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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Cesare Gaio Giulio




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Documento La vita civil economica o sia il vero essere del sapere e del potere

Copia manoscritta dell'originale di Broggia custodito nella Biblioteca Comunale di Palermo. Si tratta di uno dei tomi di cui è composta l'opera intitolata La vita civil economica ed appartiene con ogni probabilità alle ultime redazioni dell'opera stessa, poiché ne porta il titolo definitivo con il sottotitolo "Il vero essere del sapere e del potere". E' noto, infatti, che le prime stesure erano diversamente intitolate. Gli argomenti trattati sono quelli ricorrenti negli scritti di Broggia. Egli è un convinto assertore del primato dell'economia e della morale sulle lettere e sulle arti. Infatti, il benessere di un paese è dovuto alla industriosità dei suoi abitanti ed alla morigeratezza dei loro costumi, mentre "una vita soverchiamente colta, spreggiatrice della fatica e dell'industria" conduce alla rovina uno Stato (cfr. Ajello, il quale cita parole di Broggia) poiché produce "la barbarie della riflessione, colta, e mascherata di civiltà" (cfr. 2.14.2 c. 304). La storia antica insegna che l'industriosità, che produce ricchezza, si traduce, una volta che questa sia stata raggiunta, in una rilassatezza dei costumi che inducono ad una vita oziosa e viziosa, o dedita ad una cultura anch'essa oziosa, il che conduce ad impoverimento e decadenza di uno Stato. Come potrebbero allora i cittadini conservarsi sempre industriosi? Bisogna indurre in loro uno stato di necessità, distribuendo la ricchezza in modo che "lo Stato sempre più ricco nel generale, non lo sarà molto nel particolare". E tale necessità sarà "attissima a far sì che la maggior parte delle famiglie dall'alma industria, e dal temperato e però onesto vivere, non si distacchino" (cfr. 2.14.2 c. 316). Quello della necessità è, peraltro, un criterio generale, valido non soltanto a livello di individui o di famiglie; esso è il motore dell'intera vita economica di un paese. Nel commercio, in presenza di scarsità di alcuni beni, il paese sarà spinto dalla necessità a procurarseli, non ricorrendo alle importazioni, ma "con lunghi viaggi, con istabbilimenti di Compagnie, e di Case di Negozio, e di fattorie fondate negli altrui Stati...in modo che gli venghino a costare a meno che si può" (cfr. 2.14.2 c. 317v). Nei traffici marittimi, in presenza di leggi favorenti l'utilizzazione dei soli bastimenti nazionali, un paese, per necessità, incrementerà la propria flotta e, di conseguenza, il proprio prestigio (v. c. 318). Non potendosi reggere sull'agricoltura, fu ancora la necessità a far sì che Venezia si dedicasse prevalentemente al commercio marittimo diventando una ricca potenza marinara (cfr. 2.14.2 cc. 377-378). Una parte importante, infine, dell'opera è dedicata alla dimostrazione del teorema broggiano del "triplice agibile" (cfr. cc. 415-452). Secondo Broggia, in una società vi deve essere armonia tra i tre livelli, quello economico, quello civile e quello militare. Pertanto egli procede, così come è annotato da Allocati (v. foglietto allegato alla c. 415), all' "analisi della storia dei cartaginesi, degli spartani, degli ateniesi e dei romani per mostrare quanto" tale "armonia...abbia giovato agli stati ed ai popoli e quanto la disarmonia nociuto". In particolare, "della storia romana è fatta un'ampia disamina da Giulio Cesare a Costantino, tutto sulla scorta degli storici antichi". Dei ventinove foglietti allegati, n. 26 misurano mm. 80x105 e n. 3 sono di varie misure.

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