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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Pansini Vittore




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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto, rispondendo ad una precedente missiva di Vittore Pansini (1), lo ringrazia per "il vivo piacere che mi ha procurato la sua lettera, la quale tratta di materie di cui raramente ho occasione di discorrere, specialmente con persone intendenti, come ella si dimostra". In questo primo atto del carteggio tra i due, Pareto subito sottolinea il carattere "sperimentale" del suo "Trattato di Sociologia generale" (2): "Vedo che ella, non solo praticamente, ma anche teoricamente, si occupa di diritto penale, e se mai vorrà darcene un trattato, farà un gran benefizio alla scienza; poiché ella tratterà la materia scientificamente e togliendoci dalla morta gora delle concezioni a priori e fuori dall'esperienza". Lettera raccomandata, della quale si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo Sig. Vittore Pansini. Pubblico Ministero. Macerata (Italie)". In alto: "Envoi de V. Pareto - Céligny". Verificato per censura, Milano-posta esteri 11-III-917. Timbro postale di Nyon del 10-III-917 e di Macerata del 14-III-917. (1) Pareto restò profondamente colpito dal tono della lettera del Pansini, informando subito i suoi amici in Italia, Maffeo Pantaleoni e Guido Sensini. (2) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto aggiorna Vittore Pansini del lavoro "per la correzione delle bozze della "Sociologia" francese (1), che sta stampandosi lentamente. Il volume I è finito e il volume II è in corso di stampa". Inoltre si parla della sua amicizia con Maffeo Pantaleoni - "Di Macerata è un amico mio carissimo, cioè il Prof. Maffeo Pantaleoni" - e con Benedetto Croce - "Con Benedetto Croce siamo stati in corrispondenza, [...] sono dolente che la metafisica ci separi; ma proprio, neppure per amore di amici, posso andare d'accordo con questa riverita signora, e rimango uno sperimentale". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo Signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Reca il timbro postale di Céligny del 7 aprile. Verificato per censura, Milano posta-estera. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto parla dei suoi rapporti con Benedetto Croce: "Sono amico suo personale [in corsivo] e mi rincresce che donna metafisica ci spinga a combatterci. [...] Ai fatti solo spetta il giudizio delle teorie. Alle sue osservazioni sul "Manuale", risposi in una nota della edizione francese del "Manuel" (1); e feci male, perché, da primo le polemiche sulle teorie sono vane e inconcludenti, e quelle sulle religioni [in corsivo] (tra le quali pongo la metafisica) sono anche maggiormente vane ed inconcludenti". Esprime inoltre il suo pensiero sulla recensione del Papini alla "Sociologia" (2), accolta con favore dall'interessato, sulla Rivoluzione russa e sull'intervento degli Sati Uniti d'America nel primo conflitto mondiale, eventi che "mostrano che non erano poi tanto errati, quanto volevano alcuni, i giudizi espressi nel mio articolo di "Scientia" (3)". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Il timbro di Céligny è del 24 aprile, quello di Macerata del 27. (1) (2) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto espone, alla luce degli eventi bellici che stavano coinvolgendo l'Europa, alcune considerazioni che ritiene conferme sperimentali delle "uniformità" descritte nella "Sociologia" (1). Parla inoltre, con la solita prosa vivace e poco complimentosa, delle critiche all'opera ricevute dal "professorume italiano" (2) e del processo che vide coinvolto Luca Cortese, uomo di teatro napoletano, dannunziano, che legò il suo nome al teatro di prosa e al tentativo ambizioso di dare vita ad una grande organizzazione artistica con il fine di migliorare la qualità del teatro italiano, denunciato per truffa e appropriazione indebita (3). Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Leggibile solo il timbro di Céligny con la data del 12 giugno. (1) (2) Vedi nota bibliografica. (3) Sovente Pareto usava citare fatti di cronaca, a mò di "sperimentazione" delle sue teorie. Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto tratta molteplici temi legati alle sue teorie sociologiche ed economiche presenti nella "Sociologia" (1), con notevole "vis polemica" nei confronti del mondo universitario e del mondo intellettuale italiano. Vi è anche un accenno alla festa giubilare in suo onore organizzata per il 6 luglio 1917 nel palazzo dell'Università di Losanna, Palais de Rumine. Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Solo il timbro di Céligny è chiaro e porta la data del 21-VI-17. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto, con ironia e sarcasmo, mentre annuncia il viaggio per Losanna (vedi la lettera XXXIII D 17.5), si scaglia contro i suoi critici, in particolare contro il Weiss (1) che l'aveva accusato di avere una conoscenza superficiale di Hegel, pur essendo in definitiva un hegeliano: "Ho piacere che si scopra in me un hegeliano... sebbene rozzo. Non me lo sarei mai immaginato. La metafisica ha questo di buono: che nulla esprimendo di concreto, esprime tutto. Farò fare le carte da visita con l'iscrizione: V. Pareto-hegeliano". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 3-VII-17.

