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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Laterza Franco




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Documento Invio di volumi

Angelo Fraccacreta, professore ordinario dell'Università di Bari, invia ai fratelli Peppino e Franco della Casa editrice Laterza i volumi "Chartres d'Apulie".

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Documento Scritti propagandistici sul federalismo

Einaudi sollecita l'editore Franco Laterza ad accettare la pubblicazione di uno scritto di carattere propagandistico in favore del federalismo e, in particolare, di due lettere contenute nel volume "Lettere politiche" di Junius (suo pseudonimo). "Io avrei - confessa Einaudi nella lettera - desiderio vivo di dare quest'autorizzazione la quale metterebbe in luce che sin dal 1918 vi era stato in Italia chi aveva esposto una tesi che molti anni dopo ha acquistato una certa popolarità e ancora è sostenuta da molti, ma non vorrei far ciò senza dargliene notizia ed ottenere da Lei anche un consenso". (1) La lettera è seguita da una Comunicazione ministeriale datata Roma, 16 marzo 1948 (ivi, c. 298), da un telegramma di ringraziamento indirizzato sempre alla Casa editrice Laterza e datato 27 maggio 1948 (ivi, c. 299), da una lettera dattiloscritta datata Roma, 31 agosto 1948 (ivi, c. 300), in cui è fissato un incontro con Laterza alla Fiera del Levante, e da un secondo telegramma di ringraziamento datato 13 settembre 1948 (ivi, c. 301). Questo gruppo di lettere è incentrato sullo stesso argomento: la pubblicazione di scritti propagandistici in supporto del federalismo.

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Documento Inaugurazione Cassa di Risparmio di Puglia

Stefano Jacini ha accettato di inaugurare la Cassa di Risparmio di Puglia. E' dispiaciuto del fatto di non poter raccomandare il nipote di Franco Laterza, ma anche nel caso in cui la Cassa di Risparmio di Puglia dovesse avere un giro d'affari pari a quello della Cassa di Risparmio della provincia Lombarda - il che, secondo Jacini, "è augurabile, ma certo, per ora, non è un fatto" - comunque non potrebbe impiegare tutto il personale che si è raccomandato di entrarvi. Ad ogni modo promette di parlarne con chi di dovere.

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Documento Giustificazioni per i ritardi del lavoro di correzione

Emanuele Morselli, professore dell'Università di Ferrara, Istituto di Economia e Finanza, scrive a Franco Laterza per giustificare il ritardo con cui procede il suo lavoro di correzione del volume di Jacopo Tivaroni "Finanza contemporanea".

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Documento Contratto Laterza-Salvemini

Ernesto Rossi chiede a Franco Laterza informazioni sulle modalità del contratto che essa ha con Gaetano Salvemini.

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Documento Impegni, progetti, battaglie parlamentari di Ernesto Rossi nel 1951

Ernesto Rossi confida a Franco Laterza che "dopo i miei articoli sull'Ina e sulla Federconsorzi i personaggi importanti da me un po' maltrattati e gli interessi offesi dei Baroni Moderni si sono coalizzati in Parlamento e sulla stampa per impedire che l'ARAR continui ad essere lo strumento delle importazioni di Stato e per mandarmi ad insegnare Economia a Caltanissetta. Il campanile, da cui ho cercato di scacciare le cornacchie, minaccia di cadermi sulla testa e perciò bisogna che stia attento a scostarmi in tempo. Entro il 15 devo scrivere un saggio di 35000 parole sull'IRI e l'industria italiana per una collezione della Rockefeller ed entro il mese di marzo la voce 'sicurezza sociale' per un dizionario economico che dovrebbe essere pubblicato da 'Comunità'. Inoltre ho da portare a buon fine la polemica sul 'Mondo' con l'onorevole Bonomi, continuare la propaganda per il Movimento Federalista Europeo, partecipare alle riunioni della Consulta, della Società Fabiana, ecc. (...)". Da queste confidenze si evince come l'inizio degli anni cinquanta fosse un periodo di frenetica attività per Ernesto Rossi, il quale non manca di proporre alla Casa editrice Laterza anche la pubblicazione di una raccolta di suoi articoli scelti sui monopoli, sull'economia corporativa e sulla dissoluzione della pubblica amministrazione italiana [Settimo: non rubare, 1952]. Lo intitolerebbe "Cornacchie di campanile" con sottotitolo "Problemi concreti della vita italiana". Come prefazione propone un saggio di una ventina di pagine necessarie per inquadrare i singoli problemi nel problema generale di risanamento dell'economia e della vita pubblica italiana. In due o tre mesi la pubblicazione dovrebbe essere pronta, "quando ancora non sarebbe spenta la eco delle polemiche sull'INA e sulla Federconsorzi e quando molti personaggi sarebbero ancora interessati a conoscere quello che è stato pubblicato sul 'Mondo', che pochi sono riusciti a trovare nelle edicole, perché è stato in gran parte 'riasciugato' dagli interessati (...)". Rossi informa Laterza che nei mesi successivi sarebbe continuata la "battaglia parlamentare" sull'INA e sulla Federconsorzi e che ad essa si sarebbe presto aggiunta la battaglia contro l'ARAR e contro il suo presidente "che si promette di sputare nel piatto in cui si mangia".

