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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


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Documento Corrispondenza: Ernesto Rossi a Luigi Einaudi (27-09-1955)

Rossi ringrazia Einaudi per la prefazione al libro di Wicksteed. Gliene saranno grati anche i lettori indotti a leggere il libro dalla partecipazione di Einaudi all'iniziativa. Rossi scrive che tra tutti i libri di economia, "Common Sense" è quello che ha lasciato la traccia più profonda nel suo pensiero. Rossi ricorda che fu Einaudi a consigliargli di leggere quel libro mentre era in carcere. Rossi ne tradusse anche il primo volume, ma la traduzione si è persa insieme agli altri quaderni del carcere e del confino. Rossi approva la decisione di Einaudi di non accettare presidenze e patronati e ne comprende le remore nel riprendere la collaborazione con i giornali. Anche Rossi peraltro ha cessato la collaborazione con "la Stampa" perché anche sulla "Stampa" "molti argomenti non si possono toccare". Infine Rossi esorta Einaudi a prendere parte ai lavori della Commissione finanze e tesoro del Senato, dal momento che la partecipazione di Einaudi scongiurerebbe molte "bestialità". [Sulla traduzione di Vigorelli del libro di Wicksteed anche la lettera del 22.05.1955, nel database ASE in questo fascicolo. La traduzione non fu poi pubblicata, mentre la prefazione Einaudi fu pubblicata postuma su "Il Mondo" del 28 novembre 1961 con il titolo "I consigli del buon senso"; il testo della prefazione è preceduto da un'introduzione di Ernesto Rossi].
Tipologia Corrispondenze
Data 27/09/1955
Bibliografia Philip Wicksteed, "The Common Sense of Political Economy and selected papers and reviews on economic theory", II edizione, Londra, Routledge & Sons, Ltd, 1933, 2 voll. Busino Giovanni e Martinotti Stefania (a cura di),"Carteggio tra Luigi Einaudi e Ernesto Rossi (1925-1961", "Annali della Fondazione Luigi Einaudi di Torino", vol. XX, 1986, pp. 1-600. Luigi Einaudi, "Prefazione alla traduzione non pubblicata di Philip Wicksteed, "I consigli del Buon senso", con una introduzione di Ernesto Rossi, Il Mondo , a. 13, n. 48, 28 novembre 1961, pp. 11-12.


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1955

Fascicolo di corrispondenza varia relativa all'anno 1955. Il fascicolo contiene molta corrispondenza di cortesia tra cui lettere di Ferdinando Di Fenizio, Benvenuto Griziotti, Giulio Andreotti e Vincenzo Arangio Ruiz. I mittenti si congratulano con Einaud
Scheda: nr. fascicolo 1
Numero della busta: 35

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Fondo "Banca d'Italia" - Sottofondo "Direttorio Einaudi"

Il fondo Banca d'Italia raccoglie i documenti prodotti dai vari organi della Banca nell'esercizio delle rispettive funzioni istituzionali. Il fondo Banca d'Italia è articolato in 209 sottofondi. Verrà qui descritto il sottofondo "Direttorio Einaudi". Esso comprende le carte prodotte da Luigi Einaudi durante gli anni di Governatorato (1945-1948) e carte posteriori alla cessazione dalla carica di Governatore e alla morte, perché in esso è confluita la documentazione prodotta dal Segretario Particolare di Einaudi, Antonio D'Aroma. D'Aroma fu Segretario privato di Einaudi Presidente della Repubblica e poi suo collaboratore sino agli ultimi giorni. Dopo la morte di Einaudi continuò a curare alcuni affari della famiglia, conservando il relativo carteggio presso il suo ufficio alla Banca d'Italia. Il Sottofondo è in corso di nuova sistemazione archivistica. Al momento il "Direttorio Einaudi" è suddiviso in 114 cartelle; nel lavoro di "sistemazione" sono state individuate cinque serie archivistiche, ma non tutte le cartelle sono al momento state attribuite a l'una o all'altra serie. Per questo motivo abbiamo scelto in ASE di soddividere il "Direttorio Einaudi" in sei serie, di cui le prime cinque corrispondono a quelle individuate dagli archivisti dell'ASBI. L'ultima serie comprende i fascicoli per i quali non si sia ancora proceduto all'attribuzione della serie. La rintracciabilità dei documenti è garantita dall'indicazione del Numero di Cartella (Busta), riportato per ciascun fascicolo e per ciascun documento.