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Documento Cartolina postale di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto ringrazia l'amico, probabilmente in risposta a un telegramma di felicitazioni ricevuto dal Pansini in occasione delle feste giubilari di Vilfredo Pareto (vedi lettera XXXIII D 17.5). Cartolina postale indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Losanna dell'8- VII-17.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto, con la consueta ironia, informa l'amico di quanto accaduto a Losanna (vedi lettera XXXIII D 17.5) circa il suo rifiuto di accettare un'onorificenza [la Gran Croce della Corona d'Italia] dal governo italiano per mezzo del console Paolucci. Inoltre esprime il proprio giudizio negativo sulla rivoluzione in atto in Russia: "I fatti della Russia mi paiono un'ottima conferma dell'uniformità che, per la stabilità di un governo, occorrono consenso e forza. La rivoluzione russa, sul principio, stimava potersi mantenere col solo consenso; ed ecco che già ha dovuto ricorrere alla forza. Mette in carcere i ribelli, proprio come lo Tzarismo". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Nyon del 25-VII-917. Prima di questa lettera si conserva una fascetta per giornale con il solito indirizzo di Pansini; timbro postale di Nyon del 12-VII-917, verificato per censura.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto attacca con sprezzo le teorie di Zorli: "Ho visto nel "Giornale d'Italia" un articolo dello Zorli (1) ed ho pensato che è peccato che egli non si sia ricordato che un bel tacer non fu mai scritto. Scrive del cambio [in corsivo] come io potrei scrivere del cinese [in corsivo] ... di cui non so una parola". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 30-VII-917. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto esprime considerazioni sulle discussioni che si facevano in Italia e in Francia se reprimere o meno la propaganda socialista contro la guerra, le notizie di moti di scontenti a Torino e in altre città (1), "esperimenti che seguo con molta attenzione, perché si riferiscono ad un problema generale, da me trattato". Inoltre accenna ad un suo articolo sulla "Rivista di scienza Bancaria" (2). Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 10-X-917. Si conserva anche una busta, con il solito indirizzo, verificato per censura, timbro postale di Céligny del 27-VII-917, contenente una fotografia di Pareto a mezzo busto, dedicata "Al carissimo amico avv. Vittore Pansini". (1) Questi fenomeni furono oggetto di "una cruda analisi" nel diario segreto "Mon Journal", limitatamente al periodo 4 aprile - 18 maggio 1918. Vedi nota bibliografica. (2) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto, riprendendo quanto esposto nel paragrafo 1843 della "Sociologia" (1), scrive: "Quanto è comico il vedere questi [dominatori dei popoli] "difensori della libertà" togliere la libertà di manifestare il pensiero! Questa gente, che vuole che ogni Stato si governi secondo il "volere del popolo", togliere [sic] i mezzi coi quali tale "volere" può nascere e manifestarsi! Pare di assistere alla rappresentazione di una operetta". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 28-IX-917. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto sembra rispondere ad una richiesta di schiarimenti avanzata dal Pansini a proposito di alcune affermazioni fatte nelle precedenti lettere. Si parla di Costantino Lazzari, segretario del Partito Socialista Italiano, e delle critiche di Maffeo Pantaleoni a Guido Sensini accusato di essersi "esclusivamente" limitato ad esporre le teorie del suo maestro, Pareto, nella recensione della "Sociologia". Inoltre si citano anche Adolfo Brunicardi e Arnoldo Lucci. La lettera fu scritta dalla signora Régis poichè Pareto era momentaneamente infermo a letto. Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 20-X-917.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto ritorna sull'argomento della repressione della propaganda socialista contro la guerra, difende l'allievo Sensini e critica uno scritto del professore Gino Arias sul protezionismo (1): "Questo professore ha idee personali, peccato che siano alquanto asinesche". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 24-X-917. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto parla ancora della situazione in Russia: "Mi pare che quanto segue in Russia dimostra che, senza la forza, un governo non può durare". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 24-XI-917, Macerata 30-XI-917.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto parla nuovamente delle critiche rivolte alla "Sociologia" (1): "Volevo dire che la maggior parte delle critiche della mia "Sociologia" erano fatte da persone che parevano non averla letta o almeno non averla capita, nel che sono scusabili perché l'opera è fuori dalle loro consuetudini intellettuali; ma ciò non toglie che è una grande sciocchezza discorrere di ciò che non si conosce o non si capisce". Inoltre ritorna sui fatti della Russia: "Sta di fatto che tutte le censure, tutte le condanne, tutti gli esigli, tutte le persecuzioni dello Tzarismo non hanno impedito in Russia la larga fioritura delle dottrine massimaliste". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura, Milano posta-estera. Timbro postale di Céligny del 26-XI-917. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto esprime considerazioni sulla situazione politica dell'Europa: "La plutocrazia demagogica, in Europa, gioca ora l'ultima carta. Non può mantenere le splendide promesse fatte alle popolazioni per spingerle alla guerra, e non può, non vuole confessare il fallimento". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)", corretta da mano diversa da quella del Pareto "presso il Sig. Cav. Antonio Pansini. Fiorentine a Chiaia n.2 (Palazzo Martinoli) Napoli". Poco chiaro il timbro postale. Verificato per censura, Milano posta-estera.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto parla delle bellezze e della salubrità del "bel cielo napoletano", ancora nella sua memoria da "trent'anni [...], quando io visitavo Napoli". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura, Milano posta-estera. Timbro postale di Céligny del 29-I-918 e quello di Macerata del 6-II-918.

