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Fondo "Banca d'Italia" - Sottofondo "Direttorio Einaudi"
Fascicolo II semestre 1948
Il fondo Banca d'Italia raccoglie i documenti prodotti dai vari organi della Banca nell'esercizio delle rispettive funzioni istituzionali. Il fondo Banca d'Italia è articolato in 209 sottofondi. Verrà qui descritto il sottofondo "Direttorio Einaudi". Esso comprende le carte prodotte da Luigi Einaudi durante gli anni di Governatorato (1945-1948) e carte posteriori alla cessazione dalla carica di Governatore e alla morte, perché in esso è confluita la documentazione prodotta dal Segretario Particolare di Einaudi, Antonio D'Aroma. D'Aroma fu Segretario privato di Einaudi Presidente della Repubblica e poi suo collaboratore sino agli ultimi giorni. Dopo la morte di Einaudi continuò a curare alcuni affari della famiglia, conservando il relativo carteggio presso il suo ufficio alla Banca d'Italia. Il Sottofondo è in corso di nuova sistemazione archivistica. Al momento il "Direttorio Einaudi" è suddiviso in 114 cartelle; nel lavoro di "sistemazione" sono state individuate cinque serie archivistiche, ma non tutte le cartelle sono al momento state attribuite a l'una o all'altra serie. Per questo motivo abbiamo scelto in ASE di soddividere il "Direttorio Einaudi" in sei serie, di cui le prime cinque corrispondono a quelle individuate dagli archivisti dell'ASBI. L'ultima serie comprende i fascicoli per i quali non si sia ancora proceduto all'attribuzione della serie. La rintracciabilità dei documenti è garantita dall'indicazione del Numero di Cartella (Busta), riportato per ciascun fascicolo e per ciascun documento.
Scheda: nr. fascicolo 2
Numero della busta: 33
Documenti presenti nel fascicolo
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Corrispondenza: Giovanni Demaria a Luigi Einaudi (06-08-1948)
Giovanni Demaria ringrazia Einaudi per il contributo alla sua nomina all'Accademia dei Lincei. Egli riferisce inoltre che a causa della malattia della moglie non si è potuto recare a Roma per incontrare Pella circa il Governatorato della Banca d'Italia. De Maria aveva accolto la proposta dapprima con pochissimo entusiasmo, parendogli necessaria un'assoluta indipendenza di quella istituzione. Poi riconsiderata la cosa con minore avversione, egli chiede un parere di Einaudi, prima di avventurarsi in una strada difficilissima, ma tanto importante. De Maria non vorrebbe trovarsi nel giro di pochi anni ancora una volta in una "impasse di miseria, di ignavia e di faciloneria". Ma comunque i dadi sembrano tratti diversamente. De Maria considera che così potrà portare a termine i suoi lavori scientifici, già in corso da qualche anno.
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Corrispondenza: Lionel Robbins a Ernesto Rossi (01-10-1948)
Robbins scrive a Rossi di non poter partecipare al Congresso federalista per impegni accademici. Il messaggio che Einaudi gli ha inviato lo ha commosso: Einaudi rappresenta un nobile esempio a cui Robbins ricorre nei momenti di sconforto. Robbins ringrazia Rossi dei libri che gli ha inviato e invia a sua volta una piccola monografia su alcuni problemi che Robbins ebbe modo di osservare quando era un "public servant" [Si veda anche la lettera di Rossi a Robbins, senza data, sintetizzata in questo fascicolo ASE, NDR].
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Corrispondenza: Ernesto Rossi a Lionel Robbins (senza data)
Rossi è molto dispiaciuto che Robbins non possa intervenire al Congresso federalista perché desidererebbe sapere se Robbins ha modificato il suo modo di intendere i problemi dell'organizzazione internazionale rispetto alle idee espresse tra il 1938 ed il 1942. Forse, scrive Rossi, Robbins ha perso la speranza che si possa concludere qualcosa di buono camminando in quella direzione. Da parte sua, Rossi continuerà a fare propaganda alle idee sostenute insieme a Robbins in quel periodo. Rossi scrive di non aver inviato il libro "La guerra e l'unità europea", perché Einaudi desidera inviargliene copia personalmente. [Si vedano anche la lettera di Robbins a Rossi del 1° ottobre 1948, e la lettera di Rossi a Einaudi dell'8 ottobre 1948, entrambe sintetizzate in questo fascicolo ASE, NDR]
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Corrispondenza: Ernesto Rossi a Luigi Einaudi (08-10-1948)
Rossi scrive a Einaudi di non aver inviato a Robbins una copia di "La guerra e l'unità europea" perché era convinto che l'avesse già fatto Einaudi, e quindi lo invita ad inviare subito una copia del libro a Robbins [Si vedano anche la lettera di Robbins a Rossi del 1° ottobre 1948, e la lettera di Rossi a Robbins, senza data, entrambe sintetizzate in questo fascicolo ASE, NDR].
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Corrispondenza: Luigi Einaudi a Benedetto Griziotti (23-11-1948)
Einaudi consiglia a Griziotti di non apporre alla sua Rivista [si tratta della "Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze" NDR] il nome di tante persone, tra cui lo stesso Einaudi, persone che in realtà non contribuiscono alla Rivista. Einaudi ritiene che una rivista acquisti autorità se indica solo il nome di colui che la dirige sul serio. Un esempio è costituito dalla rivista "Critica" che per anni ha riportato in copertina solo il nome di Croce. [La risposta a questa lettera si trova in questo fascicolo; si veda anche la lettera di Roffi a Griziotti del 1° dicembre 1948 e la lettera di Griziotti a Einaudi datata 2 dicembre 1948, nel fascicolo 48 di questa serie, NDR].
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Corrispondenza: Benedetto Griziotti a Luigi Einaudi (26-11-1948)
In risposta alla lettera del 23 novembre 1948 [in ASE una sintesi della lettera è in questo stesso fascicolo] Griziotti spiega ad Einaudi che la Rivista [si tratta della "Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze" NDR] è il risultato di una fusione e che il nome di Einaudi servirebbe a ristabilire un equilibrato rapporto tra economisti e giuristi nella sua Direzione. Griziotti sarà comunque lieto di lasciare che un numero della Rivista sia diretto e formato esclusivamente da Einaudi, quando Einaudi lo voglia. [Sulla partecipazione di Einaudi alla direzione della "Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze" si vedano anche le lettere del 23 novembre in questo fascicolo e le lettere di Roffi a Griziotti del 1° dicembre 1948 e di Griziotti a Einaudi del 2 dicembre 1948, nel fascicolo 48 di questa serie, NDR].