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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Chevalier Michel




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Documento Lettera di Paolo Boselli a Jacopo Virgilio

Lettera di Paolo Boselli a Jacopo Virgilio in cui si forniscono notizie sulle conferenze tenute. Buone critiche del Barrili al volume sulle Migrazioni: "La democrazia illuminata deve diventare democrazia liberale in quel modo che ogni liberale vero è democratico nel giusto senso della parola. Se non entra nelle nostre vie, il progresso democratico o è fallace o è fugace. Vorrei che Barrili se ne persuadesse ed aviasse alle idee economiche liberali la parte di cui è parola eloquente e diffusa". Inoltre si parla di Chevalier e di Saredo, il quale "scriverà intorno alla tua Morale Economica nella Gazzetta Piemontese".

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Documento Lettera di Paolo Boselli a Jacopo Virgilio

Lettera di Paolo Boselli a Jacopo Virgilio in cui si riferisce al dono fatto da Chevalier alle Biblioteche di Genova dei 13 volumi delle "Relazioni de' Giurati": "Pare che il tempo in politica si metta al procelloso. [...] Ciò che intanto m'offende e mi spiace è di vedere taluni partiti cangiare di polo solo perché sperano di trovare le vie del potere. [...] Un grande principio mi trae alla Permanente: quello del decentramento. Ma non vorrei che i fatti tradissero il programma. Tu l'hai già compreso: io non sono d'alcun partito, tranne di quello della libertà assoluta, in tutte le sue forme, sempre e dovunque".

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Documento Parere su un'opera

Chevalier ha ricevuto la sua lettera del 22 novembre. Gli manda il volume che ha pubblicato con il titolo "Introduction au rapport dans..." dove affronta le questioni principali dell'Economia politica a partire dal rapporto con la pratica. Aspetta di sapere se le idee di Messedaglia concordano con le sue.

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Documento Attività politica in Italia e in Francia

Chevalier si scusa del ritardo con cui risponde alle due lettere. Riguardo alla prima lettera informa Messedaglia che ha inviato all'Università di Padova i tredici volumi del rapporto sull'Esposizione, riguardo alla seconda lettera, ha già fatto lo stesso per le Università di Pavia e di Bologna. Per quanto riguarda l'Università di Napoli e di Torino erano state servite anteriormente e così la Biblioteca Nazionale di Napoli. Ha ricevuto il volume di Messedaglia sull'interessante rapporto della Commissione d'inchiesta sul corso forzoso di cui Messedaglia fa parte. Attualmente in Francia gli economisti liberali hanno su varie questioni, e in particolare su quelle relative alle banche, una "existence assez dure". Il governo nomina delle commissioni "mais c'est une moquerie (canzonatura)". A queste vi partecipano infatti tutti i ministri, un grande numero di direttori generali, mentre gli uomini indipendenti sono una eccezione. E i ministri sono da qualche tempo dominati dalla spirito di routine.

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Documento Istituto tecnico superiore di Milano

Chevalier scrive sull'Istituto tecnico superiore di Milano.

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Documento Volume sulle banche

Chevalier scrive sull'ultimo volume riguardante la loro inchiesta sulle banche.

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Documento Examen du système commercial connu sous le nom de système protecteur

Opera di Michel Chevalier intitolata "Examen du système commercial connu sous le nom de système protecteur" (Paris, Guillaumin, 1853).

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Documento La monnaie

Opera di Michel Chevalier intitolata "La monnaie" (Bruxelles, Meline, 1851).

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Documento Di Giovanni Pinna Ferrà e delle sue teorie economiche e sociali

Sul frontespizio vi è una dedica autografa di Coletti: "All'amico mio Angelo Bertolini in segno di verace stima. F.Coletti". Nell'opuscolo Coletti esamina criticamente il pensiero economico di Giovanni Pinna Ferrà, apprezzandone lo "squisito senso della necessità pratica", che lo aveva portato a non lasciarsi condizionare dai "preconcetti" della scuola sassarese in cui insegnava, a tal punto da non ammettere in certi casi i vantaggi di un intervento statale a supporto dell'iniziativa individuale, "colà dove gli individui non avrebbero, singolarmente, né il tornaconto né la forza di operare". Quanto alle teorie economiche generali professate dal Pinna Ferrà, debitrici della "concezione delle armonie economiche, che era propria, se non veramente del Ferrara, della scuola ottimista del Say, del Dunoyer, dello Chevalier, e soprattutto del Carey e del Bastiat", esse sono state stroncate dalla critica, che avrebbe mostrato come la loro smentita scaturisse dalla stessa "libera concorrenza che, agendo attraverso le forze e gli interessi che animano la società capitalistica, conduce non di rado alla negazione di se stessa, al monopolio, all'eliminazione, cioè, degli effetti edonistici sperati dalla vecchia scuola". Né "più positiva" era apparsa alla critica la "concezione delle armonie sociali", in cui Pinna Ferrà aveva creduto. "La realtà economica - scriveva Coletti - dei paesi più progrediti si risolve in una serie di conflitti palesi o latenti. Gli equilibri sociali che, di volta in volta, risultano come effetti delle lotte economiche combattute, non sono che stati o condizioni fuggenti e non rivelano che una semplice armonia meccanica o di proporzione di forze, non un'armonia di giustizia economica". Ma, se la critica aveva "corroso la base sociale dell'idealismo liberista e della politica economica della scuola a cui appartenne Pinna Ferrà", non altrettanto aveva potuto fare per "una parte notevolissima delle teorie più tecnicamente economiche, che la spregiudicata e acuta mente del Ferrara aveva estratto e genialmente ricomposto dalle altrui dottrine". L'Economia contemporanea si era riavvicinata alle teorie del Ferrara e, in particolare, a quella del valore, da molti abbandonata in favore dell'approccio teorico della scuola classica inglese. Gli economisti contemporanei tendevano a riconciliare i principi ferrariani e quelli della tradizione classica inglese come parti di un'unica teoria generale "più integrale e complessa". "Spettacolo consolante" questo, che allietò, secondo Coletti, gli ultimi anni di vita di Pinna Ferrà. Nella parte conclusiva Coletti traccia un quadro commosso delle virtù morali ed intellettuali di Pinna Ferrà, "uno di quei tipi nobilissimi di cui si va perdendo lo stampo [...], raccomandato alla memoria di pochi". In appendice è riportato un elenco di tutte le pubblicazioni del professore sardo, compilato da Coletti con la collaborazione del figlio Michele Pinna Ferrà. Si tratta di 21 titoli, da Genesi del diritto e della moralità, loro rapporto, (Sassari, 1863) a Orientazioni sociologiche della Sardegna (Bari, 1898).

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Documento Appunti

Appunti di Angelo Messedaglia manoscritti in italiano su "M. Chevalier, Lettre sur l'Amerique du Nord".

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Documento Appunti su opere straniere

Appunti di Angelo Messedaglia relativi ad opere straniere. Figurano tra gli altri, Schäffle 1880; Jevons, "On the condition of the metallic currency of the U.K, 1868; Bagehot, "Some outlines on [...], 1877; Took, 1848; Chevalier, "Cours d'Economie politique", Le Monnier, II ed. 1866. Sono presenti, inoltre, appunti dalla "Biblioteca dell'Economista", II serie, vol. VI, in particolare Ferrara "discute le idee di Chevalier, p. CCXIII e segg."; Ricardo, "The high price of bullion".

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