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Documento Cartolina postale di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto comunica all'amico che "il confine italo-svizzero è chiuso per gli arrivi dall'Italia, ma rimane aperto per le spedizioni dalla Svizzera". Cartolina postale su cui è leggibile l'indirizzo: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura, Milano posta-estera. Timbro postale di Céligny dell'11-III-918.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto critica un articolo di Maffeo Pantaleoni (1), esprime apprezzamenti per il professore Riccardo Bachi, ed avanza alcune considerazioni sugli eventi bellici a riprova della giustezza delle sue analisi esposte nella "Sociologia" (2). Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura, Milano posta-estera. Timbro postale di Céligny del 15-III-918. (1) (2) Vedi nota bibliografica.

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Documento Cartolina postale di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto comunica all'amico che "il confine italo-svizzero è chiuso da una ventina di giorni, e quindi non abbiamo più nessuna notizia dall'Italia". Cartolina postale su cui è leggibile l'indirizzo: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura, Milano posta-estera. Timbro postale di Genève del 9-IV-918.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto (in cui) parla di quello che è considerato uno tra i suoi più pungenti scritti di sociologia applicata: "Un bel giorno m'è venuto in mente di scrivere "Mio giornale", che non sarà mai pubblicato, né lo potrebbe essere in nessuno dei paesi a me noti. Serve solo per mio uso e consumo" (1). Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura, Milano posta-estera. Timbro postale di Céligny del 3-V-918. (1) Pareto non scrisse il progettato terzo volume della "Sociologia". Scrisse il "Mon Journal" che, dopo la morte, pervenne nelle mani del professore G.H. Bousquet, autore della migliore biografia del solitario di Céligny. Dietro insistenza di Giovanni Demaria, Bousquet acconsentì alla pubblicazione del manoscritto, che avvenne nel "Giornale degli Economisti"(2), ristampato poi dalla Cedam (3).

