Logo ASEE

ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Malthus Thomas Robert




Nessun documento disponibile per questa tipologia



Nessun documento disponibile per questa tipologia


Documento Commemorazione di Angelo Messedaglia, fatta da Luigi Luzzatti per invito e sotto gli auspici dell'Accademia delle Scienze di Verona

La memoria di Angelo Messedaglia si lega alla sua formazione poliedrica, basata su un connubio di discipline morali e politiche, matematiche e fisiche. Luzzatti si dichiara "fortunato" per esserne stato intimo amico e discepolo. Di lui ricorda gli studi letterari, in cui si rifugiava "quando era stanco di approfondire i problemi ardui della moneta e del credito, o le dottrine sulla popolazione, sulle medie statistiche, penetrando coi numeri attraverso gli abissi della fatalità e del libero arbitrio". I suoi studi letterari erano soprattutto incentrati sull'opera di traduzione "in ottimi versi italiani" dell'Excelsior di Longfellow o di correzione del Gladstone "pei corsi dei venti nei viaggi di Ulisse". Luzzatti ebbe l'occasione di ascoltare nel 1870 a Firenze nella casa di Marco Minghetti, di cui era sottosegretario, la conversazione tra Gladstone e Messedaglia sull'Odissea. Luzzatti ricorda Messedaglia come un non lottatore: "poche volte spese nelle controversie politiche il suo sterminato sapere", ma quando vi interveniva, lo faceva con fermezza e cognizione di causa. Così si ricordano i suoi bilanci sulla pubblica istruzione, su grazia e giustizia, che "rimarranno modelli insuperabili di sapienza civile". Analogamente le sue discussioni finanziarie ed economiche sulla perequazione fondiaria, "precedute da ricerche così tecniche e profonde, quali non si usano nei Parlamenti, stanno scolpite negli Atti più belli della nostra Camera". Con rammarico Luzzatti constata come "la morte lo salvò dal dolore del triste uso che si fece dei suoi consigli, poiché la perequazione a vantaggio dei troppo aggravati non si compensò colle terre troppo leggermente colpite". Si ricorda lo scontro che ebbe in Parlamento contro chi lo accusò di "metafisica finanziaria" - di cui si tace il nome - al quale rispose che era ben lieto se la sua metafisica avesse potuto salvare lo Stato da "un errore di calcolo di 78 milioni" d'interessi. Nella feconda produzione di scritti economici e finanziari, Luzzatti si sofferma sul saggio dedicato da Messedaglia alla teoria di Malthus. Lo considera "l'esame più alto e forte della tesi del grande economista inglese", che contiene "la revisione del metodo, per giungere alle conclusioni che ne sono il fondamento". In un lavoro del 1858, infatti, egli aveva confutato il principio secondo cui la forza riproduttiva appariva uguale in ogni spazio e tempo. La realtà mondiale in cui Luzzatti viveva avrebbe, a suo parere, dato ulteriori conferme alla confutazione esposta a suo tempo dal maestro. Di Messedaglia sono anche ricordati i contributi dati ad un perfezionamento ed ampliamento dei campi d'indagine della statistica, particolarmente cari a Luzzatti, che con il suo amico tenne delle lunghe conversazioni, proseguite poi per corrispondenza, sulla spinosa questione del rapporto tra certo determinismo ambientale e sociale delle leggi statistiche ed il libero arbitrio individuale. "Io - aggiunge Luzzatti - mi ribello anche alla sovranità assoluta della Scienza, quando vuol eliminare il principio morale".

Scheda del documento  

Documento Sull'invio di un libro di Lange

Richiede il libro del Lange, Die Arbeiterfrage, per un articolo per la "Nuova Antologia", in cui intende confrontare la teoria di Malthus con quelle più recenti. Propone anche di occuparsi della scienza sociale di Herbert Spencer.

Scheda del documento  

Documento Malthus

Minghetti chiede a Messedaglia quale sia "nello stato attuale della scienza economica, la posizione della teorica di Malthus", inoltre un suo giudizio sulla "posizione attuale della teoria in rapporto all'efficacia dell'azione governativa per migliorare le condizioni delle classi bisognose".

Scheda del documento  

Documento Kautsky

Minghetti scrive di aver "letto quel Kautsky, il libro è molto bello". L'autore è socialista, e vuole una nuova organizzazione sociale, e proprietà e capitale collettivo per la prosperità di tutti. Egli critica i socialisti che bestemmiano Malthus, anche se non intende la gravità del problema "si scagli contro i delitti" e ammetta solo "quella che egli chiama complesso preventivo vale a dire l'applicazione d'un metodo pel quale le unioni matrimoniali diventino imperanti ?".Dal libro "non ho imparato nulla: senonché ho visto che vi è qualche socialista che capisce la possibilità del problema di Malthus". Informa Messedaglia che "un certo Zorli" pubblicherà a Bologna il seguito "di quel Giornale degli economisti che si stampava in Padova" e gli ha chiesto un articoletto. Pensa di scrivere due o tre pagine dal titolo "Interpretazioni inesatte di Ricardo" dove vuole dimostrare come Ricardo non abbia "escluso assolutamente il profitto dagli elementi del valore normale", come si evincerebbe dai capp. V e XXI dove tratta dell'interesse del denaro. Attribuisce a Say e alle sue note alla traduzione di Ricardo l'origine di tali interpretazioni.

