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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI




Opera Della proprietà rurale e dei patti fra il padrone ed il lavoratore  

In: Memorie lette nelle adunanze ordinarie della Società agraria della provincia di Bologna, vol. 2, pp. 125-168 (1842-1844)

Opera Della riforma delle leggi frumentarie in Inghilterra e degli effetti che possono derivarne al commercio italiano  

In: Memorie lette nelle adunanze ordinarie della Società agraria della provincia di Bologna, vol. 3, pp. 199-230 (1845-1846)

Opera Di alcune novità agrarie in Inghilterra  

In: Memorie lette nelle adunanze ordinarie della Società agraria della provincia di Bologna, vol. 7, pp. 277-296 (1852-1853)

Opera Discorso detto da Marco Minghetti nel dì 28 ottobre 1856 nella Università delle Scienze in Bologna, per la distribuzione dei premi all'agricoltura e alla industria  

In: Memorie lette nelle adunanze ordinarie della Società agraria della provincia di Bologna, vol. 9, pp. 161-172 (1856-1857)

Opera Della economia pubblica e delle sue attinenze colla morale e col diritto  

Le Monnier, Firenze (1859)

Opera Opuscoli letterari ed economici: edizione riveduta dall'autore  

Le Monnier, Firenze (1872)



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Documento "Osservazioni critiche al Libro I e II e III e IV"

Si tratta di appunti autografi di Antonio Montanari relativi ad osservazioni critiche (con relativa indicazione della pagina cui si riferiscono) all'opera del Minghetti "Della Economia Pubblica e delle sue attinenze colla morale e col diritto". Presente inoltre una lettera di grafia ignota a Minghetti: "[...] troverai singolare che le mie osservazioni si riferiscano meno al tema che all'ordine e al metodo, e i miei dubbi sieno di cose grammaticali [...], e non di materie economiche. Ma la singolarità del fatto sparisce in che non vi possono essere due economie buone, e la mia si uguaglia alla tua in tutto che è di fondamento radicale [...]. La più forte obiezione io la facevo al metodo da te usato, seguendo il Gioberti, di non dividere il tuo libro per capitoli [...]".

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Documento [Lettera]

Si tratta di una lettera di Montanari Antonio al Minghetti contenente osservazioni sull'opera del Minghetti "Della Economia Pubblica e delle sue attinenze colla morale e col diritto".

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Documento "Disegno di una Prefazione o di un Libro a complemento della mia opera Dell'Economia politica [sic] e delle sue attinenze colla morale e col diritto"

Carte autografe del Minghetti relative a: "Prefazione alla ... Edizione" (il cui incipit è il seguente: "Nel novembre 1858, dopo aver riveduto la stampa del mio libro della Economia publica e delle sue attinenze colla morale e col diritto..."), "critiche e risposte", "bibliografia analitica" dell'opera di Minghetti. Presenti inoltre una minuta di lettera di Minghetti (1860 gennaio 24) a Scialoja ("desidererei molto di conoscere il giudizio sincero degli Economisti francesi sul mio libro"), ed una lettera (senza data) di Pietro Sbarbaro a Minghetti ("... elenco dell'opere che trattano dell'attinenza fra la Economia e la Morale e il Diritto...Ella conoscerà senza dubbio il libro dell'avv. F. Rivet Les Rapport du Droit et de la Legislation avec L'Economie Politique (1864)...Nella prefazione codesto scrittore che Le ha mosso ... un appunto che certo Ella non lascerà senza adeguata risposta").

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Documento "Mio Libro note ed aggiunte. Della Economia Pubblica e delle sue attinenze colla Morale ed il Diritto"

Carte autografe del Minghetti relative a: correzioni per la seconda edizione dell'opera "Della Economia Pubblica e delle sue attinenze colla morale e col diritto", errata corrige dell'opera, elenco di nomi a cui Minghetti intendeva inviare copia della sua opera. Presente inoltre il carteggio, relativo alla stampa dell'opera, tra Minghetti (di cui sono presenti alcune minute) e: Felice Le Monnier, Guillaumin editori, Sansone D'Ancona, Leopoldo Galeotti.

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Documento [Minute di lettera]

Si tratta di due minute di lettera prive di destinatario e relative ad un discorso tenuto all'adunanza della Società Agraria di Bologna e alla possibilità di stamparlo nella "Appendice Economico-agraria degli Annali delle Scienze naturali".

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Documento "1841. Nuove osservazioni intorno alla Tendenza agli Interessi materiali che è nel secolo presente"

Manoscritto autografo del Minghetti "Nuove osservazioni intorno alla Tendenza agli Interessi materiali che è nel secolo presente", "in risposta alla lettera del Sig. A. P. inserita nel Giornale Il Solerte-anno IV n.VIII-IX-X".

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Documento [Minuta di lettera]

Minuta di lettera "Al Sig. A. P.": "Nessuna cosa, o mio carissimo, poteva essermi più grata di quella che la lettera che avete pubblicato nel Giornale Il Solerte del mio discorso Intorno alla tendenza agli interessi materiali che è nel secolo presente [...]".

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Documento [Lettere]

Lettera di Des Maison a Minghetti (Venezia, 1842 gennaio 23) e minuta di lettera autografa di Minghetti "Risposta all'Amico Des Maison illustrando le teoriche da me dichiarate nella lettera a Vippoli [?]".

