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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI





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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Pasquale Jannaccone (23-02-1946)

Einaudi ringrazia Pasquale Jannaccone della dedica che questi vuole premettere al saggio "Moneta e lavoro". Einaudi gli chiede di modificare però il terzo rigo, in quanto si tratta di un semplice adempimento di un dovere e quindi non vi possono essere debiti da parte di Jannaccone di qualunque sorta. Quanto all'articolo su Sismondi, Einaudi chiederà al dott. Ferretti, Direttore generale dell'istruzione elementare al Ministero della Pubblica Istruzione, se Jannaccone è ancora in tempo per una modifica alle bozze dell'articolo.

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Documento Corrispondenza: Ferretti [?] a Luigi Einaudi (28-02-1946)

Ferretti, Direttore generale dell'istruzione elementare al Ministero della Pubblica Istruzione, risponde ad Einaudi che il volume su Sismondi è quasi pronto e che quindi non è possibile far pervenire le bozze a Jannaccone per includere elementi aggiuntivi al suo saggio [si veda anche la lettera del 23 febbraio 1946, in questo fascicolo, NDR] .

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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Pasquale Jannaccone (17-10-1946)

Einaudi ringrazia Jannaccone per il volume che questi gli ha inviato e per le affettuose parole della dedica e della lettera accompagnatoria. Einaudi rimpiange di non aver il tempo di leggerlo "tutto di un fiato", come vorrebbe. La fusione tra indagine storica ed erudizione raffinatissima, che colpisce subito nel volume, è una cosa rarissima nella letteratura economica contemporanea e non ha paragoni se non in Cannan e Viner, dai cui libri si può trarre analogo godimento. Dal momento che Jannaccone non ha ancora trovato un alloggio a Torino, Einaudi gli comunica di aver intenzione di ristrutturare la palazzina che si trova in Via Marmora 80 e propone a Jannaccone di prenderne in fitto uno o entrambi i piani. Quanto alla "fastidiosa" questione del canone di affitto Einaudi pensava ad una cifra non troppo inferiore a 10.000 Lire al mese.

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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Pasquale Jannaccone (02-12-1946)

Einaudi ha saputo che Jannaccone è nel Comitato scientifico per l'organizzazione di un convegno di economisti previsto per gennaio a Firenze. Einaudi ritiene che sarebbe una buona occasione per vedersi, e chiede a Jannaccone quali siano le sue intenzioni a riguardo.

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Documento Corrispondenza: Pasquale Jannaccone a Luigi Einaudi (05-04-1948)

Jannaccone ringrazia Einaudi in quanto ha saputo che la sua nomina a membro del consiglio Superiore della Pubblica Istruzione è stata caldeggiata anche da questi.

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Documento Corrispondenza: Pasquale Jannaccone a Luigi Einaudi (17-05-1949)

Jannaccone chiede ad Einaudi se l'invio dell'opuscolo inglese dal titolo "National income and expenditure in the United Kingdom- 1938 to 1946", sia dovuto a semplice informazione o sottenda un rinnovato invito a scrivere una memoria sull'argomento, invito che Einaudi aveva già formulato a Jannaccone tempo prima.

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Documento Corrispondenza: Antonio D'Aroma a Pasquale Jannaccone (12-12-1949)

D'Aroma invia a Jannaccone da parte del Pres. Einaudi la traduzione dell'articolo di Clare Griffin "The Future of Great Britain" apparso sul "Michigan Business Review".

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Documento Discorso di Pasquale Jannaccone al Convegno dell'unificazione e mobilitazione liberale (7-12-1951)

Testo del discorso di Jannaccone al Convegno dell'unificazione e mobilitazione liberale del 7/8 dicembre1951. Il discorso delinea la politica che, a parere di Jannaccone il partito liberale dovrà seguire sia in politica estera (ostilità alla costituzione di una entità sopranazionale in Europa e alla già costituita CECA) che in politica interna (necessità di liberare il mercato dal controllo governativo e ostilità alla proliferazione di enti statali e parastatali).

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Documento Corrispondenza: Pasquale Jannaccone a Tullio Bagiotti (18-07-1947)

Lettera di Pasquale Jannaccone a Tullio Bagiotti, allievo di De Maria, riguardo la pubblicazione nella collezione UTET di una traduzione dell'opera di Gossen. Jannaccone comunica a Bagiotti che Einaudi aveva intrapreso qualche anno prima la traduzione dell'opera di Gossen per pubblicarla nella "Collezione di scritti inediti o rari di Economisti" [Sull'argomento si veda anche la lettera del 30.07.1947 di De Maria, sintetizzata in questo fascicolo ASE, NDR].

