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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI





A Raffaele Mattioli sono associati 5 documenti nel sito ASEE:

ISTITUTO Archivio storico della Banca d'Italia
FONDO Fondo "Banca d'Italia" - Sottofondo "Direttorio Einaudi"
FASCICOLO MAT; sottofascicolo Mattioli
(4 documenti)

ISTITUTO Archivio storico della Banca d'Italia
FONDO Fondo "Banca d'Italia" - Sottofondo "Direttorio Einaudi"
FASCICOLO "Bra, re, ri"; sottofascicolo Bresciani Turroni
(1 documento)



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Documento Corrispondenza: Costantino Bresciani Turroni a Luigi Einaudi (03-08-1945)

Bresciani Turroni racconta a Einaudi che la sera del 1° agosto aveva appreso dal giornale "Libertà" che la scelta per la nomina del ministro del Tesoro sarebbe caduta sul sen. Ricci o sullo stesso Bresciani Turroni. Bresciani riferisce che la nomina lo avrebbe riempito di entusiasmo, ma il mattino successivo egli seppe che era stato già nominato Ricci. Bresciani chiede a Einaudi se sia stato davvero possibile che si sia pensato a lui (in tal caso Bresciani ritiene che sia stato Einaudi a fare il suo nome) o se si sia trattato solo di una voce infondata. Bresciani raccolta inoltre che alcune settimane addietro il Comm. Mattioli gli aveva riferito che il ministro Soleri avrebbe voluto affidargli un Sottosegretariato al Tesoro per preparare insieme a Einaudi le attese misure finanziarie. Bresciani confida al suo interlocutore un altro progetto: "Il Borsa" vorrebbe inviarlo in Germania perché egli scriva una serie di articoli sulle condizioni di quel Paese. Bresciani preferirebbe quest'ultima soluzione alla proposta di Mattioli di nominarlo addetto finanziario a Londra.

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Documento Corrispondenza: Raffaele Mattioli a Luigi Einaudi (27-08-1945)

Avendo consultato anche gli Amministratori Delegati del Credito italiano (infatti la lettera è firmata anche da Brughiera), Mattioli scrive che la comune decisione in merito al progetto "Unionbanca" propende per l'istituzione di un ente giuridicamente distinto dalla Banca, a cui affidare il nuovo lavoro. Il nuovo ente potrebbe utilizzare l'organizzazione periferica della banca per l'esecuzione delle sue operazioni attive e passive. Il motivo di questa scelta risiede nel fatto che le caratteristiche dei due mercati (il credito di esercizio e il credito finanziario) sono diverse e accorpando le due funzioni in un unico organismo si rischia di perdere di vista il confine che esiste tra i due campi. Mattioli e Brughera hanno voluto informare Einaudi prima di dare inizio alle pratiche ufficiali, che desiderano sia iniziate solo dopo aver conosciuto il suo pensiero a riguardo [Sull'argomento di veda anche la lettera del 27 ottobre 1945, sintetizzata nel database ASE in questo fascicolo, NDR].

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Documento Corrispondenza: Raffaele Mattioli a Luigi Einaudi (27-10-1945)

Mattioli scrive in merito alla "pratica" Unionbanca, trasmessa da Einaudi al Ministero del Tesoro con il parere favorevole alla costituzione di due organismi distinti, uno da parte della Banca Commerciale ed uno da parte del Credito Italiano. Mattioli comunica ad Einaudi di aver ricevuto una lettera da parte di un amico svizzero che manifesta l'interesse della Svizzera per la ricostruzione italiana, tanto da voler partecipare ad una organizzazione di credito da costituirsi in Italia. Mattioli afferma che a questo punto le divergenze tra Einaudi ed il Commissario dell'IRI dovrebbero cadere, ma comunque egli si dichiara a disposizione per ridiscutere eventualmente tutti gli aspetti della soluzione congiunta Comit-Credit [Sull'argomento di veda anche la lettera del 27 agosto 1945, sintetizzata nel database ASE in questo fascicolo].

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Documento Corrispondenza: Raffaele Mattioli a Luigi Einaudi (08-09-1945)

Mattioli contesta il decreto, di cui Einaudi gli ha parlato alcuni giorni prima, in base al quale le imprese industriali potrebbero ottenere garanzie dello Stato per crediti da concedersi fino a 3 miliardi. L'astensione della Banca Commerciale da questo genere di fidi non dipende solo dal fatto che si tratta di operazioni "cattive", ma attiene anche a considerazioni sul fondamentale problema della politica creditizia, per cui il credito non deve essere usato per rendere più costoso e lento il processo di liquidazione di imprese non vitali. Questi interventi sono in realtà veri e propri sussidi; e la coesistenza sul mercato di imprese sussidiate ed imprese vitali creerà sicuramente problemi. Mattioli precisa che l'aver previsto nel decreto la presenza di un rappresentante delle sei banche e quindi anche della Banca Commerciale non deve far nascere l'illusione che le banche siano disposte a questo tipo di operazioni, ed spera che si rifletta bene, prima di dar corso al decreto, sulla opportunità di far entrare il sistema creditizio italiano nel campo di mascherati interventi erariali.

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Documento Corrispondenza: Antonio D'Aroma a Raffaele Mattioli

D'Aroma chiede a Mattioli, in partenza per gli Stati Uniti, di procurarsi per conto di Einaudi le seguenti opere di Carey: The Principles of social science e The Principles of political Economy.

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