcune osservazioni al libro di Spencer "First principles" consigliatogli da Messedaglia. Non condivide la definizione di evoluzione come passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo e dall'indefinito al definito, inoltre l'eccessivo ricorso alle ipotesi, in particolare quando l'autore suppone che "le forze mentali e sociali siano identiche fra di loro e identiche alle fisiche... certo se la dimostrazione fosse fatta rispetto alle forze mentali la conseguenza che le forze sociali sono anch'esse identiche diverrebbe agevole, poiché la società è una unione di uomini, ma tutto il valore di questa seconda affermazione dipende interamente dalla prima". Riconosce una "grandissima analogia" con il pensiero di Rosmini, quando Spencer sostiene l'impossibilità di conoscere il principio ed il fine di tutte le cose: "questa è la verità fondamentale in cui ha radice l'armonia e la conciliazione della scienza e della religione". Da ciò Spencer argomenta anche la vanità della opposizione che vuole stabilirsi tra materialismo e spiritualismo. Minghetti condivide le posizioni dell'autore inglese su questo punto e, sottolinea, "vi è un'altra parte in cui quella distinzione rimane vera e necessaria, ed è quando si applichi alla storia della filosofia. Con la nascita della filosofia due grandi questioni hanno diviso il mondo. L'una non ammette altro che il fenomeno, il relativo, "non riconosce nelle idee che delle sensazioni trasformate, non iscorge altre regole della morale che l'interesse... che il piacere, altro scopo all'uomo che la felicità terrena. L'altro sistema ammette il noumeno, l'assoluto, l'infinito... riconosce una legge morale, un destino dell'uomo oltre la terra. Mi pare che lo Spencer propenda per il secondo sistema. Quanto a me la mia scelta è fatta già da un pezzo, poiché lo spiritualismo mi pare in molti punti rigorosamente dimostrabile."
Tipologia Corrispondenze
Data 11/06/1872


×
Carteggio

Fascicolo contenente il carteggio intercorso tra il 1863 e il 1901 tra Messedaglia, Minghetti, Miraglia, Morpurgo, Nina e Padelletti.
Numero della busta: 246

×
Manoscritti

Il fondo Manoscritti conservato presso la Biblioteca Civica di Verona contiene 64 buste di materiali appartenenti ad Angelo Messedaglia: 16 contengono il carteggio (227-245) e 48 custodiscono manoscritti di studi scientifici e letterari, dispense di lezioni universitarie, carte di lavoro e personali (1221-1253).

×
Biblioteca civica di Verona

La Biblioteca civica viene istituita nel 1792 e inaugurata dieci anni dopo. Essa nasce dall'unione di tre librerie: la libreria della soppressa Abbazia di San Zeno, quella della soppressa Compagnia di Gesù con l'aggiunta della libreria dei Gesuiti e quella della chiesa e il Collegio di San Sebastiano. In quegli anni giunge il primo lascito privato di Aventino Fracastoro. La custodia e l'elenco dei libri fu affidato a Girolamo Rivanelli e a Benedetto del Bene. Nel 1795 giunge il lascito di A.M. Lorgna. Nel 1858 il bibliotecario abate Cavattoni stampa una breve memoria sull'istituzione della biblioteca e sui lasciti, argomento ripreso nel 1869 in occasione dell'ampliamento dei magazzini. Di seguito l'abate Ignazio Zenti stampa una relazione sugli avvenimenti dal 1858 al 1875. Nel 1868 il patrimonio librario raggiunge complessivamente i 60.000 volumi. Allo Zenti succede Giuseppe Biadego, uomo di alta cultura, in relazione di studi e di ricerche con mezza Europa, e grazie alla sua sapienza professionale l'Istituto trova stabilità e sicurezza. Purtroppo la sede più vasta ricavata nell'immediato anteguerra dall'ex chiesa di S. Sebastiano, per il bombardamento aereo del 4 gennaio 1945, viene totalmente distrutta. I danni al patrimonio librario furono abbastanza seri, in particolare quelli riportati dalla raccolta di incisioni e di carte geografiche; salvo ad ogni modo il materiale manoscritto e incunabolistico. Laboriosissima la questione della ricostruzione, risolta finalmente in gran parte con l'edificio progettato da P. L. Nervi, sempre sulla sede dell'ex chiesa, e inaugurato il 2 giugno 1980, quale modernissimo contenitore dell'intero patrimonio librario e con uno sviluppo potenziale di oltre un milione di volumi. In tale occasione venne rilevato e analizzato tutto il materiale accumulato in 200 anni di vita, riordinati, inventariati, fotografati e in buona parte rischedati 150.000 opuscoli; ricollocate alcune migliaia di carteggi e individuate e riordinate 6.000 cinquecentine, a disposizione dell'operazione di rilevamento nazionale, coordinato con le biblioteche europee e americane. Attualmente la biblioteca possiede oltre 515.000 volumi e opuscoli rari e di pregio compresi (aldini, cominiani, bodoniani), 1230 incunaboli, 6.000 cinquecentine, 3.600 manoscritti, 95.000 lettere, documenti, fogli volanti, un'imponente fototeca, 2.000 stampe, carte geografiche e topografiche sulle quali splende il mappamondo di Leardo del 1442.
Indirizzo: via Cappello, 43
CAP: 37121
Luogo: Verona
Regione: Veneto
Contatti: Tel. 045-8079710 e-mail bibliotecacivica@comune.verona.it
Sito: https://biblioteche.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=79983