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Documento Corrispondenza: Giovanni Demaria al dott. Roffi (Segretario particolare di Einaudi) (30-07-1947)

De Maria scrive al dott. Roffi (Segretario particolare di Einaudi) riguardo l'intenzione di un suo studente, Tullio Bagiotti, di pubblicare la traduzione dell'opera di Gossen. Bagiotti si era rivolto al prof. Jannaccone per pubblicare la traduzione nella collezione UTET. Jannaccone aveva fatto rilevare che Einaudi aveva già incaricato altre persone di questa traduzione. De Maria si rivolge quindi a Roffi chiedendogli di informarsi se Einaudi intende procedere alla pubblicazione o se lascia l'allievo di De Maria libero di pubblicare la propria [Sull'argomento si veda anche la lettera del 18.07.1947 di Jannaccone, sintetizzata in questo fascicolo ASE, NDR].

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Documento Corrispondenza: Pasquale Jannaccone a Luigi Einaudi (14-03-1950)

Pasquale Jannaccone comunica ad Einaudi di aver fatto presente all'Avv. Siglienti le ragioni per cui non sarebbe opportuna la pubblicazione di una raccolta di scritti di Einaudi. Jannaccone invece suggerisce di non dare preventivamente alcuna destinazione alla somma da raccogliere tra gli Istituti affiliati all'Associazione bancaria, ma di stabilire solo che tale somma servirà a creare una istituzione o una fondazione oppure a finanziare una pubblicazione dedicata a Einaudi, da concordarsi con Einaudi stesso. Chiedendo a ciascun Istituto una somma pari a qualche frazione di millesimo dell'ammontare dei rispettivi capitali o dei depositi si metterebbe insieme una somma considerevole, a cui non sarebbe difficile trovare una destinazione gradita a Einaudi. Jannaccone riferisce che l'avv. Siglienti ha trovato opportuna la proposta e che si è riservato di parlarne con Bresciani Turroni [Sull'argomento si vedano anche la lettera del 28 agosto 1950 di Bresciani Turroni, e la lettera del 1° settembre 1950 di Rossi, il cui contenuto è sintetizzato in ASE in questo fascicolo, NDR].

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Documento Corrispondenza: Costantino Bresciani Turroni a Ernesto Rossi (28-08-1950)

Costantino Bresciani Turroni scrive a Ernesto Rossi in merito al progetto da questi formulato di creare una collana con lo scopo di diffondere tra gli uomini di affari le dottrine economiche ed i retti principi di politica economica. Secondo Bresciani Turroni non si possono utilizzare traduzioni di opere già pubblicate in inglese o in tedesco. Ciò avrebbe il merito di contribuire a temperare l'infatuazione per Keynes, mettendo in rilievo alcuni principi fondamentali dell'economia classica. Tuttavia è difficile che uomini di affari siano disposti a seguire sottili disquisizioni. Ad esempio il libro di Haberler è magnifico ma astratto e difficile per chi non ha già una preparazione ad hoc. Bresciani Turroni afferma che sarebbe anche difficile raggiungere lo scopo raccogliendo articoli pubblicati nell'ultimo decennio in riviste internazionali: pur scegliendo gli articoli di più facile comprensione e senza formule matematiche, bisognerebbe che gli articoli non fossero slegati tra loro, ma che fossero raccolti intorno a determinati problemi. La soluzione migliore, afferma Bresciani Turroni, potrebbe consistere nel pubblicare opere originali di economisti italiani e stranieri, redatti tenendo conto della finalità dell'opera. Bresciani consiglia a Rossi di contattare tra gli economisti italiani, Fanno, Papi, Amoroso, De Maria, Jannaccone, Vinci e Vito. C'è però il problema del costo della collana, che Bresciani, in qualità di Presidente del Banco di Roma ritiene eccessivo e non finanziabile dal Banco. Quanto alle onoranze Einaudi, Bresciani ritiene, in base ad una precedente conversazione con Einaudi, che questi tenesse molto alla ristampa di "Ephemerides". In alternativa l'idea di ristampare l'opera di Ferrara gli sembra ottima [Si veda anche la lettera del 14 marzo 1950 di Jannaccone a Einaudi, e la lettera di Rossi del 1° settembre 1950, entrambe sintetizzate in questo fascicolo ASE].

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