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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Bousquet George Henry




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Documento Lettera di Bousquet a Caffè

Lettera manoscritta, in francese, su carta intestata della Facoltà di Diritto di Algeri ed inviata da Bousquet a Caffè il 22 febbraio 1955. Bousquet si congratula con Caffè per la sua nomina a professore presso la Facoltà di Giurisprudenza di Bologna (in realtà riceve la riconferma dell'incarico per il terzo anno consecutivo). Il resto della lettera sembra essere una risposta ad una richiesta di informazioni bibliografiche (probabilmente francesi) riguardo l'economia del benessere:su questo argomento, in quegl'anni, Caffè ha pubblicato articoli, curato una raccolta di saggi e redatto proprio la voce "Economia del benessere" nel Dizionario di economia politica, edito a Milano da Comunità. Bousqet informa Caffè di materiale riguardante l'economia pura presente nella Biblioteca universitaria di Algeri (alla quale dice di aver lasciato il suo fondo Pareto); consiglia un articolo ormai introvabile pubblicato sulla rivista "Metroeconomica" di Emilio Fossati; fa con discrezione presente che in suo lavoro dal titolo "Istituzioni di scienza economica" esiste un capitolo intitolato "Il benessere e la sua misura", aggiungendo che a tale lavoro aveva fatto allusione Arthur Pigou nel suo volume "Economia del Welfare", senza però rendergliene il giusto merito. A tal proposito, in conclusione, Bousquet lamenta una certa indifferenza nel mondo accademico nei suoi confronti, atteggiamento che lo ha spinto ad occuparsi di studi orientalistici. Il suggerimento bibliografico di Bousquet relativo al suo capitolo dal titolo "Il benessere e la sua misura" non è stato da Caffè raccolto ed escluso dalla bibliografia che segue la voce da lui curata nel Dizionario di economia politica, edito da Comunità e curato da Claudio Napoleoni.

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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto (in cui) parla di quello che è considerato uno tra i suoi più pungenti scritti di sociologia applicata: "Un bel giorno m'è venuto in mente di scrivere "Mio giornale", che non sarà mai pubblicato, né lo potrebbe essere in nessuno dei paesi a me noti. Serve solo per mio uso e consumo" (1). Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura, Milano posta-estera. Timbro postale di Céligny del 3-V-918. (1) Pareto non scrisse il progettato terzo volume della "Sociologia". Scrisse il "Mon Journal" che, dopo la morte, pervenne nelle mani del professore G.H. Bousquet, autore della migliore biografia del solitario di Céligny. Dietro insistenza di Giovanni Demaria, Bousquet acconsentì alla pubblicazione del manoscritto, che avvenne nel "Giornale degli Economisti"(2), ristampato poi dalla Cedam (3).

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