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto, rispondendo ad una precedente lettera di Pansini, argomenta sull'estetica. Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura, Milano posta-estera. Timbro postale di Céligny del 7-VI-918.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto comunica l'invio di tre suoi articoli sulla Grande guerra (1), critica con durezza il professore Umberto Ricci per due articoli "che [...] ha creduto bene dedicare alla "Sociologia". [...] Vi è un contrasto comicissimo tra il male che dice del libro e il bene che dice dell'autore" (2), e concorda con "un bellissimo articolo di G.L. Franchi", scettico sul fatto che, a guerra finita, si restaurino le situazioni monetarie ed i rapporti di valore "quali esistevano "ante bellum", [poiché] contro questa soluzione si schierano formidabili interessi economici ed assolute insopprimibili necessità finanziarie"(3). Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 29-VII-918. (1) (2) (3) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto ringrazia per "le notizie che ella mi dà [...] Ora siamo nel periodo ascendente della crisi economica; questo periodo giungerà forse al massimo poco dopo la pace; poi principierà il periodo discendente". Inoltre ritorna sull'articolo di G.L. Franchi (1), esprime il timore che la censura italiana non permetta la pubblicazione del suo scritto sul "Coenobium" (2), mentre permetta la pubblicazione almeno parziale dell'articolo sul "Giornale degli Economisti" e di quello sull"Economista" (3), e risponde ad "un articolo in cui si biasima severamente il mio articolo sulla "Rivista d'Italia" (4). A me è piaciuto, come sempre mi piacque ogni schietto avversario, anche un nemico". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 31-VIII-918. (1) (2) (3) (4) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto parla dei trattati di pace all'indomani della fine della Prima guerra mondiale: "Che ricca serie di derivazione che abbiamo ora. La guerra doveva terminare senza che vi fossero né vinti né vincitori. I vinti ci sono, e come! Né indennità né annessioni. Si preparano queste e quelle. Ormai la diplomazia doveva essere pubblica. A Londra si adunano in gran segreto i diplomatici dell'Intesa e decidono sempre in gran segreto, gli accordi che avranno vigore tra loro. Intendiamoci bene. Non biasimo menomamente [sic] tale operato; anzi lo credo utile, forse necessario. Noto solo la differenza tra il detto e il fatto". Inoltre annuncia di spedire due articoli, censura permettendo, e prende in giro il "sor Umberto Ricci, che ha pubblicato sulla "Vita Italiana" (1) (del Pantaleoni!) una recensione della "Sociologia", la quale recensione è un modello di vanitosa sciocchezza. La raccomando a chi vuol ridere". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 6-XII-918 e di Macerata 7-XII-918. Si conserva anche una fascetta al solito indirizzo, verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 19-IX-918 e di Macerata del 21-IX-918. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Cartolina postale di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto informa l'amico del mancato ricevimento delle lettere. Cartolina postale su cui è leggibile l'indirizzo: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 20-XII-918. Si conserva anche una fascetta al solito indirizzo, verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 6-XII-918.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto si compiace "nel vedere i fatti confermare parecchie deduzioni della "Sociologia". [...] Pace senza indennità, si diceva. Ed ora si dice: pace colla massima indennità possibile. E' vero che a questa si muta il nome e si dice: rifacimento di danni". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 21-XII-918.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto parla della lontananza delle sue idee da quelle di Colajanni, di Pantaleoni e di Zorli, e della politica del presidente degli Stati Uniti d'America Wilson che "opera molto diversamente da ciò che predica". Discute infine di Enrico Barone, assurto a notorietà mondiale con i suoi studi sull'economia pura (1), molto apprezzato da Pareto fin dall'inizio della sua attività di economista. Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 23-I-919. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Cartolina postale di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto si sofferma sull'articolo di Benedetto Croce scritto sul "Giornale d'Italia" il 27 gennaio 1919 (1) sulla responsabilità storica e la moralità politica: "Egli esprime con forma metafisica, concetti espressi nella "Sociologia", con forme sperimentali. E' notevole come sotto vesti tanto diverse può stare un'identica sostanza; ma si spiega ove si ponga mente che unica è l'impressione dei fatti esterni". Cartolina postale su cui è leggibile l'indirizzo: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny dell' 8-II-919. Si conserva anche una fascetta al solito indirizzo, con il timbro postale di Céligny del 7-II-919 e di Macerata del 14-II-919. Dopo la data del 7 marzo si conservano altre due fascette al solito indirizzo, una con il timbro di Céligny del 18 marzo 1919, l'altra senza data chiara. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto afferma che "i fatti recenti hanno pienamente confermato le deduzioni storiche sull'opera wilsoniana esposte nel mio articolo nella "Rivista d'Italia" del luglio 1918 (1). Quando esso fu pubblicato, mi gridarono la croce addosso. [...] La "Rivista d'Italia" aveva messo una postilla al mio articolo del luglio 1918 (2) e ne ha messo una peggiore a quello ora pubblicato (3) e che le ho mandato. Ad essa premeva non essere tenuta responsabile dei miei articoli in quella "Rivista" e mi disapprova. Ma ciò segue perchè si dimenticano i principii che mi guidano per le mie pubblicazioni. Io scrivo ciò che parmi descrizioni di fatti e loro conseguenze senza lasciarmi deviare da alcuna considerazione di convenienza e di opportunità". Verso la fine della lettera si cita Bonaldo Stringher, famoso finanziere che diresse la Banca d'Italia per trent'anni (dal 1900), ministro del Tesoro del governo Orlando, dal gennaio al giugno 1919. Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Non è visibile il timbro postale di Céligny, visibile il timbro postale di Macerata del 2-V-919. (1) Vedi nota bibliografica e XXXIII D 17.24. (2) (3) La "Rivista d'Italia" aveva preso le distanze dallo "scetticismo politico" di Pareto. Vedi nota bibliografica.

