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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Keynes John Maynard

Cambridge (Inghilterra) 1883 - Tilton (Inghilterra) 1946



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Documento Corrispondenza: Alberto Bertolino a Federico Caffè (25-06-1976)

La lettera, inviata da Firenze il 25 giugno 1976 da Alberto Bertolino a Federico Caffè, contiene sinceri apprezzamenti per il lavoro di Caffè "Keynes e i suoi contemporanei", al quale si riconosce il merito di aver suscitato rinnovato interesse sui rapporti tra il "Trattato della moneta" e la "Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta", contribuendo ad una più piena considerazione degli apporti dell'economista inglese alla teoria economica. Tale giudizio va letto anche in relazione alla tardiva integrazione dei principi keynesiani nel pensiero economico italiano.

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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Giovanni Demaria (09-01-1951)

Einaudi chiede spiegazioni in merito ad una frase presente alla pag. 527 del saggio di Demaria su Pareto. La frase è "l'equilibrio è sempre un complesso di relazioni necessariamente individuali" e ancora "solo gli economisti che comprendono l'insegnamento di questa conquista sapranno tirarne il frutto". Einaudi si dichiara un ammiratore di Wicksteed: ogni parola deve essere spiegata in modo che tutti coloro che hanno una cultura media siano in grado di capire. I principi di Pantaleoni sono informati a questo criterio. Se Keynes si fosse attenuto a questo metodo, forse ci sarebbe nel mondo economico meno confusione [Sull'argomento si vedano anche le lettere del 15.01.1951, del 29.01.1951 e del 4.02.151, tutte conservate nello stesso fascicolo dell'Archivio Storico della Banca d'Italia e tute sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR].

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Documento Corrispondenza: Giovanni Demaria a Luigi Einaudi (04-02-1951)

Demaria invia i chiarimenti richiesti da Einaudi [nella lettera del 29 gennaio 1951, NDR]. Sul rapporto tra storia e scienza, Demaria chiarisce che per Pareto l'ufficio della storia è quello di fornire esperimenti da laboratorio, esperimenti che gli economisti non possono intraprendere a loro piacimento. Dallo studio storico si possono trarre le prove (o lo spunto per la formulazione) di certe teorie che altrimenti non si sarebbero potute provare o scoprire. Riguardo l'equilibrio come complesso di relazioni necessariamente individuali, Demaria afferma che nella definizione dell'equilibrio, Pareto si riferisce a tutti i singoli membri di una comunità e non a masse organiche o a valori medi di somme di individui. Per gli storici l'equilibrio si ha quando la società nei suoi vari settori presenta certi rapporti per cui essa può progredire o mantenersi in vita senza particolari scosse. L'opinione contraria a quella di Pareto è rappresentata dalle teorie di Keynes, Kalecki e Klein, i quali si avvalgono di concetti (quali il moltiplicatore) non riferiti a singoli individui ma che riguardano ampie categorie di individui. [Sull'argomento si vedano anche le lettere del 09.01.1951, del 15.01.1951 e del 29.01.1951, tutte conservate nello stesso fascicolo dell'Archivio Storico della Banca d'Italia e tute sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR].

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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Piero Sraffa (25-06-1949)

Einaudi ringrazia Sraffa dell'invio degli articoli in ricordo di Clapham e di Keynes. Quest'ultimo gli è particolarmente piaciuto: Keynes, anche quando era "irritante" scriveva sempre bene e effettivamente gli "Essays in Biography" sono un classico della prosa inglese. Einaudi conclude che naturalmente si augura che nessun economista muoia, ma in caso di disgrazia, chiede a Sraffa di inserirlo nella lista per l'invio delle commemorazioni.

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Documento Corrispondenza: Costantino Bresciani Turroni a Ernesto Rossi (28-08-1950)

Costantino Bresciani Turroni scrive a Ernesto Rossi in merito al progetto da questi formulato di creare una collana con lo scopo di diffondere tra gli uomini di affari le dottrine economiche ed i retti principi di politica economica. Secondo Bresciani Turroni non si possono utilizzare traduzioni di opere già pubblicate in inglese o in tedesco. Ciò avrebbe il merito di contribuire a temperare l'infatuazione per Keynes, mettendo in rilievo alcuni principi fondamentali dell'economia classica. Tuttavia è difficile che uomini di affari siano disposti a seguire sottili disquisizioni. Ad esempio il libro di Haberler è magnifico ma astratto e difficile per chi non ha già una preparazione ad hoc. Bresciani Turroni afferma che sarebbe anche difficile raggiungere lo scopo raccogliendo articoli pubblicati nell'ultimo decennio in riviste internazionali: pur scegliendo gli articoli di più facile comprensione e senza formule matematiche, bisognerebbe che gli articoli non fossero slegati tra loro, ma che fossero raccolti intorno a determinati problemi. La soluzione migliore, afferma Bresciani Turroni, potrebbe consistere nel pubblicare opere originali di economisti italiani e stranieri, redatti tenendo conto della finalità dell'opera. Bresciani consiglia a Rossi di contattare tra gli economisti italiani, Fanno, Papi, Amoroso, De Maria, Jannaccone, Vinci e Vito. C'è però il problema del costo della collana, che Bresciani, in qualità di Presidente del Banco di Roma ritiene eccessivo e non finanziabile dal Banco. Quanto alle onoranze Einaudi, Bresciani ritiene, in base ad una precedente conversazione con Einaudi, che questi tenesse molto alla ristampa di "Ephemerides". In alternativa l'idea di ristampare l'opera di Ferrara gli sembra ottima [Si veda anche la lettera del 14 marzo 1950 di Jannaccone a Einaudi, e la lettera di Rossi del 1° settembre 1950, entrambe sintetizzate in questo fascicolo ASE].