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Documento Associazione costituzionale di Bari

Minghetti ringrazia l'Associazione costituzionale di Bari, per il tramite del suo membro, Ottavio Serena, per avergli conferito il titolo di socio onorario, un riconoscimento ufficiale notevole rispetto "al poco che io ho potuto fare pel bene della patria". Si sofferma, poi, ad esaltare i meriti di tali associazioni distribuite su territorio nazionale, che, "mantenendo fermi i principi che faranno l'onore del partito moderato, accogliendo ogni ragionevole progresso, mai pestando i bisogni e i voti delle popolazioni, rendono grande servizio al paese".

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Documento Commemorazione di Angelo Messedaglia, fatta da Luigi Luzzatti per invito e sotto gli auspici dell'Accademia delle Scienze di Verona

La memoria di Angelo Messedaglia si lega alla sua formazione poliedrica, basata su un connubio di discipline morali e politiche, matematiche e fisiche. Luzzatti si dichiara "fortunato" per esserne stato intimo amico e discepolo. Di lui ricorda gli studi letterari, in cui si rifugiava "quando era stanco di approfondire i problemi ardui della moneta e del credito, o le dottrine sulla popolazione, sulle medie statistiche, penetrando coi numeri attraverso gli abissi della fatalità e del libero arbitrio". I suoi studi letterari erano soprattutto incentrati sull'opera di traduzione "in ottimi versi italiani" dell'Excelsior di Longfellow o di correzione del Gladstone "pei corsi dei venti nei viaggi di Ulisse". Luzzatti ebbe l'occasione di ascoltare nel 1870 a Firenze nella casa di Marco Minghetti, di cui era sottosegretario, la conversazione tra Gladstone e Messedaglia sull'Odissea. Luzzatti ricorda Messedaglia come un non lottatore: "poche volte spese nelle controversie politiche il suo sterminato sapere", ma quando vi interveniva, lo faceva con fermezza e cognizione di causa. Così si ricordano i suoi bilanci sulla pubblica istruzione, su grazia e giustizia, che "rimarranno modelli insuperabili di sapienza civile". Analogamente le sue discussioni finanziarie ed economiche sulla perequazione fondiaria, "precedute da ricerche così tecniche e profonde, quali non si usano nei Parlamenti, stanno scolpite negli Atti più belli della nostra Camera". Con rammarico Luzzatti constata come "la morte lo salvò dal dolore del triste uso che si fece dei suoi consigli, poiché la perequazione a vantaggio dei troppo aggravati non si compensò colle terre troppo leggermente colpite". Si ricorda lo scontro che ebbe in Parlamento contro chi lo accusò di "metafisica finanziaria" - di cui si tace il nome - al quale rispose che era ben lieto se la sua metafisica avesse potuto salvare lo Stato da "un errore di calcolo di 78 milioni" d'interessi. Nella feconda produzione di scritti economici e finanziari, Luzzatti si sofferma sul saggio dedicato da Messedaglia alla teoria di Malthus. Lo considera "l'esame più alto e forte della tesi del grande economista inglese", che contiene "la revisione del metodo, per giungere alle conclusioni che ne sono il fondamento". In un lavoro del 1858, infatti, egli aveva confutato il principio secondo cui la forza riproduttiva appariva uguale in ogni spazio e tempo. La realtà mondiale in cui Luzzatti viveva avrebbe, a suo parere, dato ulteriori conferme alla confutazione esposta a suo tempo dal maestro. Di Messedaglia sono anche ricordati i contributi dati ad un perfezionamento ed ampliamento dei campi d'indagine della statistica, particolarmente cari a Luzzatti, che con il suo amico tenne delle lunghe conversazioni, proseguite poi per corrispondenza, sulla spinosa questione del rapporto tra certo determinismo ambientale e sociale delle leggi statistiche ed il libero arbitrio individuale. "Io - aggiunge Luzzatti - mi ribello anche alla sovranità assoluta della Scienza, quando vuol eliminare il principio morale".

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Documento Ricordi di Minghetti

L'onorevole Belotti chiede a Salandra se abbia ricordi parlamentari dell'onorevole Minghetti, "grande statista bolognese".

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Documento Ricordi di Minghetti

Salandra informa Belotti di non avere diretti ricordi parlamentari di Minghetti perché quando egli venne alla Camera nel 1886 era già morto. Lo ha conosciuto come professore nel 1879 quando scrisse il libro "I partiti politici e le ingerenze loro nella giustizia e nell'amministrazione" pubblicato nel 1881. Quante volte gli dette a rivedere le bozze dei suoi discorsi.

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Documento Volume su Marco Minghetti

Ringrazia Salandra per "la miniera" di scritti e discorsi parlamentari fornitigli da Salandra stesso, da cui ha potuto attingere molti aneddoti ed informazioni utili alla stesura del volumetto dedicato a Marco Minghetti.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara informa del dibattito parlamentare sulla legge finanziaria illustrando le responsabilità di Minghetti nel voto contrario della Camera. Prevede un rimpasto governativo. Nella lettera sono citati Cesare Peruzzi e Urbano Rattazzi.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara discute sulle trattative e sulle condizioni finanziarie di un possibile prestito a favore della città di Palermo. Informa di avere ricevuto un controprogetto che coinvolge altre case bancarie e dà notizie di una sua prossima missione a Parigi su incarico di Minghetti. Nella lettera sono citati Gaetano Del Tignoso e Andrea Guarneri.

