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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI




Opera I principi dell'economia sociale esposti in ordine ideologico  

Tipografia di Gennaro Palma (1840)

Opera Carestia e governo  

(1853)



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Documento Risposta per un assegnamento

Lettera di Scialoja, inviata da Firenze su carta intestata "Ministero delle Finanze", con cui si risponde ad una richiesta da parte di Dragonetti relativa ad un assegnamento. Si consiglia di richiedere l'indennità contemplata dagli artt. 3 e 22 della legge 14 aprile 1864 sulle pensioni degli impiegati. Dragonetti potrebbe fin d'ora rivolgersi alla Corte dei Conti per regolare lo stato di servizio e ottenere da quella magistratura favorevole decisione; a questo punto gli rimarrebbe da chiedere il collocamento a riposo per ottenere l'indennità.

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Documento Argomenti vari

Lettera di Rozzi, spedita da Teramo, in cui sollecita Dragonetti di scrivere all'amico Scialoja raccomandando la sua domanda di ritiro. Il 13 aprile credeva venisse fatto il suo decreto. Poco dopo gli venne chiesto il certificato della sua cessazione dalle funzioni di Ispettore forestale. Comunica di essere senza soldi da 14 mesi e propone un'idea sulla quale se è d'accordo potrà firmare. La guerra del Lussemburgo è stata l'ultima guerra, il progresso è progredito talmente tanto che le guerre non si faranno più perché l'uomo ha saputo scoprire che il cannone è in grado di distruggere un intero battaglione da 4 miglia. Non potendo fare la guerra si ottengono tre vantaggi principali: 1) è possibile evitare la mutilazione degli uomini che addirittura vengono considerati fortunati in tal caso; 2) si otterrà il risparmio delle finanze statali; 3) si apporterebbe all'agricoltura materiale, che è la regina delle scienze, un grande aiuto. L'idea è che si potrebbe organizzare un congresso Europeo nel quale gli attuali stati europei possano fermare il principio che chi possiede, possiederà sempre, così che possano cambiare anche le dinastie. Infine, stante le tensioni con la Russia, Rotschild si eleverebbe a successore e tutto il suo patrimonio sarebbe assegnato in ragione degli abitanti agli Stati Europei.

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Documento Sull'attuazione del credito fondiario

Lettera con firma illeggibile, di Vincenzo Bu[ ], spedita da Tollo, in cui il mittente si dice sicuro del fatto che Dragonetti sia aggiornato sui reali decreti e sul corrispettivo regolamento per l'attuazione del credito fondiario. Sa che il Marchese ha già scritto al Ministro Scialoja per sancire il regolamento, ad ogni modo l'avvocato lo ha informato del fatto che per ora non è attuabile il credito fondiario e che il suo compito non è organizzato e forse sarà possibile per il prossimo anno. I creditori dovranno dichiarare se saranno contenti delle cartelle e rinunciare alle ipoteche a favore degli istituti, inoltre le cartelle non hanno corso forzato.

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Documento "Disegno di una Prefazione o di un Libro a complemento della mia opera Dell'Economia politica [sic] e delle sue attinenze colla morale e col diritto"

Carte autografe del Minghetti relative a: "Prefazione alla ... Edizione" (il cui incipit è il seguente: "Nel novembre 1858, dopo aver riveduto la stampa del mio libro della Economia publica e delle sue attinenze colla morale e col diritto..."), "critiche e risposte", "bibliografia analitica" dell'opera di Minghetti. Presenti inoltre una minuta di lettera di Minghetti (1860 gennaio 24) a Scialoja ("desidererei molto di conoscere il giudizio sincero degli Economisti francesi sul mio libro"), ed una lettera (senza data) di Pietro Sbarbaro a Minghetti ("... elenco dell'opere che trattano dell'attinenza fra la Economia e la Morale e il Diritto...Ella conoscerà senza dubbio il libro dell'avv. F. Rivet Les Rapport du Droit et de la Legislation avec L'Economie Politique (1864)...Nella prefazione codesto scrittore che Le ha mosso ... un appunto che certo Ella non lascerà senza adeguata risposta").