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Vilfredo Pareto parla di un suo esperimento fatto in quei giorni: "Ho spedito 18 cartoline ove, in sostanza stava scritto: "Ha (o Hai) veduto quanto scrivevo nel mio articolo di luglio 1918 nella "Rivista d'Italia" (1), riguardo all'intervento americano? Le (o ti) pare che i fatti diano ragione? ... mi davano del disfattista per quell'articolo, quando dicevo: "Occorre stare uniti cogli Inglesi e gli Americani, per fare bottino (sic)" ... ora che si lamentano degli Stati Uniti, ingiuriano il Wilson, stimano doveroso resistere agli alleati e confessano che, in quanto a "bottino", sono rimasti a denti asciutti!". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Timbro postale di Céligny del 24-V-919 e di Macerata del 28-V-919. (1) Vedi nota bibliografica.

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Vilfredo Pareto esprime le sue idee sulla guerra e sulla pace: "Tutte le discussioni che si fanno ora sulla guerra e sulla pace hanno un fondamento etico e si sfogano con considerazioni verbali". Inoltre manifesta disinteresse per il progetto ideato da Giovanni Papini di far pubblicare in un volumetto gli ultimi suoi articoli (1): "Se a lui piace faccia pure; per me è indifferente. Scrivo perché mi piace esprimere l'impressione che mi fa l'esperienza, ma non mai per persuadere gli altri". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny non visibile e di Macerata del 29-VI-919. (1) Vedi nota bibliografica.

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Vilfredo Pareto discute di molti argomenti: la pubblicazione dei suoi articoli in un volumetto (1), le teorie socialiste del Sorel, la poca considerazione del mondo scientifico-accademico per l'amico Sensini "vittima della sua amicizia con me". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny dell'I-VIII-919. (1) Vedi nota bibliografica e la lettera XXXIII D17.32.

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Vilfredo Pareto con lucida premonizione dice che "non solo l'Italia, ma tutta Europa va incontro a catastrofi. L'odio è cattivo consigliere. Se la pace si fosse fatta nel 1917 con una Germania vinta ma non distrutta, è probabile che molti guai si sarebbero risparmiati. [...] Che dicono i ricchi borghesi nostri dell'imminente prestito forzoso? [...] Già da parecchio tempo ho pubblicato che la borghesia nostra si precipitava verso la propria rovina. Ogni giorno seguono fatti che confermano". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 13-X-919 e di Macerata del 15-X-919. Si conserva anche una fascetta al solito indirizzo. Visibile il timbro postale di Céligny del 27-VIII-919 e quello di Macerata del 31-VIII-919.

