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Fondo Delfico
Fascicolo Melchiorre Delfico Consigliere di Stato nella sezione Finanze
Fascicolo contenente leggi e disposizioni varie sulla contribuzione fondiaria, osservazioni, spese dei Comuni, reclami, "memoriali vari in merito ad imposte e bilanci" di Melchiorre Delfico, Consigliere di Stato nella sezione Finanze.
Scheda: 257 cc. nn. nr. fascicolo 160
Numero della busta: 14
Documenti presenti nel fascicolo
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Decreto in sei articoli sulla contribuzione fondiaria
Copia del decreto del Ministero delle Finanze sulla contribuzione fondiaria, presente nelle carte Delfico. In particolare: art. 1, la contribuzione fondiaria è fissata in 7 milioni di ducati per l'anno 1808; art. 2, per fondi di non valore sarà percepita inoltre una tassa addizionale di 5 grana a ducato; per spese di percezione nelle comunità grana 5; per trattamenti di ricevitori di provincia e distretto grana 2; per direzioni reali grana 1,5; per la cassa delle rendite dovute dallo stato grana 10.
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Contribuzioni dirette
Lettera di Mele a Delfico, spedita da Napoli, in cui lo informa che avendo manifestato al sig. amministratore delle contribuzioni dirette il desiderio di conoscere la rendita netta delle province accatastate, Delfico con un biglietto dovrà farne domanda al Ministro.
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Sulla contribuzione fondiaria
Lettera del Ministro delle Finanze al consigliere Delfico, spedita da Napoli, in cui si comunicano le notizie da lui richieste sulla contribuzione fondiaria. Aggiunge di attendere con premura le osservazioni che Delfico vorrà fornirgli.
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Sulla fondiaria
Lettera di mittente non decifrabile, spedita da Monteleone a Delfico in cui si comunica che la fondiaria è alla metà delle operazioni; nella Provincia è comunissima la promiscuità tra Unità e Unità, tra Unità e villaggi ossia casali. Gli agenti della legge fondiaria, obbligati a dividere in sezioni l'agro che descrivono, segnano delle linee di demarcazione arbitrarie che danno e tolgono le proprietà confondendo ogni diritto. Le Unità non vorranno sottostare a queste divisioni arbitrarie perché, sebbene non abbiano interesse alcuno a pretendere che un proprietario paghi le imposte regie più in un comune che in un altro, risentono di gravi perdite sia per gli usi civici che per le spese comunali.
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Rimedi proposti per riparare agli inconvenienti determinati dalla fondiaria
Appunti di Delfico in cui sostiene che nel Regno si sentiva il bisogno di riformare il sistema economico, soprattutto per la parte riguardante le imposte dirette; per questo motivo tra i metodi proposti è stata adottata la Cassa fondiaria. Questo metodo consiste nel fare le valutazioni delle terre per classi, ma è evidente che per la natura stessa dell'operazione, esse debbano riuscire incerte, indefinite e facilmente diventare arbitrarie. Mancano quindi della prima base necessaria agli estimi, cioè di essere valutazioni certe e vere. In questo modo le quote delle contribuzioni, e per conseguenza la tassa, dovendo corrispondere agli estimi, che sono poggiati sul falso, dovranno risultare fuori di proporzione, cioè ingiusti.
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Sulla contribuzione fondiaria
Memorie di Delfico sulla contribuzione fondiaria. Ordinata con legge dell'8 novembre 1806, ha per oggetto di sottoporre ad una tassa uguale tutti i fondi dello Stato; di distribuire a questi la somma di sette milioni, eliminando i tanti nomi di tasse che rendevano confuso l'antico sistema di finanza. È necessario però dare il giusto valore alle terre per la proprietà produttiva; valutare i prodotti secondo i risultati di una coacerbazione decennale; fare sui prodotti delle terre tutte quelle deduzioni che le anticipazioni fondiarie, l'impiego dei capitali, la manutenzione delle fabbriche e degli strumenti dell'agricoltura, le spese dei necessari trasporti possono esigere prima che la rendita sia netta e disponibile per il proprietario.