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara commenta la proposta di legge sull'emigrazione e dà notizie della visita dell'economista americano Henry Carey. Inoltre illustra i programmi editoriali della Biblioteca dell'Economista. Nella lettera sono citati Emerico Amari, il conte di Cavour, Carlo Ignazio Giulio, Domenico Guerrazzi, Giuseppe La Farina, Antonio Scialoja e Niccolò Tommaseo.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

E' una lunga lettera sulla situazione siciliana e sull'annessione dell'isola al Regno d'Italia. Ferrara illustra il contenuto di un suo scritto sulla questione siciliana e sui metodi alternativi di annessione. Nella lettera sono citati Emerico Amari, il conte di Cavour, Aurelio Bianchi Giovini, Michelangelo Castelli, Francesco Crispi, il marchese di Torrearsa, Luigi Carlo Farini, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe La Farina, Pasquale Stanislao Mancini, il principe di Pandolfina, Francesco Paolo Perez, Carlo Poerio, Antonio Scialoja e Lorenzo Valerio.

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Documento Lettera a Rosalia Ferrara

Ferrara discute su un suo articolo sull'asse ecclesiastico che mette in crisi il ministero Scialoja.

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Documento A proposito di un articolo su Napoli

Costantino Baer parla dell'incarico conferitogli da Scialoja di redigere un articolo su Napoli e della risposta di Fiorelli (direttore del Museo Nazionale di Napoli) all'offerta di collaborare alla "Nuova Antologia".

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Documento Sul Germanismo e sulla collaborazione ad un giornale liberista

Ferrara rinvia, corrette, le bozze del Germanismo. Riprende il tema del giornale liberista al quale vuol far collaborare Boccardo, Virgilio, Martello, Cognetti, Scarabelli, Scialoja, Rota. Ma finora non ha scritto che a Martello.

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Documento Sulla carta governativa

Luzzatti riferisce che il Ferrara non crede opportuna la discussione sulla carta governativa. Chiede che sul punto vengano consultati il Minghetti e lo Scialoja.

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Documento Su di un concorso a premi

Scialoja scrive che Minghetti è pronto a riferire sul concorso a premi promosso dalla Società di economia politica relativamente alle colonie. Si tratta del premio che toccò a Leone Carpi il quale lo vinse con l'opera "Delle colonie e dell'emigrazione d'italiani all'estero", 4 voll., Tip. editrice Lombarda, 1874.

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Documento Su di un articolo

Scialoja vorrebbe sapere se sarà pubblicata la continuazione del suo primo articolo. Nel caso, desidera avere le bozze per correggerle. Fa considerazioni su Ferrara il quale è d'accordo con la maggioranza sulle imposte ma non è d'accordo sull'asse ecclesiastico. Osserva però che la maggioranza "non ha idee, quantunque, forse, molti degli individui che la compongono, abbiano le loro. Peggio è poi che di idee non ne ha neppure la minoranza".

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Documento Sui trattati di commercio

Scrive Scialoja: "L'articolo intorno agli effetti de' trattati di commercio e di navigazione è quasi per intero composto".

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Documento Sulla richiesta di articoli

Scialoja chiede di poter ricevere i fascicoli della "Nuova Antologia" con i suoi articoli del 1867.

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Documento Su di un articolo

Scrive Scialoja "Mi sa dire se si stampa l'articolo?... Credete che s'abbia a preparare un articolo espositivo e critico (non dico già di censura) intorno al sistema finanziario di Ferrara e al modo secondo il quale sono state condotte le prime pratiche per attuarlo". Critica l'atteggiamento della maggioranza, giudicata senza idee.

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Documento Sullo "scompiglio" delle finanze

Scialoja lamenta "lo scompiglio delle finanze e la confusione delle menti in Italia".

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Documento Allungamento dei tempi del concorso visto come cospirazione nei propri confronti

Sbarbaro scrive che Scialoja ha riferito al senatore Rossi che solo da 4 giorni ha ricevuto l'incarico per l'esame dei titoli e che il concorso non sarà terminato prima dell'estate. Il prolungamento dei tempi sarebbe indicativo, per Sbarbaro, di una cospirazione nei suoi confronti.

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Documento Pressioni per il concorso ad ordinario

Sbarbaro chiede a Messedaglia di pregare Scialoja di prendere un lettore per esaminare i voluminosi titoli del concorso. Inoltre vorrebbe la lista dei concorrenti per fare appello ai loro sentimenti di umanità affinché si ritirino dal concorso.

