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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Servio Tullio




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Documento [Sulla capitazione, sul commercio ecc.]

Contiene trascrizione manoscritta (cc. 49-58) e dattiloscritta (cc. 34-39), nonché fotocopia della trascrizione dattiloscritta (cc. 43-48), di una lettera di Broggia a Muratori con cui egli risponde alla sua del 2 settembre 1745. L'originale deve essere presumibilmente senza data, visto l'appunto di Allocati (cfr. c. 40) secondo il quale "sul retro dell'ultimo foglio si legge di carattere non di Broggia: lettera a Muratori dicembre 1745". Allocati comunque ritiene tale data esatta, tanto è vero che la riporta in testa sia al manoscritto sia al dattiloscritto (v. considerazioni svolte da Allocati nelle cc. 41-42). La lettera parla innanzitutto di una nuova edizione di un libro di Melon arricchita di ben sette capitoli, che Broggia non è riuscito ad acquistare ma che ha letto con molto interesse. Nella lettera egli si intrattiene poi, evidentemente rispondendo alla precedente missiva del Muratori, sulla capitazione, sistema di tassazione che condanna vivamente. Esso, infatti, almeno così come viene applicato dai turchi, risulta particolarmente vessatorio in quanto rivolto indistintamente a tutti gli individui, indipendentemente dai loro beni e dal loro reddito. In Francia, e cita a questo proposito una "Storia di Luiggi XIV, tomo 6° parte 2a, libro XI", la capitazione viene intesa già diversamente poiché colpisce "più la robba che la persona" e comunque esclude coloro che versano "in una eccessiva povertà". Egli ricorda come nella Roma antica Servio Tullio avesse istituito il censo, per cui quelli che non possedevano beni immobili erano esentati dalle tasse. Broggia incoraggia inoltre il Muratori nel progetto di un'opera sui vantaggi che derivano ad un paese dallo sviluppo del commercio, e prende spunto da ciò per sviluppare alcune tesi a lui care, quelle sulla stretta connessione tra una vita attiva e laboriosa dei cittadini ed il benessere economico e sociale di un paese ed, al contrario, tra l'ozio e la dissipazione degli individui ed il decadimento e l'impoverimento degli Stati. E sono i governanti che con buone leggi dovrebbero intervenire per disciplinare l'acquisto, il possesso e l'uso delle ricchezze.

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