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Vilfredo Pareto parla dell'inutilità della censura delle opinioni che è "cosa vana e stolta", della situazione politica italiana e del suo articolo scritto sul "Resto del Carlino" (1). Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 25-X-919 e di Macerata del 27-X-919. (1) Vedi nota bibliografica.

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Vilfredo Pareto prende in giro la censura che non "ha imbiancato" il suo articolo sul "Resto del Carlino" (1), afferma con forza che "il ciclo da me descritto nella "Sociologia" va ognora poco alla volta compiendosi", e considera vano il lavoro che stanno svolgendo "quei valentuomini del Consiglio economico (2), i quali, congregati stanno studiando il modo di fermare il sole. Ma se nulla potranno per mutare i fenomeni generali, ben potranno, in particolare, fare guadagnare agli amici pescecani le migliaia di lire ed i milioni". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 24-XI-919 e di Macerata del 26-XI-919. (1) Vedi nota bibliografica. (2) Allude ai provvedimenti discussi a Roma in quei giorni dal Consiglio superiore economico interalleato.

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Vilfredo Pareto ritorna sulla situazione italiana post-bellica: "I fatti mostrano che ho nemicissimi i governi italiani [...] e ostili coloro che sono i principali tra gl'intellettuali italiani. [...] Parmi che ci avviamo verso la catastrofe, ma se verrà fra pochi o molti anni non so. Intanto i pescecani mangiano i pesciolini; ed è sorte di questi l'esser sempre mangiati, muta solo chi li divora". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny dell' 1-XII-919 e di Macerata del 3-XII-919.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto fa riferimento al suo articolo scritto sul "Resto del Carlino" (1) sulla fine, ormai prossima, della plutocrazia demagogica. Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny dell' 11-I-920 e di Macerata del 13-I-920. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto parla dell'enorme lavoro che sta compiendo, del successo riscosso dai suoi articoli sul "Resto del Carlino", e dell'avverarsi delle sue previsioni: "Intanto il moto di dissoluzione delle nostre società si accelera. Mi fa piacere scientificamente, perché si verificano le mie previsioni; mi duole praticamente, perché sto io pure sulla stessa nave che andrà ad infrangersi sugli scogli". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny dell' 23-III-920 e di Macerata del 25-III-920.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto ritorna sulla fine della borghesia: "Sarà male per la borghesia italiana forse essere distrutta, ma sarà forse bene per il paese". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 15-IV-920 e di Macerata del 17-IV-920. Si conserva anche una fascetta al solito indirizzo, timbro postale di Céligny del 24-III-920.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto ritorna sulle previsioni negative circa il futuro assetto politico-economico dell'Italia e, più in generale, dell'Europa. Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 4-V-920 e di Macerata dell' 8-V-920.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto si rallegra di aver ricevuto nuove notizie dall'amico. Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 19-VII-920 e di Macerata del 21-VII-920.

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Documento Lettere di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto fa riferimento a quattro suoi articoli (1) sull'agonia della borghesia italiana: "Che la borghesia italiana dovesse finire presto, lo sapevo, ma che dovesse terminare tanto vilmente, non me lo immaginavo". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 4-IX-920 e di Macerata del 6-IX-920.

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Documento Cartolina postale di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto lamenta di non avere più notizie dall'amico. Cartolina postale su cui si legge l'indirizzo: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 17-III-921 e di Macerata del 21-III-921.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto concorda con i pareri di coloro che consideravano Carducci "un pessimo insegnante"; inoltre cita il suo scritto sulla democrazia (1). Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Non molto chiaro il timbro postale di Céligny del 20-IV-921. (1) Vedi nota bibliografica.

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Documento Cartolina di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto porge gli auguri per l'anno nuovo. Questo semplice biglietto di auguri chiude la corrispondenza tra i due. Scrive De Rosa: "Non credo abbiano continuato più a corrispondersi, anche perché non dovevano, con ogni probabilità, più trovarsi d'accordo nell'interpretazione dei fatti politici. Il Pansini non credeva che al fascismo si potesse guardare con il distacco del metodo sperimentale. Egli fu sino alla fine liberale e antifascista"(1). Cartolina postale su cui è leggibile l'indirizzo: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny del 25-XII-921. (1) Vedi nota bibliografica.

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