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Sulla fondiaria
Appunti di Delfico sulla fondiaria. Le migliori leggi se sono male eseguite perdono la loro bontà: così è avvenuto per la fondiaria del 1806. Benché essa contenesse tutti i principi della giustizia costituzionale dell'imposta, gli errori nati forse dalla troppa sollecitudine hanno prodotto degli eccessi. Delfico sostiene di voler indicare l'eccesso avvenuto nella provincia di Teramo. L'eccesso si può mostrare in due modi comparativi: 1) con se stessa vedendo quale è stato il suo contributo rispetto allo scorso anno, 2) con il paragone rispetto alla vicina provincia di Chieti. La legge ha due basi fondamentali cioè: 1) la somma totale dell'imposta in 7 milioni; 2) non poter essere più del quinto della rendita netta. Infine non tralascia l'ultimo argomento relativo alla tassa generale. Nella mappa non sono comprese ancora 4 province che sono tra le più estese del Regno e di maggiore popolazione e ricchezza. Aggiungendo dunque questi altri articoli si vede che la tassa va al di là di nove o dieci milioni.
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Sull'applicazione della tassa fondiaria
Appunti di Delfico sulla tassa fondiaria in cui dichiara che avrebbe preferito l'applicazione della tassa provvisoriamente sulla base della decima che soddisfaceva già l'imposta nel suo totale di 7 milioni. Difatti l'operazione della nuova tassa non era né generalmente compiuta in tutto il regno né tutte le condizioni della legge erano state particolarmente adempiute nelle sette province. Prima dell'introduzione della nuova legge avrebbero dovute essere definitivamente fissate le quote dell'imposta e poi si sarebbe potuto cominciare con l'esazione della tassa. L'operazione è avvenuta in modo del tutto inverso, cioè prima si deve pagare e poi sapere la quantità del debito. Intanto, consultate le mappe di alcune province si è osservato che per l'eccesso delle valutazioni e quindi della rendita netta, l'imposta invece di non oltrepassare il quinto va al di là del terzo con grave danno o terrore dei contribuenti.
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Sull'esazione della contribuzione fondiaria
Lettera dell'Intendente della provincia di Teramo a Delfico in cui lo informa di aver ricevuto due dispacci del 20 e del 23 del mese di aprile, con i quali viene edotto in merito all'esazione della contribuzione fondiaria e all'espediente provvisoriamente preso di accordare una dilazione sull'ammontare, facendo pagare due mesi su tre. Inoltre comunica che la ripartizione dell'imposizione fondiaria e degli agenti immediati della medesima ha provocato presso i cittadini la nascita di numerose rimostranze.
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Osservazioni sulla valutazione dell'uso civico nella ripartizione della contribuzione diretta
Lettera dell'Intendente della provincia di Teramo a Delfico, avente ad oggetto la valutazione dell'uso civico nella ripartizione della contribuzione diretta. L'Intendente dice di aver parlato, fin dal 29 aprile, con l'economo per informarlo del fatto che nell'esecuzione della ripartizione della tassa fondiaria, la provincia di Teramo era gravata di un terzo al di sopra di quello che poteva sopportare. Uno degli errori della direzione nella valutazione è stato quello di considerare i terreni della Provincia come produttivi in ogni anno, al contrario non lo sono e in più vi è l'anno di riposo. Ciò nonostante, il proprietario paga anche per l'anno in cui le terre sono a riposo. Si è presupposto dagli agenti della contribuzione che questo riposo fosse per usare le terre medesime per pascolo e quindi si è stabilita la teoria che gli animali che pascolano queste erbe devono pagare.
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Memoria sulle irregolarità commesse da M. Thomas nel fissare la tassa fondiaria
Memoria di Delfico sulle irregolarità commesse da M. Thomas nel fissare la tassa fondiaria e sulla gravezza di questa nella prima provincia di Abruzzo ulteriore. Thomas, a dispetto delle barriere poste dalla legge, è stato l'unico dispotico arbitro della ripartizione e dell'imposta totale. Il sistema di valutare la rendita dei terreni in ragione della somma che è costata il comprarli o della corrispondente somma di affitto adottata da Thomas è assolutamente erronea. Sono state commesse irregolarità nella valutazione delle case di abitazione e delle case rurali, nonché irregolarità sui capitali di industria.
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Osservazioni sulle contribuzioni dirette stabilite sulla proprietà fondiaria
Lettera del Sottintendente del distretto di Sora a Delfico in cui si avanzano alcune osservazioni sulle contribuzioni dirette stabilite sulla proprietà fondiaria. Si accoglie con favore l'aver tolto le distinzioni tra beni dei laici e degli ecclesiastici, tra i pubblici ed i privati, tra beni dei cittadini e dei forestieri, tra beni dei comuni dell'erario regio e dei particolari, tra quelli del Tavoliere di Puglie addetti alla pastorizia e gli altri dei massari di Campo addetti alla semina e alla coltura, tra demaniali e patrimoniali.
