Logo ASEE

ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Cordova Filippo




Nessun documento disponibile per questa tipologia



Nessun documento disponibile per questa tipologia


Documento Sulle operazioni di credito fondiario

Lettera di Onofri, spedita da Tollo, con cui ringrazia Dragonetti dell'interesse dimostrato per poter dare inizio alle operazioni di credito fondiario. Dragonetti si è rivolto al sig. Cordova, Ministro di Agricoltura Industria e Commercio per sapere qualcosa in proposito. Onofri sa che il Monte dei Paschi di Siena faceva parte del consorzio delle Casse che convennero per creare l'Istituto del Credito Fondiario in Italia. Così Onofri ha scritto al provveditore di quel Monte, cavalier Giovanni Bernardo Alberti, per sapere il perché, dopo che il governo aveva dato piena facoltà ad attuare detti Istituti, nulla sin ora si operava per l'apertura di essi. Alberti gli ha risposto che il Banco di Napoli, nei cui compartimenti vanno compresi gli Abruzzi, in breve darà principio alle operazioni di credito fondiario. Fin qui non si godono ad Ortona i buoni effetti commerciali del taglio dell'istmo di Suez. Crede però a quello che dice Dragonetti che la città di Bari ha migliorato la sua condizione e spera che anche in Abruzzo sarà così.

Scheda del documento  

Documento Argomenti vari

Lettera di Rozzi, inviata da Teramo, in cui informa Delfico di avere 15 o 20 giorni per inviare alcune carte a Firenze. Vuole informare Cordova di essere guarito dalla malattia per la quale fu destituito dall'incarico, per poter tornare in servizio. Aggiunge che Bianchi lo ha proposto come professore universitario di agronomia. Francesco II scrisse a Roma a suo nome avvertendo quel comitato liberale del passaggio del plico di Rozzi che venne mandato diplomaticamente a Torino, allora sede del governo. Cordova potrebbe allontanare quell'ispettore forestale mandandolo nelle contigue province fino a quando Rozzi non completerà i tre anni di servizio richiesti dalla legge attuale. In questo modo potrà dimettersi e smettere di soffrire per le ingiustizie. Rozzi dice di essere diverso da ogni altro, e ciò è anche testimoniato dai suoi rapporti sul Nuovo Regime Forestale in Italia (vol. II, p. 228).

Scheda del documento  

Documento Lettera a Michele Amari

Nella lettera Ferrara tratta dell'organizzazione di un tentativo di coinvolgimento dell'Inghilterra nelle sorti della Sicilia attraverso una missione a Londra di alcuni esuli siciliani. Discute inoltre dei modi alternativi di annessione della Sicilia al Regno di Sardegna. Nella lettera sono citati Emerico Amari, Filippo Cordova e Urbano Rattazzi.

Scheda del documento  

Documento Lettera a Michele Amari

Ferrara discute sul progetto di organizzare una riunione fra esuli per decidere il comportamento da tenere a seguito dell'impresa dei Mille. Espone le linee essenziali del suo programma. Nella lettera sono citati Emerico Amari, Filippo Cordova, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe La Farina, Francesco Paolo Perez, Vincenzo Fardella di Torrearsa e Vittorio Emanuele II.

Scheda del documento  

Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

La lettera riguarda l'organizzazione di un incontro fra emigrati siciliani per discutere sulla forma di governo e la partecipazione ai moti rivoluzionari. Nella lettera sono citati Cordova, il marchese di Roccaforte, De Pasquali, Gemelli, La Farina, Massari, il barone Natoli, Pilo, San Donato e Stabile.

Scheda del documento  

Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara commenta il dibattito sulla stampa internazionale a proposito dell'arresto di Francesco Bentivegna. Interviene sul Memorandum dei Pari e dei Deputati del Parlamento siciliano da presentare alla Sicilia alla cui stesura aveva partecipato. A tal proposito è citato Filippo Cordova. Discute dei programmi editoriali della Biblioteca dell'Economista e fa riferimento a David Ricardo e all'editore Pomba.

Scheda del documento  

Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara discute dei rapporti fra Napoli e Palermo, sulla visita del Re all'Università di Pisa e su un suo colloquio con Cavour. Ha abbandonato l'idea di pubblicare alcuni articoli sulla questione siciliana. Nella lettera è citato Filippo Cordova.

Scheda del documento  

Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara esprime felicità per la delusione del popolo siciliano nei confronti di Depretis. Commenta la situazione politica internazionale e discute del progetto editoriale della Biblioteca dell'Economista e della fondazione di un nuovo giornale. Nella lettera è citato Filippo Cordova, il marchese di Torrearsa e Giuseppe Garibaldi.

Scheda del documento  

Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara discute della situazione politica generale e dei programmi nei confronti della Sicilia. Nella lettera sono citati Pier Carlo Boggio, Filippo Cordova, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe La Farina e Bettino Ricasoli.

Scheda del documento  

Documento Lettera a Rosalia Ferrara

Ferrara commenta negativamente la prospettiva di essere eletto deputato. Nella lettera sono citati Filippo Cordova e Quintino Sella.

Scheda del documento  

Documento Su di una riunione della Società di economia politica

Ferrara disdice, d'intesa con Luzzatti, una riunione della Società di economia politica. "...Sento con dolore la perdita di Cordova: unus post unum, non remanebit unus".

Scheda del documento  


Nessun documento disponibile per questa tipologia