Scheda del documento  

Documento "Economia Pubblica. Lezioni date ad alcuni amici nell'inverno 1855-1856"

Carte autografe del Minghetti relative a lezioni (in numero di 40) date ad alcuni amici nell'inverno 1855-1856. Argomenti trattati nelle lezioni (così come riportati nelle intitolazioni alle lezioni stesse): "Lezione I-Considerazioni preliminari-Il concetto che gli antichi ebbero della scienza economica-Abbozzo delle condizioni economiche degli antichi; Lezione II-Abbozzo delle condizioni economiche del Medio Evo; Lezione III-Abbozzo delle condizioni economiche dei tempi moderni-Cenni sulla origine e i progressi della scienza specialmente in Italia; Lezione IV-Importanza dei fatti economici e della scienza nella prima metà del secolo XIX; Lezione V-Obiezioni ad accuse alla scienza economica confutata; Lezione VI-Considerazioni preliminari alla definizione dell'Economia Publica-Esame delle definizioni che ne hanno dato i più illustri scrittori-Concetto della Economia come scienza e come arte-Sue attinenze colle altre scienze e suoi limiti; Lezione VII-Sunto della lezione II [del corso di Economia Pubblica] di Pellegrino Rossi-Osservazioni sulla teorica dell'autore-Si conclude definendo l'Economia Publica; Lezione VIII-Definizioni preliminari di alcuni vocaboli principali della scienza-Ricchezza-Valore; Lezione IX-Di alcuni altri sensi della parola ricchezza, della offerta e della domanda, della produzione e della [consumazione ?]-Prodotti materiali e immateriali-Consumo produttivo e improduttivo; Lezione X-Digressione nella quale rispondendo ad alcune [obiezioni] si chiarisce l'analisi delle idee di ricchezza e di valore, degli [agenti ?] di produzione-Terra; Lezione XI-Del lavoro-Del capitale; Lezione XII-Delle macchine-Della cooperazione al lavoro (associazione al lavoro-divisione del lavoro); Lezione XIII-Della produzione in grande-Della coltivazione in grande e in piccolo; Lezione XIV-Della concorrenza; Lezione XV-Organizzazione del lavoro-Confutazione delle opinioni dei socialisti; Lezione XVI e Lezione XVII-Legge dell'aumento dei prodotti della terra-Teorica di Ricardo-Teorica di Carey e di Bastiat; Lezione XVIII-Leggi dell'aumento del capitale; Lezione XIX-leggi dell'aumento del lavoro-Principio della popolazione di Malthus; Lezione XX-Della distribuzione della ricchezza-Del prodotto da ripartirsi e delle persone che concorrono alla ripartizione; Lezione XXI e Lezione XXII-Della legge secondo la quale il prodotto si riparte spontaneamente e data la libera concorrenza-Dei salarii; Lezione XXIII-Segue dei salarii-Conseguenze della legge esposta-Rimedi ai bassi salarii; Lezione XXIV-Dei profitti; Lezione XXV-Della rendita-[Armonie e antinomie ?] dei salarii, dei profitti e delle rendite; Lezione XXVI-Della ripartizione consuetudinaria della ricchezza; Lezione XXVII-Titolo giuridico delle persone che concorrono alla ripartizione del prodotto-Rinumerazione del lavoro-Profitto sul capitale-Legittimità di questo profitto, dell'interesse-Ingerenza governativa-Leggi sull'usura; Lezione XXVIII-Rendita del proprietario del diritto di proprietà; Lezione XXIX-Dell'ingerenza governativa nella distribuzione delle ricchezze-Leggi di successione-Beneficenza pubblica; Lezione XXX-Del consumo-Del lusso; Lezione XXXI-Dello scambio-Del valore dell'offerta e della dimanda-Del costo di produzione dei monopolii; Lezione XXXII-Impossibilità di una misura assoluta del valore della moneta; Lezione XXXIII-Della moneta e dei metalli preziosi; Lezione XXXIV-Della circolazione e della carta moneta; Lezione XXXV- XXXVI e XXXVII-Del credito-Delle banche-Delle crisi commerciali-Del debito pubblico; Lezione XXXVIII-Della società commerciale; Lezione XXXIX-Delle imposte; Lezione XL-Idea generale dell'economia come scienza e come arte e delle sue attinenze colla morale col diritto e colla politica-Delle condizioni economiche dell'Europa rispetto al progresso della civiltà".

Scheda del documento  

Documento "Malthus"

Note di lettura autografe del Minghetti "Introduzione all'opera di Malthus sulla Popolazione di P. Rossi".