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Documento Lettera ad Anna e Rosalia Ferrara

Ferrara discute dei provvedimenti finanziari a favore di Ustica. Cita nella lettera Gaspare Finali e Marco Minghetti.

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Documento a Agata e Rosalia Ferrara

Ferrara comunica di essere stato incaricato da Minghetti di studiare i problemi tecnici e applicativi dell'imposta sul macinato. Nella lettera sono citati Gaspare Finali e Domenico Perrani.

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Documento Su di un commento ad un libro. Cenni ad una ricerca

Baer si scusa per le difficoltà a collaborare con la "Nuova Antologia". Vorrebbe, inoltre, poter commentare il libro di Minghetti sotto due aspetti: la questione morale e la giustizia nell' amministrazione. Accenna alla sua ricerca sul latifondo in Sicilia.

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Documento Sull'ordinamento degli studi delle scienze politiche

Ferraris non vuole parlare del libro del Minghetti ma solo prendere occasione di alcune sue parole per esporre alcune idee sull'ordinamento degli studi delle scienze politiche, rettificando anche diverse idee del Minghetti.

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Documento Sulla carta governativa

Luzzatti riferisce che il Ferrara non crede opportuna la discussione sulla carta governativa. Chiede che sul punto vengano consultati il Minghetti e lo Scialoja.

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Documento Sulla Società di economia politica

Luzzatti comunica la disponibilità di Minghetti per la società di economia politica. Dato che altri nomi importanti, quali Simonelli e Salandra, sono ancora incerti, Luzzatti incarica Protonotari di organizzare un incontro. Si tratta probabilmente dell'ultimo incontro della Società che dopo quell'anno tacque.

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Documento Su di alcuni opuscoli ricevuti

Minghetti vuole incontrare Protonotari per parlare di alcuni opuscoli e lettere che ha ricevuto per la Società degli economisti.

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Documento Sulla Società degli economisti

Minghetti parla dell'ingresso di nuovi soci nella Società degli economisti.

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Documento A proposito di una riunione da farsi

Minghetti parla di una riunione della commissione che si terrà al ritorno di Luzzatti e Lampertico. Il ministro delle finanze ha incluso in essa anche Allievi.

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Documento Sull'invio di fascicoli economici

Minghetti vuole che gli rinviino i suoi fascicoli letterari ed economici e vorrebbe pubblicare quello sull'ordinamento delle imposte dirette.

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Documento Su di un articolo

Minghetti parla di un articolo di Cossa sul libro di Laveleye.

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Documento Compenso

Lettera di Marco Minghetti a Francesco Protonotari nella quale accenna al suo compenso.

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Documento Sul libro di Laveleye

Minghetti comunica di aver visto un piccolo cenno sul libro di Laveleye nella "Nuova Antologia" del 15 gennaio.

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Documento Su di un concorso a premi

Scialoja scrive che Minghetti è pronto a riferire sul concorso a premi promosso dalla Società di economia politica relativamente alle colonie. Si tratta del premio che toccò a Leone Carpi il quale lo vinse con l'opera "Delle colonie e dell'emigrazione d'italiani all'estero", 4 voll., Tip. editrice Lombarda, 1874.

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Documento Richiesta intervento di Messedaglia su Minghetti

Sbarbaro chiede a Messedaglia di persuadere Minghetti ad accettare l'incarico di commissario al concorso di Genova, dato che conosce quasi tutti i lavori dei concorrenti.

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Documento Sostituzione commissario al posto di Minghetti

Sbarbaro spera si provveda al più presto alla nomina del nuovo commissario nel caso Minghetti rifiutasse, e che si scelgano persone non troppo occupate e in grado di "sbrigarsi nel loro mestiere".

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Documento Sui commissari del nuovo concorso

Sbarbaro scrive che il presidente della commissione lo ha informato che Minghetti resterà nella commissione perché vi sono due supplenti scelti fra i professori dell'Università dove ha luogo il concorso (Genova). Vuole sapere se esiste la possibilità che uno di questi supplenti sia il Boccardo e se vi sia un qualche tranello come l'anno precedente.

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Documento Scuola tedesca e Ferrara

Sbarbaro ha formalmente domandato al Ministero di nominarlo Professore Ordinario. Spera che Messedaglia sia superiore "alle misere guerre di scuola, e dico misere avendo d'occhio non l'emulazione dei sistemi e la feconda contesa delle dottrine, ma la guerra che mi pare di scorgere introdotta nel governo della Pubblica Istruzione fra i vecchi e i nuovi Economisti." Si è già rivolto al "mio generale Ferrara" sostenendo che "male ci si oppone dissimulando o negando il germanesimo di Lei, troppo eloquentemente significato da quella frase: dottrine di opposizione, di Ella a p. 58 ? riguardo alla Economia Politica francese e credo Lei federato alla causa del germanismo". Tuttavia considera Messedaglia incapace di favorire i "germaneggianti nel pubblico insegnamento" a danno della giustizia e dei diritti di coloro che professano altre dottrine". "Il mio amico Minghetti ha più volte riferito in presenza di amici comuni" che lo avrebbe raccomandato a Messedaglia.

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Documento Richiesta d'aiuto presso l'Accademia dei Lincei

Cossa chiede a Messedaglia di sostenerlo presso l'Accademia dei Lincei e di spendere le "sue autorevoli parole con altri". Minghetti e Lampertico sono già informati da molto tempo.