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Documento Corrispondenza: Jacob Marschak a Jan Tinbergen (08-12-1947)

Lettera dattiloscritta (2 pagine) di Jacob Marschak a Jan Tinbergen inoltrata anche a Franco Modigliani e Kenneth Arrow (Cowles Commission) per commentare nel dettaglio alcune critiche sollevate da Tinbergen ad un saggio di Modigliani sulla funzione del risparmio.

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Documento Corrispondenza: Franco Modigliani a Don Patinkin (06-02-1948)

Lettera dattiloscritta (1 pagina) di Franco Modigliani a Don Patinkin University of Chicago) con la quale Modigliani risponde brevemente ad una domanda fatta da Patinkin in merito all'analisi del mercato del lavoro nella General Theory of Employment, Interest and Money di John M. Keynes e ribadisce la sua convinzione che l'assunto della rigidità dei salari nominali sia essenziale nella costruzione del modello di Keynes. Modigliani esprime anche il suo dispiacere per il fatto che nell'anno in cui egli si troverà a Chicago, Patinkin sarà invece assente.

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Documento Corrispondenza: Franco Modigliani a Don Patinkin (01-03-1948)

Lettera dattiloscritta (2 pagine) di Franco Modigliani a Don Patinkin University of Chicago) con la quale Modigliani risponde ad una domanda fatta da Patinkin in merito all'analisi del mercato del lavoro, citando e commentando alcuni passi della General Theory of Employment, Interest and Money di John M. Keynes.

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Documento Corrispondenza: Wassily Leontief a Franco Modigliani (03-07-1944)

Lettera dattiloscritta (1 pagina) di Wassily Leontief a Franco Modigliani per esprimergli i suoi complimenti per l'articolo del 1944 pubblicato su Econometrica e chiedergli l'invio di un estratto. In una nota manoscritta a margine Leontief richiama il fatto che nella sua risposta ai commenti di Leontieff sul Quarterly Journal of Economics, John M. Keynes riconobbe l'esistenza dell'assunto di omogeneità.

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Documento Corrispondenza: Franco Modigliani a Abba Lerner (02-06-1943)

Lettera dattiloscritta (3 pagine) di Franco Modigliani a Abba Lerner nella quale Modigliani riprende per scritto una discussione avuta oralmente con Lerner intorno alle diverse caratteristiche della funzione di domanda di moneta nella teoria keynesiana e della teoria classica. La divergenza fra i due economisti riguarda le condizioni necessarie affinché un taglio dei salari monetari e dunque una riduzione del tasso d'interesse sia capace di ristabilire il pieno impiego, a seguito di una riduzione della propensione marginale al consumo.

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Documento Corrispondenza: Abba Lerner a Franco Modigliani (02-06-1943)

Lettera dattiloscritta (2 pagine) di Abba Lerner a Franco Modigliani per rispondere alle argomentazioni di Modigliani intorno alle diverse caratteristiche della funzione di domanda di moneta nella teoria keynesiana e della teoria classica. La divergenza fra i due economisti riguarda le condizioni necessarie affinché un taglio dei salari monetari e dunque una riduzione del tasso d'interesse sia capace di ristabilire il pieno impiego, a seguito di una riduzione della propensione marginale al consumo.

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Documento Lezione "Keynes"

La lezione su Keynes tenuta da Claudio Napoleoni alla Scuola del centro per gli studi sullo sviluppo economico ricalca l'impostazione del capitolo dedicato all'economista inglese nel suo volumetto sul pensiero economico del '900, edito da Einaudi. Napoleoni divide la trattazione in tre sezioni: la teoria, la politica economica e le conclusioni critiche. Introduce l'argomento teorico partendo dalla legge di Say, illustrando la questione del rapporto tra risparmio e investimento e quello dell'occupazione nella teoria pre-keynesiana; conclude il capitolo esponendo gli aspetti inerenti investimenti e risparmi in Keynes e la teoria dell'occupazione dello studioso inglese. Il secondo capitolo relativo alla politica economica ha come nodo centrale quello della spesa pubblica; l'argomento è completato da tre appendici: il moltiplicatore, l'influenza keynesiana sulla politica commerciale e un caso di applicazione della teoria keynesiana (Stati uniti 1933-45). L'ultimo capitolo consiste in una riflessione critica sul pensiero keynesiano che si conclude con la considerazione che il modello del teorico inglese è applicabile in una situazione di forte accumulo di risparmio e di scarse occasioni d'investimento nella situazione d'equilibrio; caso contrario a quello delle economie sottosviluppate, dove la tendenza al risparmio è necessariamente minima e insufficiente a coprire le esigenze di investimenti per lo sviluppo economico.

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