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Documento Sulla polemica contro l'ARAR

Ernesto Rossi preme affinché sia pubblicata subito la sua raccolta di articoli, "Settimo: non rubare" in previsione del fatto che nei prossimi mesi sarebbe stata combattuta in Parlamento la battaglia sulle gestioni dell'INA e della Federcommercio e sarebbe continuata in toni animati la polemica contro l'ARAR e contro il suo presidente, ovvero contro lo stesso Ernesto Rossi, "che si è permesso di sputare nel piatto in cui mangia". Nella lettera Rossi giustifica la scelta del titolo "Cornacchie di campanile": queste parole lo aiuterebbero a parlare nell'introduzione dello scoraggiamento che si prova nel constatare la mancanza di ogni reazione della "classe governante" alle critiche: "si ha l'impressione di dare dei pugni in un cuscino di piume".

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Documento Sul libro "Settimo: non rubare"

Ernesto Rossi invia a Franco Laterza la raccolta dei suoi 38 articoli. I primi 14 riguardano "gli strumenti di cui i grandi capitani si servono per fare quattrini senza fatica (pianificazione, sussidi, credito di favore, assegnazioni, dogane, permessi d'importazione, trattati di commercio)". Gli altri riguardano industrie e consorzi particolari (siderurgici, elettrici, INA, Federconsorzi, ecc.). Poiché Laterza ha sconsigliato l'adozione del titolo e del sottotitolo proposti nelle precedenti lettere da Rossi, questi propone in alternativa "Settimo: non rubare", titolo dal carattere evidentemente polemico e provocatorio. Nella lettera c'è un Nota Bene: "Ho raccolto soltanto gli articoli che riguardano le industrie parassitarie, i monopoli e le corporazioni. Ho lasciato da parte gli articoli sulla dissoluzione della pubblica amministrazione e sui problemi sociali di maggiore attualità (la scuola ai poveri, l'esercizio del lavoro, l'assistenza sanitaria, la migrazione interna)".

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Documento Scambio d'opinioni su titolo e sottotitolo della raccolta di saggi di E. Rossi

Ai tentennamenti di Franco Laterza sulla pubblicazione della sua raccolta, "Settimo: non rubare", Rossi risponde chiedendo se non preferisca che la prefazione sia fatta di pugno da Gaetano Salvemini. In tal caso provvederebbe subito a contattarlo: "Credo - scrive - che Salvemini la scriverebbe volentieri ed in modo molto efficace". Circa le perplessità espresse da Laterza sul titolo, la controproposta di sostituirvi "Settimo Comandamento" senza sottotitolo non convince Rossi: risulterebbe troppo equivoco. La maggioranza degli italiani non conosce quale sia il settimo comandamento, e molti, secondo Rossi, potrebbero pensare che si tratta di un libro di esercizi spirituali. Rossi propone al massimo di sostituire il sottotitolo "NON RUBARE" con "Cornacchie di campanile".

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Documento Invio fotografia di Ernesto Rossi

Giandomenico Sertoli, segretario di Ernesto Rossi, invia una fotografia di quest'ultimo a Franco Laterza perché sia inserita nel catalogo delle nuove pubblicazioni.