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Documento Sui risultati del concorso, sui tempi e la sua validità

Sbarbaro ha appreso dal Commissario Barberis che non è certo che i risultati del concorso di Genova siano validi per l'Università di Siena e di Modena. Inoltre, in seguito alla nomina a ministro di Scialoja si è dovuto incaricare un altro commissario il quale dovrà iniziare nuovamente l'esame dei titoli, ritardando la fine del concorso. Suppone che il nuovo commissario sia un suo nemico, come il Boccardo o il Protonotari.

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Documento Torrigiani nuovo commissario

Scrive Sbarbaro che se il prof. Torrigiani (subentrato a Scialoja) aspetta per esaminare i documenti che l'on. Cabella abbia terminato "Ella vede quando il concorso avrà fine".

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Documento Università di Roma

Antonio Scialoja informa che il Consiglio ha approvato il suo "disegno di ordinamento dell'Università di Roma" che prevede la nomina di un certo numero di professori. Il Consiglio gli ha anche lasciato pieno arbitrio quanto alle nomine che dovranno essere fatte applicando l'art. 69 della legge Casati.

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Documento Progetto di legge Borgatti-Scialoja e Vaticano

Messedaglia ha trascorso molti giorni a Roma anche per volontà di Brioschi. Crede che la presenza di Minghetti a Vienna sia stata utilissima, e lo riconosce anche chi la pensa diversamente. "Il Ministero è fiacco e sconcorde, e si direbbe non sappiano a che partito appigliarsi. La questione delle elezioni non è ancora risoluta, pare, ed è un grave fatto. Ogni giorno perdiamo terreno, a Roma più che altrove". Sostiene che sulla questione del Papa si è andati troppo avanti con le parole, in quanto "esterritorialità, indipendenza sovrana, guarentigie territoriali sono concetti impropri e pericolosi". Critica l'art. 3 del progetto Borgatti-Scialoja, che fu il suo primo voto in Parlamento e "voto di opposizione". Considera quale unico concetto abbastanza definitivo quello del diritto costituzionale della inviolabilità papale, colla responsabilità degli agenti esecutivi. Gli ha inviato un opuscolo del prof. Pacifici-Mazzoni "è un buon giurista che proposto a Bologna, passa a Roma come professore di diritto civile."

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Documento Comitato promotore per un monumento ad Antonio Scialoja

Spaventa invia a Messedaglia 10 copie del manifesto del Comitato. Chiede anche a Messedaglia di impegnarsi affinchè l'iniziativa sia "degna dell'uomo che si vuole onorare".

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Documento Carestia e governo

Opera di Antonio Scialoja intitolata "Carestia e governo" (Torino, Fasale e C., 1854).

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Documento Commemorazione di Salvatore Cognetti de Martiis letta dal professor C. G. Albonico, alla R. Accademia Virgiliana, nella adunanza del 6 dicembre 1901

La commemorazione di Salvatore Cognetti de Martiis in una seduta della Reale Accademia Virgiliana è giustificata dal fatto che l'economista ne fu socio. Albonico si rammarica che il suo saggio "La manodopera nel sistema economico" sia rimasto incompiuto, dal momento che "l'Autore ha in Italia posto eminente tra gli scrittori che, valendosi del metodo positivo e in special modo delle induzioni e delle analogie biologiche, affermano le leggi dell'Economia Politica". Ricorda l'ultimo anno di vita del Cognetti de Martiis, i mesi di soggiorno a Roma e poi il ritorno a Torino, per inaugurare il corso di Economia Politica presso la Regia Università con una prolusione, l'ultima, su L'idea economica in Gioberti. Così l'onore che Albonico riserva all'amico è annoverarlo insieme con Melchiorre Gioja, Pellegrino Rossi, Antonio Scialoja, Giovanni Arrivabene, Marco Minghetti, Luigi Luzzatti, i quali "assisero l'Economia Politica su alto soglio del sapere della Patria" e che "ordinarono forme, fondarono istituzioni economiche per il benessere delle popolazioni, per la ricchezza e lo splendore del Regno". Il ruolo di Salvatore Cognetti de Martiis fu di "avvicinare più o meno secondo i loro termini comuni ed i principi classici le nuove scuole economiche", attenuando "gli effetti de' loro errori" e, soprattutto, contrapponendosi al presente procedere incerto degli studi economici dopo la morte del "genio" Francesco Ferrara.

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