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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Gioberti Vincenzo




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Documento "Osservazioni critiche al Libro I e II e III e IV"

Si tratta di appunti autografi di Antonio Montanari relativi ad osservazioni critiche (con relativa indicazione della pagina cui si riferiscono) all'opera del Minghetti "Della Economia Pubblica e delle sue attinenze colla morale e col diritto". Presente inoltre una lettera di grafia ignota a Minghetti: "[...] troverai singolare che le mie osservazioni si riferiscano meno al tema che all'ordine e al metodo, e i miei dubbi sieno di cose grammaticali [...], e non di materie economiche. Ma la singolarità del fatto sparisce in che non vi possono essere due economie buone, e la mia si uguaglia alla tua in tutto che è di fondamento radicale [...]. La più forte obiezione io la facevo al metodo da te usato, seguendo il Gioberti, di non dividere il tuo libro per capitoli [...]".

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Documento Richiesta dell'opera di Vincenzo Gioberti

Luigi Luzzatti richiede all'editore Laterza l'invio dell'opera di Vincenzo Gioberti (vedi nota bibliografica) da lui citato nelle lezioni di Diritto costituzionale, come precursore della "legge delle guarentigie".

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Documento Sull'opera di Gioberti

Luigi Luzzatti insiste sull'invio dell'opera di Vincenzo Gioberti (vedi nota bibliografica), definendo l'autore "sano filosofo".

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Documento Su di alcune proposte

Scrive Ferrara: "...Vi sarebbero due argomenti da articolo di fondo: Marx (di cui ho ricevuto l'opera tradotta) e Sbarbaro col suo volumone contro Gioberti e incidentalmente contro di me... Per il Bollettino, Parte economica, non Le converrebbe Bodio?".

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Documento Commemorazione di Salvatore Cognetti de Martiis letta dal professor C. G. Albonico, alla R. Accademia Virgiliana, nella adunanza del 6 dicembre 1901

La commemorazione di Salvatore Cognetti de Martiis in una seduta della Reale Accademia Virgiliana è giustificata dal fatto che l'economista ne fu socio. Albonico si rammarica che il suo saggio "La manodopera nel sistema economico" sia rimasto incompiuto, dal momento che "l'Autore ha in Italia posto eminente tra gli scrittori che, valendosi del metodo positivo e in special modo delle induzioni e delle analogie biologiche, affermano le leggi dell'Economia Politica". Ricorda l'ultimo anno di vita del Cognetti de Martiis, i mesi di soggiorno a Roma e poi il ritorno a Torino, per inaugurare il corso di Economia Politica presso la Regia Università con una prolusione, l'ultima, su L'idea economica in Gioberti. Così l'onore che Albonico riserva all'amico è annoverarlo insieme con Melchiorre Gioja, Pellegrino Rossi, Antonio Scialoja, Giovanni Arrivabene, Marco Minghetti, Luigi Luzzatti, i quali "assisero l'Economia Politica su alto soglio del sapere della Patria" e che "ordinarono forme, fondarono istituzioni economiche per il benessere delle popolazioni, per la ricchezza e lo splendore del Regno". Il ruolo di Salvatore Cognetti de Martiis fu di "avvicinare più o meno secondo i loro termini comuni ed i principi classici le nuove scuole economiche", attenuando "gli effetti de' loro errori" e, soprattutto, contrapponendosi al presente procedere incerto degli studi economici dopo la morte del "genio" Francesco Ferrara.

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