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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


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Istituto Archivio di Stato di Parma

Nel 1592 furono ultimati i lavori, per volontà di Ranuccio I Farnese, nel nuovo palazzo della Pilotta, così da avere uno spazio idoneo per la conservazione degli archivi farnesiani, dispersi fino ad allora in vari palazzi, tra cui quello di Roma. All'inizio dell'anno successivo venne nominato Pietro Zangrandi come "archivista et custode" dell'Archivio Segreto ducale, la cui storia, attraverso i cambiamenti dei signori dello Stato e della legislazione relativa agli archivi, si snoda per oltre 400 anni fino ad oggi, senza soluzioni di continuità. L'ultima tappa di quel processo è l'Archivio di Stato di Parma, organo periferico del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali dal 1976, dipendente da quello dell'Interno fin dalle prime leggi sugli archivi dello Stato italiano postunitario. La sede dell'Istituto archivistico, che venne accumulando le carte degli uffici pubblici dei ducati di Parma e Piacenza, del Dipartimento del Taro, dei governi provvisori rivoluzionari del Risorgimento, ed infine degli organi dello Stato unitario presenti nella provincia di Parma, è sempre stata il Palazzo della Pilotta, nella zona detta della Rocchetta, fino a quando, il 13 maggio 1944, un bombardamento aereo distrusse un'ala del grande edificio farnesiano, disperdendo o mescolando una parte delle carte. Dal 1948 l'Archivio di Parma si è trasferito nel complesso dell'Ospedale Vecchio, occupandone l'ala più antica, costruita tra il 1476 ed il primo decennio del secolo successivo. Il deposito principale dell'Archivio è infatti il grande ambiente voltato, a forma di croce, sormontato da cupola, che servì da corsia per il ricovero dei malati della città fino al 1926, quando furono aperti i primi padiglioni del nuovo complesso ospedaliero, tuttora attivo, nei "prati di Valera". L'Archivio di Stato di Parma conserva, oltre alla documentazione degli uffici farnesiani, borbonici, francesi, del governo di Maria Luigia d'Austria, degli ultimi Borbone e postunitari, che riguardano il territorio degli ex-ducati (dunque anche Piacenza, Guastalla e Pontremoli, oltre ai feudi farnesiani dell'Italia centrale e meridionale), le carte degli antichi conventi soppressi in epoca borbonica e napoleonica, alcune raccolte di disegni e carte geografiche tra le più ricche in Italia (oltre 12.000 pezzi dal XV secolo ad oggi), una bella collezione di sigilli e punzoni (370 pezzi), una ricchissima raccolta di pergamene (oltre 11.000) estratte dagli archivi dei conventi e delle famiglie feudali, comprendente rari diplomi di re ed imperatori, bolle pontificie e miniature. La consultazione del patrimonio documentario, interamente gratuita ed aperta a tutti in una sala di studio aperta per 48 ore la settimana, è possibile attraverso lo spoglio di oltre 1500 inventari ed indici, recentemente studiati ed elencati in un volume apposito, e con l'ausilio di una biblioteca specializzata, che possiede migliaia di volumi riguardanti la storia dei territori parmensi e i metodi storiografici ed archivistici, con molte riviste specializzate ed opuscoli sugli stessi temi, per un totale di quasi 16.000 volumi. Il sito dell'Archivio di Stato di Parma è "archivi.beniculturali.it./ASPR/Home.html".
Indirizzo: Via D'Azeglio, 45e
CAP: 43100
Luogo: Parma
Regione: EMILIA ROMAGNA
Contatti: Tel. 0521-233185, 235487 e-mail aspr@archivi.beniculturali.it
Sito: http://www.archiviodistatoparma.beniculturali.it/index.php?it/120/contatti


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