Scheda del documento  

Documento Osservazioni sul sistema di Malthus

Nel ricostruire la genesi ideale e nell'esporre in sintesi i principi innovativi contenuti nei due volumi su quella che il Cagnazzi definisce "arte statistica", riconosce a sè stesso il merito di essere stato "il primo a dare una piena idea di ciò che intender devesi per statistica, a che debba esser utile e come eseguirsi", a far "conoscere che le investigazioni debbono limitarsi a ciò che può essere utile politicamente ed economicamente e non a sterile curiosità". Cerca anche di spiegare in sintesi i motivi del suo dissenso nei confronti delle "teorie del signor Malthus" sul "progresso delle popolazioni". Fa riferimento ad una memoria "Sul periodico aumento delle popolazioni", letta nella Regia Accademia delle Scienze di Napoli il 16 aprile 1819. In tale memoria aveva dimostrato l'infondatezza dell'assunto di Malthus sulla crescita "in ragione geometrica" della popolazione ed "aritmetica" delle sussistenze. La sua convinzione era che le sussistenze fossero in ragione della "pubblica industria, la quale non è altro che il risultante delle forze della natura in tutti i sensi, sia per l'agricoltura, per la pastorizia, per le arti. Le forze della natura ben di rado si esauriscono interamente in tutti i rami. Cresce la popolazione non solo in ragione della sussistenza, ma del suo benessere, il quale non come ai bruti consiste nei soli mezzi di alimento, (...) ma nel libero esercizio delle proprie facoltà". La conclusione cui giungeva era che "la produzione base della pubblica sussistenza cresce in ragione composta del travaglio produttivo, dell'intelletto, de' fondi e capitali produttivi, e delle circostanze favorevoli del suolo e del clima. Decresce, poi, in ragione degli ostacoli fisici, politici e morali". In altri termini, la sussistenza non cresceva in ragione aritmetica, bensì geometrica. In conclusione di questo discorso sulla teoria della popolazione, sostiene di non aver mai discusso questa memoria, "risultante da mie giuste riflessioni", con gli accademici, perchè non avrebbe trovato "nella classe delle scienze morali e politiche" persone "intese nelle materie matematiche"e tra i matematici "persone intese dell'economia". L'incontro tra le due discipline, matematica ed economia, era, invece, funzionale al Cagnazzi per fissare le premesse della sua teoria sulla popolazione, come fonte di ricchezza nazionale.

Scheda del documento  

Documento Manoscritto su Malthus

Appunti manoscritti di Angelo Messedaglia su Malthus, in particolare sulla popolazione e sul significato della progressione geometrica ("Che cos'è una progressione geometrica").

Scheda del documento  

Documento Appunti

Manoscritto relativo alla parte prima della "Teoria generale della proprietà". Comprende: capitolo I, "Del fondamento giuridico della proprietà", con appunti sui vari significati del vocabolo proprietà, inoltre sulla distinzione tra "diritti innati e acquisiti"; capitolo V, "Analisi del dominio nelle particolari sue funzioni, e teoria generale dei diritti reali secondo il diritto romano". Postfazione intitolata "Analisi della formula di Malthus" secondo cui "la popolazione tende a crescere in ragione geometrica". Segue citazione in francese da Pellegrino Rossi, lezione XVIII del Cours, e commento di Messedaglia: "E' una cosa mortificante che si debba tuttavia insistere sopra una dimostrazione di tanta evidenza.tale legge si applica a tutti gli esseri viventi non è una questione algebrica".

Scheda del documento  

Documento Registro di lezioni

Registro di lezioni: "Regia Università degli studi di Roma. Facoltà di Giurisprudenza. Libretto di lezioni di economia politica dettate dal sig. Prof. Angelo Messedaglia nell'anno scolastico 1895-96". Roma, Tipografia F.lli Pallotta. Il registro descrive il contenuto delle singole lezioni dettate da Angelo Messedaglia: "Concetto generale dell'economia politica, e sua formazione storica. Il sistema mercantile. Il sistema fisiocratico ecc. Limiti ed attinenze dell'economia quale scienza speciale della ricchezza. Definizione e sua analisi: leggi naturali economiche, loro caratteri e competenza. Del metodo nella costruzione della scienza. Partizione generale della scienza: teoria, pratica. Valore, ricchezza; bisogni; legge del minimo mezzo. Legge e misura del valore. Ricchezza. Fattori della ricchezza. Dottrina di Malthus. Rendita, teoria di Ricardo. Lavoro, popolazione. Lezioni sulla moneta (specificato: corso speciale).

Scheda del documento  

Documento Brevi appunti manoscritti

Brevi appunti manoscritti di Angelo Messedaglia sul concetto di "evoluzione", sulla "concorrenza vitale-cernita naturale. Darwin e Malthus, identità di partenza opposte conclusioni". Sulla vitalità e libertà morale.

Scheda del documento