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Documento Discussioni sul titolo della raccolta di articoli di E.Rossi

Rossi discute ancora sul titolo della sua raccolta di articoli, "Settimo: non rubare". A differenza di Franco Laterza, non crede sia controproducente adottare un titolo provocatorio. Se per Laterza non va bene, propone d'adottare un titolo più neutro, "scolastico", come "Industrie parassitarie". In realtà anche questo titolo risultava essere provocatorio.

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Documento Raccomandazione

Gino Luzzatto raccomanda a Franco Laterza la pubblicazione di un testo prodotto da Riccardo Bachi in occasione di una conferenza. Nel 1952 Riccardo Bachi pubblica due libri, nessuno dei quali per la Laterza. Si tratta di "Colloqui con me stesso" e di "Israele disperso e ricostruito: pagine di storia e di economia".

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Documento Raccomandazione

Gino Luzzatto, in qualità di rettore dell'Istituto Universitario di Economia e Commercio di Venezia, si raccomanda ancora con Laterza per la pubblicazione repentina del testo pronunciato in una conferenza dal professor Riccardo Bachi.

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Documento Testo della conferenza del professor Riccardo Bachi

Gino Luzzatti ringrazia Franco Laterza per aver giudicato opportuno pubblicare il testo di Bachi, anche se non possono accettare le condizioni proposte dalla casa editrice per la pubblicazione. Sono da segnalare altre due lettere di Gino Luzzatto, datate rispettivamente 19 febbraio e 15 maggio 1952 (ivi, cc. 104-105) di scarso rilievo.

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Documento Prefazione dedicata ad Angelo Costa

Rossi ribadisce a Franco Laterza la questione della prefazione e gli chiede nuovamente se preferisca che sia scritta da lui o da Salvemini. Nel caso in cui Laterza acconsenta a fargliela scrivere, Rossi intende dedicarla ad Angelo Costa, presidente della Confederazione Generale dell'Industria. Inoltre nella prefazione intende spiegare la ragione della dedica ponendola in relazione alla decisione di pubblicare la raccolta dei suoi articoli sulle industrie monopolistiche parassitarie in Italia: dopo aver letto la confutazione del detto Costa alle critiche mosse il 28 novembre passato dal senatore Benton alle industrie e dopo aver letto il discorso dello stesso Costa pronunciato il 4 dicembre al Congresso Interno degli Industriali svoltosi a New York, in cui avrebbe affermato non esserci in Italia industrie monopolistiche e che nei pochi casi in cui sarebbero stati forse possibili dei sopraprofitti di monopolio lo Stato li avrebbe eliminati. La raccolta è dedicata a Costa per contrastare quelle sue affermazioni. Quanto alla scelta del titolo, Rossi torna ad insistere su "Settimo: non rubare" [1952]: "E' duro, ma corrisponde al tornio di tutto il libro e secondo me sarebbe molto più produttivo di titoli più perbenino come "Le industrie parassitarie", "I grandi monopoli"; "I baroni delle industrie'".

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Documento Sul titolo della raccolta di articoli di E. Rossi

Rossi discute ancora con Franco Laterza del titolo da dare alla sua raccolta di saggi, "Settimo: non rubare". Egli preferirebbe un titolo come "Ladri e baroni" o "Tempo di rubare", piuttosto che i troppo ermetici "I piatti sul tavolo" oppure "Finanza e occultismo", che "corrispondono troppo poco al contenuto del libro".

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Documento Scelta finale del titolo

Ernesto Rossi conferma a Franco Laterza la sua predilezione per il titolo "Settimo: non rubare" e per la dedica ad Angelo Costa, presidente della Confederazione Generale dell'Industria.

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Documento Copertina della raccolta d'articoli di E.Rossi

Ernesto Rossi chiede a Franco Laterza di poter inserire sulla copertina del libro, "Settimo: non rubare", una fascetta con sopra riportate le denominazioni di alcune industrie parassitarie ed enti speciali trattati nei suoi articoli. Ne cita alcuni: Edison, Ente Risi, Eridania, Federconsorzi, Ina, Saim.

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Documento Sulla prefazione di Settimo: non rubare

Ernesto Rossi torna a chiedere all'editore Franco Laterza se preferisca che la prefazione al suo libro, "Settimo: non rubare", sia firmata da lui o da Gaetano Salvemini.