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Archivio storico della Banca d'Italia

L'Archivio storico della Banca d'Italia (ASBI) fu costituito e aperto al pubblico nel 1969. L'Archivio è formato dai documenti, prodotti o ricevuti dall'Istituto nel corso della sua attività, relativi ad affari conclusi da oltre 40 anni e destinati alla conservazione permanente. Esso contiene documenti che vanno dal 1840 fino al 1970 con una maggiore concentrazione negli anni 1860-1960. Il suo patrimonio comprende tre tipologie di documenti che si differenziano per supporto materiale e forma: l'archivio documentale, l'archivio fotografico e l'archivio multimediale. Per il ruolo cruciale che la Banca ha sempre avuto nella storia del Paese, l'ASBI è la fonte più importante per le ricerche sulla storia economica e bancaria italiana degli ultimi 160 anni. L'Archivio conserva infatti documentazione di estremo interesse sulla politica economica e monetaria del nostro Paese, sull'evoluzione del sistema bancario, sulla storia industriale italiana, sui rapporti economici internazionali, sulle economie locali. Esso custodisce carte dei maggiori economisti italiani tra i quali Luigi Einaudi, Donato Menichella, Paolo Baffi e Guido Carli, Federico Caffè, Costantino Bresciani Turroni, Antonio de Viti de Marco, Giuseppe Di Nardi, Francesco Ferrara, Achille Loria, Giorgio Mortara, Francesco Saverio Nitti, Maffeo Pantaleoni, Pasquale Saraceno, Paolo Sylos Labini, Piero Sraffa, Ezio Tarantelli e molti altri. Il patrimonio dell'Archivio storico è al momento articolato in 20 fondi. Il più rilevante è il fondo Banca d'Italia, che raccoglie i documenti prodotti dai vari organi della banca nell'esercizio delle funzioni istituzionali. Il fondo Banca d'Italia è articolato a sua volta in 209 sottofondi. Ogni sottofondo riguarda un insieme documentale prodotto da un Servizio, da una filiale dell'Istituto o da un componente del Direttorio. Nel fondo della Banca d'Italia ricordiamo per la loro rilevanza le carte degli organi di vertice dell'Istituto (sottofondi "Direttorio"). Tra gli altri fondi conservati si segnalano quelli costituiti dalle carte di personalità interne o esterne all'istituto pervenute all'Archivio storico per donazione o per deposito volontario (di particolare rilievo a fini ASE quelle di Paolo Baffi, Alberto Beneduce, Federico Caffè, Alberto De' Stefani, Donato Menichella, Guido Rey, Bonaldo Stringher). L'ASBI si avvale di un sistema informatico che consente una rapida ed efficace ricerca tra i documenti; è in corso la digitalizzazione di tutta la documentazione conservata presso l'Amministrazione centrale. Per maggiori notizie si consiglia di consultare il sito che contiene una sezione bibliografica relativa ai fondi conservati nell'ASBI, e contributi sulle problematiche gestionali degli archivi d'impresa, ed inoltre fornisce informazioni sulle condizioni di accesso e di consultazione dei documenti, una dettagliata guida e l'elenco completo dei fondi e dei sottofondi che compongono l'Archivio. L'Archivio è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, escluse le festività, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:10 alle 16:20. Si può accedere alla sala studio solo per appuntamento. Sono previste apposite norme per la consultazione delle carte, per il rilascio di fotocopie e di copie su supporto informatico. I fondi archivistici sono consultabili fino al quarantennio precedente alla data di consultazione.
Indirizzo: Villa Hüffer - Via Nazionale, 191
CAP: 00184
Luogo: Roma
Regione: LAZIO
Contatti: archiviostorico@bancaditalia.it
Sito: https://www.bancaditalia.it/chi-siamo/asbi/index.html?dotcache=refresh
Bibliografia: Sergio Cardarelli, "Gli Archivi Storici della Banca d'Italia e dei principali Istituti di credito", in Claudio Pavone (a cura di), Storia d'Italia nel ventesimo secolo. Strumenti e fonti, Roma, 2006. Sergio Cardarelli, "Carte di economisti in Banca d'Italia?", Intervento al convegno ASE/SIE "Le carte degli economisti italiani e la loro valorizzazione", Napoli, 5-6 febbraio 2004. Bonelli, F., C. Pavone e G. Talamo"Guida all'Archivio della Banca d'Italia", Roma, 1993.