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Documento Commento su opera di Spencer

Minghetti muove alcune osservazioni al libro di Spencer "First principles" consigliatogli da Messedaglia. Non condivide la definizione di evoluzione come passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo e dall'indefinito al definito, inoltre l'eccessivo ricorso alle ipotesi, in particolare quando l'autore suppone che "le forze mentali e sociali siano identiche fra di loro e identiche alle fisiche... certo se la dimostrazione fosse fatta rispetto alle forze mentali la conseguenza che le forze sociali sono anch'esse identiche diverrebbe agevole, poiché la società è una unione di uomini, ma tutto il valore di questa seconda affermazione dipende interamente dalla prima". Riconosce una "grandissima analogia" con il pensiero di Rosmini, quando Spencer sostiene l'impossibilità di conoscere il principio ed il fine di tutte le cose: "questa è la verità fondamentale in cui ha radice l'armonia e la conciliazione della scienza e della religione". Da ciò Spencer argomenta anche la vanità della opposizione che vuole stabilirsi tra materialismo e spiritualismo. Minghetti condivide le posizioni dell'autore inglese su questo punto e, sottolinea, "vi è un'altra parte in cui quella distinzione rimane vera e necessaria, ed è quando si applichi alla storia della filosofia. Con la nascita della filosofia due grandi questioni hanno diviso il mondo. L'una non ammette altro che il fenomeno, il relativo, "non riconosce nelle idee che delle sensazioni trasformate, non iscorge altre regole della morale che l'interesse... che il piacere, altro scopo all'uomo che la felicità terrena. L'altro sistema ammette il noumeno, l'assoluto, l'infinito... riconosce una legge morale, un destino dell'uomo oltre la terra. Mi pare che lo Spencer propenda per il secondo sistema. Quanto a me la mia scelta è fatta già da un pezzo, poiché lo spiritualismo mi pare in molti punti rigorosamente dimostrabile."

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Documento Appuntamento

Minghetti avverte di un cambiamento di programma e nuovo appuntamento a Verona alle 2. Si fermerà un'ora e mezza a Padova e vorrebbe mostrare a Laura la cappella degli Scrovegni. Chiede di informare anche Luzzatti delle tappe del viaggio.

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Documento Commento su esito elezioni

Scrive Minghetti: "Come la sorte è cieca! E che perdita abbiamo fatto in te con quel maledettissimo sorteggio e non so assuefarmi all'idea di non vederti a Roma. Ma speriamo che qualche mezzo ci sia e se non ora alle prime elezioni".

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Documento Consiglio Superiore

Minghetti scrive circa le ratifiche del Consiglio Superiore e sulle commissioni di concorso.

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Documento Consiglio Provinciale

Minghetti informa Messedaglia che in Consiglio provinciale vi sono 40 oggetti all'ordine del giorno e che a tutt'oggi ne sono stati discussi solo 7. E' preoccupato della "gravità del compito" e soprattutto del fatto "che non siamo pienamente d'accordo" sulla strategia da seguire per l'approvazione della legge sulla perequazione fondiaria. "Io mi preoccuperei delle disposizioni transitorie altrettanto quanto della legge".

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Documento Commenti sulle elezioni

Minghetti ha scritto a Guicciardini. Chiede di far pervenire a Depretis alcune notizie raccolte sui candidati di Bologna e di Vicenza. Conferma la disponibilità ad appoggiare Tononi "ma pare che egli non accetti". Spera di indurre tutti gli amici a votare per Mazzacorati nonostante il suo poco valore e i ricordi passati, ma sarebbe impossibile appoggiare uno come Dadi. A Vicenza si presenterà Marzotto: "non si fidi di lui, è un uomo da non poter fare assegnamento". Se si farà una battaglia contro Depretis, Marzotto voterà col Cavalli, cioè contro.

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Documento Invio relazione per commento

Minghetti chiede a Messedaglia di leggere la prima parte della sua relazione, che rappresenta più della metà, e di esprimere un giudizio attento.

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Documento Acque, irrigazione e catasto

Minghetti apporta delle correzioni all'articolo 17 su acque di irrigazione e catasto: "capisco che non dico niente, ma apriamo la via alla discussione."

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Documento Consigli

Minghetti invita Messedaglia a concedersi una pausa dal lavoro: "Quando si sta sopra un lavoro per tanto tempo, si finisce per non capirci più niente. Tante volte mi è successo! Dunque per prima cosa lascia per qualche tempo il tuo lavoro da parte e leggi degli altri libri del tutto estranei alla materia, quando lo riprenderai tutto ti si farà più chiaro".

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Documento Raccomandazione per Santino

Minghetti elogia Marco Santino, autore siciliano. "Io non conosco giovane più valente e che più promette di lui in Italia" e chiede a Messedaglia di appoggiarlo se sarà fra i giudici.

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Documento Riposo

Minghetti invita Messedaglia a concedersi il riposo necessario in modo da terminare il lavoro libero da ogni preoccupazione: "abbiamo tempo ancora". Ha ricevuto solo ora la lettera di Coppino scritta l'11, inviata il 12 e giunta il 14.

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Documento Malthus

Minghetti chiede a Messedaglia quale sia "nello stato attuale della scienza economica, la posizione della teorica di Malthus", inoltre un suo giudizio sulla "posizione attuale della teoria in rapporto all'efficacia dell'azione governativa per migliorare le condizioni delle classi bisognose".