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Documento Confronto sul titolo dell'ultimo lavoro di Ernesto Rossi

Rossi discute ancora con Franco Laterza sul titolo da dare al suo lavoro sulle industrie monopolistiche, "Settimo: non rubare".

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Documento Saggio sull'IRI e sull'industria italiana

Ernesto Rossi informa Franco Laterza che il professore Guido Calogero avrebbe scritto una recensione del suo libro, "Settimo: non rubare" sul Times. Nel frattempo Rossi annuncia di essere impegnato nel completamento di un saggio sull'IRI e sull'industria italiana per la Cornell University Press (Ithaca, New York), da pubblicare nella Collezione delle Inchieste sulla situazione in Francia e in Italia finanziata dalla Rockefeller e diretta da Mario Einaudi, di cui è stato già pubblicato il primo volume col titolo "Comunism in Western Europe". Rossi presenta in questi termini il suo saggio: "è molto tecnico e molto arido. Dà la più completa informazione sulla storia e l'attività dell'IRI. Ho potuto utilizzare oltre alle mie relazioni della Commissione Economica all'Assemblea Costituente, le relazioni parlamentari, le relazioni IRI, Finsider, Finmeccanica e diversi rapporti riservati. Ho ottenuto anche molti dati richiesti all'Ufficio Studi dell'IRI".

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Documento Invio nominativi per copie omaggio del volume "Settimo: non rubare"

Rossi comunica a Franco Laterza i nominativi cui inviare la copia omaggio del suo lavoro, "Settimo: non rubare". Tra di essi figurano i nomi di Mario Einaudi, Guido Calogero, Gaetano Salvemini.

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Documento Invio copie di "Settimo: non rubare"

Rossi richiede a Franco Laterza nuove copie del suo libro da donare ad amici e conoscenti, "Settimo: non rubare".

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Documento Prime reazioni alla pubblicazione di Ernesto Rossi

Rossi informa e commenta con Franco Laterza le prime reazioni suscitate dalla pubblicazione della sua raccolta di articoli sulle industrie monopolistiche, "Settimo: non rubare": "Avrà già letto, credo, l'acido articoletto in cui i signori della Confindustria se la riprendono anche con l'editore su "L'Organizzazione industriale". Sono dei veri pachidermi!". Rossi aveva fatto inviare la copia gratuita del suo libro ai suoi amici, tra cui Mario Einaudi, Gaetano Salvemini, Guido Calogero. Gli elenchi completi sono presenti nelle due lettere precedenti a questa, datate rispettivamente Roma, 10 febbraio-21 febbraio 1952 (ivi, cc. 426-431).

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Documento Recensioni sul lavoro di E.Rossi

Rossi informa Franco Laterza sulle diverse recensioni dedicate alla sua ultima pubblicazione, "Settimo: non rubare". Tra le altre cita quella di Gino Luzzatto, pubblicata su "Mondo Economico", 29 marzo 1952; quella "fin troppo elogiativa" di Aldo Garosci, pubblicata sull'ultimo numero di "Il Mondo", quella di Vittorio Foa su "L'Avanti" e di Gaetano Salvemini su "Il ponte".

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Documento Polemica con la Confindustria

In considerazione del grande successo avuto dalla pubblicazione della sua raccolta di articoli, "Settimo: non rubare", Ernesto Rossi propone a Franco Laterza di ristampare il volume, aggiungendovi un paio di righe nella prefazione "per divertirmi - dice - a prendere in giro l'organo della Confindustria", la quale due mesi prima aveva commentato come la dedica fosse "mediocrissima trovata per cercare di dare più largo circuito ad una pubblicazione che non potrà averne".

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Documento Sul problema dei trusts e delle holdings

Rossi scrive a Franco Laterza che vorrebbe approfittare della ristampa della sua raccolta di articoli per aggiungervi due altri scritti, "Il consigliere delle famiglie" e "I topi nel formaggio". Aggiungerebbe volentieri anche un terzo scritto "I cinque grossi", già pubblicato su "Il Mondo" del 13 maggio: "Specialmente quest'articolo (in cui esamino, sulla base delle ultime relazioni, la situazione dei cinque maggiori gruppi monopolistici, Edison, Fiat, Snia Viscosa, Montecatini, Pirelli), potrebbe servire bene a chiudere il libro con una visione panoramica per meglio impostare il problema del controllo dei trusts e delle holdings".