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Classificazione dei Comuni
Lettera di delfico sulla classificazione dei comuni: di prima classe sono quelli che hanno la residenza dall'intendente o una popolazione non minore di 6000; di seconda classe sono i comuni quelli che hanno una popolazione dai 6000 ai 3000; di quarta classe tutti gli altri. Le spese devono essere classificate in personali e reali, ma si deve fare una sola cassa, dal momento che non vi è altro fondo positivo per le spese reali ordinarie. Per le spese straordinarie, se queste sono previste, si faranno dai fondi propri nei budget, se sono impreviste saranno supplite dal proprio titolo nei budget oppure vi provvederà l'intendente con i mezzi proposti dai decurionati riconoscendone la necessità.
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Sull'amministrazione dei comuni
Appunti di Delfico su stralci di decreto o proposta di decreto sull'amministrazione dei comuni organizzata in 5 titoli, tra cui si rilevano: a) titolo III - sulle entrate e sulle rendite - con cui all'art. 3 si parla di rendite ordinarie provenienti dai prodotti dei fondi patrimoniali o comunali dei comuni siano essi terre, edifici rurali o civili; b) titolo IV - i dazi di consumo e altri modi suppletori per le spese comunali - art. 1 si rileva, i dazi di consumo saranno accordati solo dal ministero o con una contribuzione ripartita per fuochi e proporzionata strettamente al bisogno del comune oppure con un dazio di consumo per transazione oppure infine, con qualche privativa; c) articolo successivo senza numerazione che descrive la privativa da accordare solo a condizione di non essere di impedimento alla libertà del commercio; sarà anche permesso ad altri di vendere al minuto purché si accordino con gli affittatori e si assoggettino alle condizioni dell'affitto.
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Sulla contribuzione
Appunti di Delfico sulla contribuzione: "Per quanto sia necessaria l'imposizione in ogni governo per il mantenimento dei pesi dello Stato, altrettanto è necessario che tale imposizione sia ben diretta e ripartita per non farne sentire il peso ai contribuenti. Ognuno sa che il tributo è dovuto a Cesare ma desidera soddisfarlo con geometrica proporzione al fine di non sentirsi gravato più di un altro". Vengono inoltre espressi i dubbi relativi alla legge fondiaria, al modo di eseguire i nuovi stabilimenti fondiari riguardo alla maniera di produrre i reclami e quella di eseguirne l'esazione. Tra gli espedienti che si propongono per togliere i dubbi e gli inconvenienti, si cita: "il modo migliore per regolare la contribuzione fondiaria è quella di premettere ad essa una misura ed un apprezzo generale".
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Sull'imposizione fondiaria
Lettera, spedita da Teramo, dell'Intendente della prima provincia di Abruzzo Ulteriore al Consigliere di Stato e Ministro delle Finanze, Delfico, riguardo all'imposizione fondiaria. Il mittente scrive di essersi accorto che il direttore M. Thomas ha dato qualche volta una valutazione maggiore ai terreni nudi che non avevano piantagioni di alberi e di vigne ed una minore a quei terreni che sono cosiddetti "vestiti" per essere oliveti o vigneti. L'ingiustizia di questo sistema salta agli occhi ed è contraddetta da tutte le tariffe fatte dagli agenti comunali. Vi è di più: l'estensione dei terreni "vestiti" è stata fatta in tal modo non per estensione di suolo, ma per la linea delle piantagioni; inoltre su queste è stata fatta un'arbitraria riduzione per motivi che si ignorano.
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Difetti della ripartizione della contribuzione fondiaria
Lettera dell'Intendente della provincia di Teramo al Consigliere di Stato e Ministro delle Finanze, Delfico, sulla contribuzione fondiaria. Si presentano in un solo prospetto i principali difetti della ripartizione della contribuzione fondiaria nella Provincia e se ne mostra la gravezza e la necessità di una dequotizzazione. Il sistema delle tariffe, per quanto sembri facile ed esatto, non ha dato la valutazione esatta del prodotto imponibile e la contribuzione è risultata ineguale e gravosa. Non meno incerto e di non differente effetto è stato l'altro sistema della classificazione dei fondi.
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Difetti della fondiaria
Lettera, spedita da l'Aquila, del Direttore delle Contribuzioni Dirette al Consigliere di Stato Delfico in cui si annuncia che sarà inviata una copia di una rappresentanza mostrata al Sovrano sui difetti della fondiaria e sulle istruzioni fatte per gli esattori.
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Istruzioni sulla contribuzione fondiaria
Copia del documento a stampa delle istruzioni agli ispettori e direttori della contribuzione fondiaria dal Ministro delle Finanze, Delfico. Il documento è organizzato in XVI titoli ed una appendice, con tabelle sulle tariffe.