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Documento Kautsky

Minghetti scrive di aver "letto quel Kautsky, il libro è molto bello". L'autore è socialista, e vuole una nuova organizzazione sociale, e proprietà e capitale collettivo per la prosperità di tutti. Egli critica i socialisti che bestemmiano Malthus, anche se non intende la gravità del problema "si scagli contro i delitti" e ammetta solo "quella che egli chiama complesso preventivo vale a dire l'applicazione d'un metodo pel quale le unioni matrimoniali diventino imperanti ?".Dal libro "non ho imparato nulla: senonché ho visto che vi è qualche socialista che capisce la possibilità del problema di Malthus". Informa Messedaglia che "un certo Zorli" pubblicherà a Bologna il seguito "di quel Giornale degli economisti che si stampava in Padova" e gli ha chiesto un articoletto. Pensa di scrivere due o tre pagine dal titolo "Interpretazioni inesatte di Ricardo" dove vuole dimostrare come Ricardo non abbia "escluso assolutamente il profitto dagli elementi del valore normale", come si evincerebbe dai capp. V e XXI dove tratta dell'interesse del denaro. Attribuisce a Say e alle sue note alla traduzione di Ricardo l'origine di tali interpretazioni.

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Documento Commissione d'esame

Minghetti scrive: "Genala mi scrive e mi mette degli scrupoli pel capo". Teme come membri della commissione di potersi trovare in una posizione difficile. Ha risposto a Genala che sarebbe bene incontrarsi per discutere assieme dei pro e dei contro.

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Documento Commissione d'esame

Minghetti scrive che ha saputo che Messedaglia sarà nominato con lui nella commissione per la cattedra di di diritto costituzionale di Messina, o di Cagliari.

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Documento Progetto di legge Borgatti-Scialoja e Vaticano

Messedaglia ha trascorso molti giorni a Roma anche per volontà di Brioschi. Crede che la presenza di Minghetti a Vienna sia stata utilissima, e lo riconosce anche chi la pensa diversamente. "Il Ministero è fiacco e sconcorde, e si direbbe non sappiano a che partito appigliarsi. La questione delle elezioni non è ancora risoluta, pare, ed è un grave fatto. Ogni giorno perdiamo terreno, a Roma più che altrove". Sostiene che sulla questione del Papa si è andati troppo avanti con le parole, in quanto "esterritorialità, indipendenza sovrana, guarentigie territoriali sono concetti impropri e pericolosi". Critica l'art. 3 del progetto Borgatti-Scialoja, che fu il suo primo voto in Parlamento e "voto di opposizione". Considera quale unico concetto abbastanza definitivo quello del diritto costituzionale della inviolabilità papale, colla responsabilità degli agenti esecutivi. Gli ha inviato un opuscolo del prof. Pacifici-Mazzoni "è un buon giurista che proposto a Bologna, passa a Roma come professore di diritto civile."

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Documento Nomina Messedaglia

Miraglia comunica che l'Accademia reale di scienze morali e politiche ha eletto Messedaglia all'unanimità socio ordinario non residente al posto di Minghetti.

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Documento "Disegno dell'opera e appunti"

Si tratta del disegno dell'opera e di appunti di mano di Minghetti "pel Libro V". Incipit: "Titolo. Il titolo di questo libro può essere uno dei titoli seguenti Introduzione allo studio della Economia Publica, Nuovo saggio di Economia Publica, Meditazioni sulla Economia Publica. Il presente libro discorre delle relazioni fra l'Economia Publica e le altre umane discipline, onde si perviene a determinare il subbietto proprio di essa, le sue parti, i suoi veri limiti, e il luogo che le compete nella Enciclopedia [...]".

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Documento "Della Economia publica [sic] e delle sue attinenze colla Morale e col Diritto"

Si tratta del manoscritto parziale (libri I, III, IV con prefazione ed indice) dell'opera del Minghetti "Della Economia Pubblica e delle sue attinenze colla morale e col diritto". I libri I e IV sono autografi di Minghetti, il III invece è di grafia ignota. Il manoscritto è suddiviso in sottofascicoli rilegati e numerati. Incipit: "Prefazione. Il presente volume non è un trattato formale di Economia publica [sic], ma è un discorso intorno ai principii di essa e alle sue attinenze colla morale e col diritto [...]".

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Documento "Miscellanee Economiche"

Appunti ed estratti autografi del Minghetti, più precisamente: "Rosmini-Il Comunismo ed il socialismo, I fondamenti dell'Economia nazionale-manuale elementare degli uomini d'affari e degli studiosi (1854), Note allo Smith, Storia della ricchezza delle nazioni, Trattato di Economia pubblica, Del metodo nell'economia pubblica, Rossi Gabriello, Mali effetti attribuiti alla concorrenza".

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Documento "Thornton W. T."

Estratti autografi di Minghetti da W. T. Thornton.

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Documento "Estratto delle opinioni capitali di Sismondi G. C.: Etudes de L'Economie Politique"

Note di lettura autografe del Minghetti.