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Documento Confronto con l'editore Laterza

Rossi ritorna a confrontarsi con l'editore Franco Laterza sull'opportunità di pubblicare l'articolo "I cinque grossi" sui cinque principali gruppi monopolistici dell'industria italiana (Edison, Fiat, Snia Viscosa, Montecatini, Pirelli), che permetterebbe di mettere al centro dell'attenzione pubblica il problema del controllo dei trusts.

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Documento Confronto con l'editore Laterza

Rossi ritorna a confrontarsi con l'editore Franco Laterza sull'opportunità di pubblicare l'articolo "I cinque grossi" sui cinque principali gruppi monopolistici dell'industria italiana (vedi cc. 440-443).

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Documento Premio Viareggio

Rossi informa Franco Laterza di aver presentato il suo lavoro, "Settimo: non rubare", al Premio Viareggio e... "se son rose fioriranno".

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Documento Pubblica "disamministrazione" italiana

Rossi comunica a Franco Laterza che ha deciso di scrivere un libro "sulla nostra pubblica disamministrazione", "Lo Stato industriale" e che intende pubblicarlo con la Casa editrice Laterza.

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Documento Lavoro sulla "disamministrazione pubblica" in Italia

Rossi sente il bisogno di scrivere una seconda lettera a Franco Laterza, a distanza di un giorno dalla precedente, sul progetto di stesura di un nuovo libro sulla "disamministrazione" pubblica in Italia.

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Documento Reazione del presidente della Commissione Camerale d'Industria A. Costa

Rossi segnala a Franco Laterza "una divertente lettura del dott. Angelo Costa a pagina 4 dell'ultimo numero di "Epoca", n. 96 sul mio libro, "Settimo: non rubare": un'indicazione bibliografica e documentaria utile a ricostruire la nuvola di polemiche che sollevò la pubblicazione di Ernesto Rossi agli inizi degli anni Cinquanta.

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Documento Scelta del titolo del nuovo lavoro di E.Rossi

Rossi propone come titolo al nuovo volume sui limiti e i problemi della pubblica amministrazione, "Lo Stato industriale", "Il cavallo di Ciolla", che, come egli stesso spiega a Franco Laterza nella lettera, non è tratto da alcuna citazione di Aristotele o San Tommaso, bensì un modo di dire popolare toscano, per indicare cosa o persona affetta da molti malanni. Poiché, tuttavia, conviene sulla difficoltà d'interpretare tale detto, cercherà un'alternativa.

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Documento Accordi con Laterza

Rossi si accorda con Laterza su tempi e modalità di stesura e correzione del suo nuovo lavoro sui limiti e sui difetti della pubblica amministrazione, "Lo Stato industriale".

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Documento Invio di due articoli

Rossi informa Laterza di avere pronti due articoli per la nuova pubblicazione. A questa lettera seguono due brevi cartoline postali inviate da Roma e datate 7 novembre 1952 e 9 dicembre 1952 (ivi, cc. 462-466) di scarso rilievo.

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Documento Proposta di pubblicazione

Luzzatto segnala a Laterza un lavoro del professor Roberto Cessi ed attende risposta.

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Documento Proposta di traduzione

Gino Luzzatto ha ricevuto da Franco Laterza risposta negativa circa la sua segnalazione del 20 febbraio: non è possibile pubblicare il lavoro del professor Roberto Cessi perché sarebbe un'operazione economicamente dannosa. Luzzatto avanza a Franco Laterza una nuova proposta: la traduzione in lingua italiana del lavoro del professor H. Heaton "The Economic History of Europe". Attende risposta.

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Documento Sulla traduzione in italiano del volume di Heaton

Luzzatto informa Laterza che "La Storia Economica d'Italia" di H. Heaton, che "tra parentesi, non vale molto" è stata già pubblicata da Einaudi.

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Documento Accettazione della proposta di Laterza

Luzzatto comunica a Franco Laterza che accetta di curare la prefazione agli scritti storici medievali di Marc Bloch.