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Documento "Economia Pubblica. Lezioni date ad alcuni amici nell'inverno 1855-1856"

Carte autografe del Minghetti relative a lezioni (in numero di 40) date ad alcuni amici nell'inverno 1855-1856. Argomenti trattati nelle lezioni (così come riportati nelle intitolazioni alle lezioni stesse): "Lezione I-Considerazioni preliminari-Il concetto che gli antichi ebbero della scienza economica-Abbozzo delle condizioni economiche degli antichi; Lezione II-Abbozzo delle condizioni economiche del Medio Evo; Lezione III-Abbozzo delle condizioni economiche dei tempi moderni-Cenni sulla origine e i progressi della scienza specialmente in Italia; Lezione IV-Importanza dei fatti economici e della scienza nella prima metà del secolo XIX; Lezione V-Obiezioni ad accuse alla scienza economica confutata; Lezione VI-Considerazioni preliminari alla definizione dell'Economia Publica-Esame delle definizioni che ne hanno dato i più illustri scrittori-Concetto della Economia come scienza e come arte-Sue attinenze colle altre scienze e suoi limiti; Lezione VII-Sunto della lezione II [del corso di Economia Pubblica] di Pellegrino Rossi-Osservazioni sulla teorica dell'autore-Si conclude definendo l'Economia Publica; Lezione VIII-Definizioni preliminari di alcuni vocaboli principali della scienza-Ricchezza-Valore; Lezione IX-Di alcuni altri sensi della parola ricchezza, della offerta e della domanda, della produzione e della [consumazione ?]-Prodotti materiali e immateriali-Consumo produttivo e improduttivo; Lezione X-Digressione nella quale rispondendo ad alcune [obiezioni] si chiarisce l'analisi delle idee di ricchezza e di valore, degli [agenti ?] di produzione-Terra; Lezione XI-Del lavoro-Del capitale; Lezione XII-Delle macchine-Della cooperazione al lavoro (associazione al lavoro-divisione del lavoro); Lezione XIII-Della produzione in grande-Della coltivazione in grande e in piccolo; Lezione XIV-Della concorrenza; Lezione XV-Organizzazione del lavoro-Confutazione delle opinioni dei socialisti; Lezione XVI e Lezione XVII-Legge dell'aumento dei prodotti della terra-Teorica di Ricardo-Teorica di Carey e di Bastiat; Lezione XVIII-Leggi dell'aumento del capitale; Lezione XIX-leggi dell'aumento del lavoro-Principio della popolazione di Malthus; Lezione XX-Della distribuzione della ricchezza-Del prodotto da ripartirsi e delle persone che concorrono alla ripartizione; Lezione XXI e Lezione XXII-Della legge secondo la quale il prodotto si riparte spontaneamente e data la libera concorrenza-Dei salarii; Lezione XXIII-Segue dei salarii-Conseguenze della legge esposta-Rimedi ai bassi salarii; Lezione XXIV-Dei profitti; Lezione XXV-Della rendita-[Armonie e antinomie ?] dei salarii, dei profitti e delle rendite; Lezione XXVI-Della ripartizione consuetudinaria della ricchezza; Lezione XXVII-Titolo giuridico delle persone che concorrono alla ripartizione del prodotto-Rinumerazione del lavoro-Profitto sul capitale-Legittimità di questo profitto, dell'interesse-Ingerenza governativa-Leggi sull'usura; Lezione XXVIII-Rendita del proprietario del diritto di proprietà; Lezione XXIX-Dell'ingerenza governativa nella distribuzione delle ricchezze-Leggi di successione-Beneficenza pubblica; Lezione XXX-Del consumo-Del lusso; Lezione XXXI-Dello scambio-Del valore dell'offerta e della dimanda-Del costo di produzione dei monopolii; Lezione XXXII-Impossibilità di una misura assoluta del valore della moneta; Lezione XXXIII-Della moneta e dei metalli preziosi; Lezione XXXIV-Della circolazione e della carta moneta; Lezione XXXV- XXXVI e XXXVII-Del credito-Delle banche-Delle crisi commerciali-Del debito pubblico; Lezione XXXVIII-Della società commerciale; Lezione XXXIX-Delle imposte; Lezione XL-Idea generale dell'economia come scienza e come arte e delle sue attinenze colla morale col diritto e colla politica-Delle condizioni economiche dell'Europa rispetto al progresso della civiltà".

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Documento "Lezioni e conferenze di Economia Pubblica tenute con alcuni miei amici nell'inverno 1856-1857"

Carte autografe del Minghetti relative a lezioni (in numero di 10) e conferenze di economia pubblica tenute ad alcuni amici nell'inverno 1856-1857.

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Documento "Appunti presi dall'opera di L. De Lavergne Etudes sur l'Economie rurale en Angleterre"

Appunti autografi del Minghetti estratti dall'opera di L. De Lavergne Etudes sur l'Economie rurale en Angleterre.

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Documento "Ferrara. Prefazione alle armonie di Bastiat"

Note di lettura autografe del Minghetti relative alla prefazione di Ferrara all'opera Harmonies economiques del Bastiat.

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Documento "Bastiat Harmonies Economiques"

Estratto autografo del Minghetti dell'opera Harmonies economiques di Bastiat.

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Documento "Sophismes Economiques par Bastiat"

Estratto autografo del Minghetti dell'opera Sophismes Economiques di Bastiat.

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Documento "Système. Des Contradictions Economiques ou Philosophie de la Misère"

Estratto autografo del Minghetti dell'opera "Système. Des Contradictions Economiques ou Philosophie de la Misère".

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Documento "Lectures on Political Economy by W. N. Senior. 1852"

Note di lettura autografe del Minghetti dell'opera Lectures on Political Economy di W. N. Senior.