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Documento Proposta di Franco Laterza

Luzzatto si confronta con Laterza sulla proposta fattagli di curare la prefazione agli scritti storici di Marc Bloch, "Lavoro e tecnica nel Medioevo".

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Documento Prefazione al libro di M.Bloch

Luzzatto comunica a Franco Laterza che ha deciso di curare la prefazione al libro di Marc Bloch, "Lavoro e tecnica nel Medioevo".

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Documento Progetto di pubblicare sue lezioni

Gino Luzzatto discute con Laterza della richiesta avanzatagli dal prof. Armando Saitta di trasformare le sue lezioni sulla storia dell'economia italiana in un volume, "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune". L'idea piace a Luzzatto, anche perchè a suo parere "il libro avrebbe un significato non soltanto scientifico, ma largamente culturale, assai profondo e vasto".

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Documento Volume di lezioni pisane

Il prof. Gino Luzzatto comunica a Franco Laterza che ha approntato le bozze delle lezioni pisane di storia dell'economia, "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune". Vi ha aggiungo un saggio del 1932 già pubblicato sul "Journal of Economic and Business History". Il volume s'intitolerà "Profilo storico dell'economia italiana". In alternativa: "Profilo di storia economica italiana". Il titolo definitivo sarà "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune".

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Documento Destinatari del volume di lezioni pisane di Luzzatto

Gino Luzzatto scrive a Franco Laterza che il suo volume di lezioni pisane, "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune", è rivolto anche agli studenti di lettere "digiuni di studi di economia". Propone come titolo "Gli studi di storia economica italiana, progressi e lacune".

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Documento Scelta del titolo

Gino Luzzatto si confronta con Laterza sul titolo da dare al suo nuovo lavoro. Propone "Per una storia economica dell'Italia. Progressi e lacune", che rimarrà il titolo definitivo per la pubblicazione.

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Gino Luzzatto si confronta con Laterza sul titolo da dare al suo nuovo lavoro. Propone "Per una storia economica dell'Italia. Progressi e lacune", che rimarrà il titolo definitivo per la pubblicazione.

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Documento Accordo definitivo sul titolo

Luzzatto precisa a Laterza di aver definitivamente deciso per il titolo che sarà, "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune".

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Documento Accordi tra Luzzatto e Laterza

Ancora una conferma sul titolo adottato per la nuova pubblicazione di Luzzatto, "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune".

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Documento Spedizione del manoscritto

Luzzatto informa Laterza che il volume "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune" è pronto.

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Documento Accordi con Laterza

Luzzatto si accorda con Laterza su alcuni particolari tecnici della pubblicazione "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune".

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Documento Accordi tra Laterza e Luzzatto

Franco Laterza scrive a Luzzatto per accordarsi sulle modalità di pubblicazione del lavoro "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune".

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Documento Accordi sul compenso

Lettera a Franco Laterza sul compenso che Luzzatto riceverà dalla Casa editrice per la pubblicazione dell'opera "Per una storia economica d'Italia. Progressi e lacune".

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Documento Nuova proposta di Armando Saitta

Luzzatto informa Franco Laterza della proposta del professor Armando Saitta di pubblicare due volumi di suoi studi molto vecchi di storia economica del Medio Evo. L'unica raccolta di scritti sul Medio Evo pubblicata dalla Laterza sarà "Dai servi della gleba agli albori del capitalismo. Saggi di storia economica" nel 1966.

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Documento Rettifica di un articolo sugli Scambi commerciali tra Italia e Cina

In seguito alla notizia di cronaca intitolata "Gli scambi commerciali fra Italia e Cina", pubblicata il giorno prima, il commendatore Luigi De Secly chiede di a Franco Laterza di rettificare quanto segue: "non è vero che l'onorevole Hzsu Tiz-hsin ha inneggiato al sistema marxista. Ha solo riportato i dati relativi all'economia agricola cinese che sono utili (...) per una migliore conoscenza delle caratteristiche economiche dei Paesi e delle possibilità di reciproci scambi". L'incontro di cui si parla nell'articolo era stato organizzato dalla Casa editrice Laterza ed è per questo che Luigi De Secly sente il bisogno di informare la casa editrice della rettifica.

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