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Documento "Malthus"

Note di lettura autografe del Minghetti "Introduzione all'opera di Malthus sulla Popolazione di P. Rossi".

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Documento "Rapport general presentè par M.r. Thiers au nom de la Commission de l'Assistence et de la prevoyance publiques 1850"

Note di lettura autografe del Minghetti relative al Rapport general presentè par M.r. Thiers au nom de la Commission de l'Assistence et de la prevoyance publiques.

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Documento "Introductory Lectures on Political Economy by Richard Whatel Archbishop of Dublin formerly Professor of Political Economy in the University of Oxford. London 1847 I vol. n. 8"

Estratto autografo del Minghetti dell'opera Introductory Lectures on Political Economy di Richard Whatel.

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Documento "Pellegrino Rossi. Cours d'Economie Politique 1.re Partie 3.me Partie"

Note di lettura autografe di Minghetti dell'opera Cours d'Economie Politique di Pellegrino Rossi.

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Documento "Romagnosi. Opuscoli di Economia Pubblica"

Note di lettura autografe di Minghetti relative ad opuscoli di economia pubblica del Romagnosi.

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Documento "Della riforma delle Leggi frumentarie in Inghilterra e degli effetti che possono derivare al commercio italiano. Discorso letto alla Società Agraria di Bologna il di 1 marzo 1846"

Manoscritto autografo del Minghetti contenente il discorso letto alla Società Agraria di Bologna il 1° marzo 1846 dal titolo "Della riforma delle Leggi frumentarie in Inghilterra e degli effetti che possono derivare al commercio italiano".

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Documento "Della proprietà rurale e dei Patti fra il Padrone e il lavoratore. Discorso letto alla Società Agraria il 23 aprile 1843 da M. Minghetti"

Manoscritto autografo del Minghetti contenente il discorso letto alla Società Agraria di Bologna il 23 aprile 1843 dal titolo "Della proprietà rurale e dei Patti fra il Padrone e il lavoratore".

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Documento "Principles of Political Economy with some of their applications to social Philosophy by John Stuart Mill in two volumes"

Estratto ed osservazioni autografe di Minghetti dell'opera di Mill "Principles of Political Economy with some of their applications to social Philosophy".

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Documento "Della Economia Pubblica e delle sue attinenze colla morale, col diritto e colla politica"

Manoscritto (solo le correzioni sono autografe del Minghetti) dell'opera di Minghetti "Della Economia Pubblica e delle sue attinenze colla morale, col diritto e colla politica". La numerazione del manoscritto è per pagine (261). In allegato 8 carte autografe del Minghetti: annotazioni e correzioni relative all'opera suddetta.

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Documento "Conferenza tenuta da M. Minghetti a Milano sulla legislazione sociale"

Manoscritto autografo del Minghetti relativo ad una conferenza tenuta a Milano sulla legislazione sociale. In allegato uno schema ed alcune carte di appunti.

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Documento "Legislazione sociale inglese"

Manoscritto autografo del Minghetti relativo alla legislazione sociale inglese.

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Documento "Mali in Italia"

Manoscritto autografo del Minghetti intitolato "Mali in Italia".

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Documento "Legislazione sociale. Appunti pel discorso alla Associazione Costit. di Roma tenuto il 9 febbraio 1882"

Appunti autografi del Minghetti relativi ad un discorso tenuto all'Associazione Costituzionale Romana sulla legislazione sociale (emigrazione, lavoro delle donne e dei fanciulli, tutela dei lavoratori delle miniere e delle officine, riconoscimento giuridico delle società di mutuo soccorso). In allegato un ritaglio di giornale (1882 febbraio 11) relativo al discorso di Minghetti.

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Documento Discorso sull'abolizione del corso forzoso

Opera di Marco Minghetti intitolata "Discorso sull'abolizione del corso forzoso pronunciato alla Camera dei Deputati il 10 febbraio 1881" (Roma, Bosta 1881).

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Documento Esposizione finanziaria alla Camera dei Deputati il 16 marzo 1876

Opera di Marco Minghetti intitolata "Esposizione finanziaria alla Camera dei Deputati il 16 marzo 1876" (Roma, Eredi Botta).

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Documento Commemorazione di Salvatore Cognetti de Martiis letta dal professor C. G. Albonico, alla R. Accademia Virgiliana, nella adunanza del 6 dicembre 1901

La commemorazione di Salvatore Cognetti de Martiis in una seduta della Reale Accademia Virgiliana è giustificata dal fatto che l'economista ne fu socio. Albonico si rammarica che il suo saggio "La manodopera nel sistema economico" sia rimasto incompiuto, dal momento che "l'Autore ha in Italia posto eminente tra gli scrittori che, valendosi del metodo positivo e in special modo delle induzioni e delle analogie biologiche, affermano le leggi dell'Economia Politica". Ricorda l'ultimo anno di vita del Cognetti de Martiis, i mesi di soggiorno a Roma e poi il ritorno a Torino, per inaugurare il corso di Economia Politica presso la Regia Università con una prolusione, l'ultima, su L'idea economica in Gioberti. Così l'onore che Albonico riserva all'amico è annoverarlo insieme con Melchiorre Gioja, Pellegrino Rossi, Antonio Scialoja, Giovanni Arrivabene, Marco Minghetti, Luigi Luzzatti, i quali "assisero l'Economia Politica su alto soglio del sapere della Patria" e che "ordinarono forme, fondarono istituzioni economiche per il benessere delle popolazioni, per la ricchezza e lo splendore del Regno". Il ruolo di Salvatore Cognetti de Martiis fu di "avvicinare più o meno secondo i loro termini comuni ed i principi classici le nuove scuole economiche", attenuando "gli effetti de' loro errori" e, soprattutto, contrapponendosi al presente procedere incerto degli studi economici dopo la morte del "genio" Francesco Ferrara.

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Documento Senza titolo [Sistemi delle tariffe]

Si esaminano i sistemi delle tariffe, in particolare quello della tariffa duplice, "a due colonne di dazi", i minimi e i massimi, e quello attualmente in vigore in Italia della "tariffa generale". In linea di principio, comunque, per Bertolini tutti "i trattati di commercio o sono una burla o cercano trarre in inganno; infatti essi hanno il difetto fondamentale di dover essere una concessione reciproca [...], un do ut des infine". Esaminando gli effetti della politica doganale, Bertolini dimostra come la crescita o il declino dei vari settori produttivi dell'economia nazionale si siano compiuti indipendentemente da essa, confermando la teoria liberista di Adam Smith. In alcuni casi, come per l'importante settore della cerealicoltura, gli effetti erano stati a suo avviso deleteri ed opposti a quelli sperati, tanto che la recente sospensione del sistema doganale per i cereali era stata accompagnata da una sensibile ripresa produttiva, soprattutto in Puglia. "Il Minghetti diceva datemi un bilancio ed io vi saprò dire di quale paese si tratti. Se questo si può dire del bilancio, a maggior ragione si dovrebbe dire della tariffa doganale, che dovrebbe essere indice delle tendenze, delle aspirazioni di un paese, delle sue condizioni economiche". Applicando questo concetto alla tariffa del 1887, Bertolini ne denunciava, però, l'alterazione rispetto alla "struttura economica del nostro Paese". Il dazio poteva essere in effetti strumento di "tutela economica", ma anche di "guerra economica". E la tariffa del 1887 rinviava alla seconda funzione. Ad uno ad uno Bertolini svela tutti gli interessi di parte che si celavano dietro una politica commerciale protezionistica, ammantata di una patina ingannevole ed apparente di tutela del benessere collettivo di una nazione. "La barriera è una cosa artificiale, la cui soppressione ridonderebbe a beneficio quando fu unificata all'Italia e furono tolte di mezzo le barriere, e certo non è detto che l'artificio, che sussisteva per gli Stati che insieme formarono l'Italia, non sussista anche tra Stato e Stato attualmente". I casi degli Stati Uniti d'America e di alcuni cantoni della Confederazione svizzera, paesi non protezionisti, confermerebbero l'artificiosità delle barriere doganali. Così, allo stato attuale, il protezionismo "si è chiuso nella difesa ed alcuni sono giunti a dire che riconoscono che la condizione generale delle cose è il liberismo, ma che nelle contingenze attuali occorre il protezionismo". In questa schiera di economisti Bertolini colloca Cognetti de Martiis, che, curatore della quarta serie della "Biblioteca degli Economisti", nella prefazione ad un volume distinse tra libero Stato, come "meta", e Stato protezionista come realtà attuale "in continua evoluzione verso lo Stato libero". Ad essere sbagliato in una simile concezione, secondo Bertolini, è il presupposto che scaturisce dall'indirizzo della scuola storica, in base al quale "il nocciolo dell'economia" sarebbe "nella correlazione con l'organismo umano" e nelle sue trasformazioni nel tempo. Quando lo sviluppo industriale è agli esordi l'economia di un Paese sarebbe così paragonabile ad un bambino, che ha bisogno di essere difeso dai genitori. Lo Stato, pertanto, deve intervenire con una politica protezionistica, fintanto che l'industria non sia sufficientemente solida da poter tener testa alla concorrenza straniera. L'obiezione che Bertolini muove a questa concezione di Cognetti de Martiis è che nessuna inchiesta, condotta sullo stato dell'economia italiana, aveva affermato il raggiungimento di livelli minimi di sviluppo per l'industria che supportassero un superamento della politica protezionistica. In questo Bertolini condivide le posizioni di Bastiat, secondo cui "la protezione è un cuscino comodo, su cui l'industria s'addormenta". L'Italia aveva a sue spese subìto gli effetti deleteri della politica protezionistica sostenuta in favore dell'industria pesante (navale, siderurgica e metallurgica) durante e dopo il periodo bellico. Il coinvolgimento in tale sistema di protezione degli istituti bancari avrebbe portato ad una sicura bancarotta, se "per fortuna dell'Italia Bonaldo Stringher non avesse saputo far andare a mare la troppo confidente Banca di Sconto". Tra i seguaci del libero scambio, che ebbe origine dalla battaglia contro la tariffa sul grano condotta vittoriosamente da Riccardo Cobden, "economista insigne della prima metà del XIX secolo", simbolo stesso del liberismo, in Italia è ricordato Luigi Einaudi, accanto ovviamente allo stesso Angelo Bertolini e al suo maestro, Francesco Ferrara. Bertolini confessa che le lezioni di quest'ultimo del 1857-58-59 "sono veramente ammirabili e si sta cercando di pubblicarle". Unico attuale rimedio contro il protezionismo è la sua moderazione, attraverso il ricorso alle statistiche commerciali.

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