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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


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Documento Lettera a Luciano Fiorentino

Bozza di una lettera indirizzata il 14 luglio 1843 a Luciano Fiorentino, socio dell'Accademia Gioenia di Catania. Emerico Amari lo ringrazia per i 5 opuscoli economici che ha ricevuto ed esprime un giudizio sul loro contenuto. Dal testo emerge che Amari stima il valore di economista del suo interlocutore ed è felice che questi difenda la libertà dell'industria e attacchi il sistema protettore. Non comprende però l'ostilità mostrata per il libero cabotaggio insieme ad alcune contraddizioni all'interno del suo pensiero liberista. Alcune considerazioni sono riservate alla condizione dell'industrializzazione inglese. Riguardo la legislazione del Regno delle due Sicilie Amari si mostra contrario al tentativo di creare forzatamente la piccola proprietà. La legge deve rimuovere i privilegi ereditari ma le dimensioni più opportune per la proprietà devono essere stabilite dall'economia e dalla natura. Nella lettera Amari si pronuncia sul valore scientifico dell'amico Raffaele Busacca che difende fermamente da alcune critiche che gli erano state mosse.
Tipologia Corrispondenze
Data 14/07/1843
Bibliografia Fiorentino Leto Luciano, Dimostrazione economica di Luciano Fiorentino, socio collaboratore dell'Accademia Gioenia di Catania, Palermo, Della Tipografia di Francesco Lao, 1836


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Bozze di lettere dirette dall'Amari a diverse persone

Raccolta di alcune bozze di lettere che Emerico Amari scrisse, in un intervallo di tempo relativamente lungo e compreso tra il 1833 e il 1868, a diversi interlocutori. La corrispondenza conservata non è numerosa e ammonta a 47 soggetti, la maggior parte r
Scheda: 70 cc. nn. nr. fascicolo A
Numero della busta: 5 Qq C 29

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Amari Emerico

Il Fondo Amari, che è uno dei più estesi tra quelli conservati nella sezione "manoscritti e rari" della Biblioteca Comunale di Palermo, fu donato alcuni anni dopo la morte dell'autore dai suoi discendenti. Le carte furono depositate in maniera molto disordinata e in buona parte non rispettando l'ordine con il quale pare lo stesso Emerico Amari le avesse raccolte e conservate. Notizie sull'originaria composizione del fondo dei manoscritti sono riportate nel saggio di F. Maggiore Perni "Di Emerico Amari e delle sue opere", Palermo, Tipografia Morvillo, 1871. I manoscritti, numerosi e diversi tra loro per contenuto, forma e data, coprono un arco temporale che va dagli studi universitari di Amari, sul finire degli anni 20 del XIX secolo, fino agli ultimi scritti del 1870, anno della sua morte. Il materiale, interamente accessibile e consultabile, non è in buono stato di conservazione, le carte in alcuni casi sono in vistoso deterioramento e il numero di autografi microfilmati è esiguo. I manoscritti, catalogati nello schedario della biblioteca con titolo e segnatura, non sono ordinati secondo un valido criterio e sono frequenti l'apposizione di titoli non corrispondenti al reale contenuto degli scritti, sovrapposizioni tra le segnature delle miscellanee e del loro contenuto, documenti di natura diversa mescolati a caso tra di loro. Gli autografi sono redatti da Amari con una grafia di non sempre agevole lettura su fogli per dimensioni e qualità vari e nella maggior parte dei casi sparsi e senza rilegatura. Gli scritti su quaderni e volumi sono limitati e si diversificano per consistenza dai quadernetti per semplici annotazioni a tomi di notevole spessore. Sono frequenti, tra le pagine dei manoscritti, foglietti di appunti volanti e scritti su carta di fortuna, molti dei quali spesso ricchi di preziose informazioni. Le carte conservate sono, per caratteristica e tema, varie. Sono presenti documenti e scritti personali, tracce di interventi, di discorsi e di lezioni universitarie. E' rilevante la presenza di copie autografe di testi, sia editi sia inediti, di diritto, di economia, di filosofia, di storia, di politica e più in generale di lavori scientifici. Tra questi sono stati rintracciati più di 50 manoscritti inerenti l'economica politica o comunque storiograficamente importanti per il pensiero economico. Sono particolarmente interessanti per ricostruire la riflessione economica di Amari gli interventi nelle sedute dell'Istituto d'Incoraggiamento di Palermo, gli estratti, le traduzioni e i commenti delle opere dei principali economisti studiati come A. Smith, D. Ricardo, etc..., le bozze di saggi di economia in alcuni casi inediti o pubblicati anonimi. Inoltre si segnalano come materiali di notevole utilità per la storia politica e culturale del risorgimento italiano: le lezioni universitarie di diritto penale lette a Palermo negli anni 1841-47 e raccolte in una decina di miscellanee composte da parecchie centinaia di fogli; il corso di filosofia della storia tenuto a Firenze nel 1859; gli articoli di politica e i lavori di storia e di filosofia, sia giovanili sia della maturità, conservati nelle miscellanee di argomento vario; le bozze e le parti inedite dell'opera principale di Amari, la "Critica e Storia di una Scienza delle legislazioni comparate"; le carte dell'attività politica dagli anni trenta agli anni settanta dell'800; gli appunti degli studi di lingue antiche o straniere e le traduzioni compiute; gli epistolari e i documenti personali. Tra gli scritti che per contenuto non riguardano direttamente l'economia politica sono di particolare importanza la bozza della "Storia di una Scienza delle legislazioni comparate",solo di recente trascritta e pubblicata, e il lungo e dettagliato inedito del 1855 sulle "Origini scientifiche storiche e critiche del diritto pubblico marittimo internazionale" che contiene originali spunti riguardanti la filosofia politica e del diritto di Emerico Amari. Altri autografi dello stesso autore sono conservati nell'Archivio di Stato di Palermo, considerato che Amari ricoprì numerose cariche pubbliche sotto il governo borbonico, quello rivoluzionario del'48 e nel decennio postunitario.

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Biblioteca comunale di Palermo

La Biblioteca Comunale di Palermo, fondata nel XIX secolo, dispone di un vasto patrimonio di libri antichi e recenti. La maggior parte dei testi e manoscritti riguarda la storia, la letteratura, l'architettura, l'arte e le tradizioni popolari, principalmente della Sicilia e della città di Palermo e sono numerosi i soggetti rari e di valore a partire dal XIV secolo. Nella sezione "manoscritti e rari" sono depositati numerosi fondi privati, provenienti dai più importanti intellettuali siciliani. Alcuni sono di notevole consistenza e spesso contengono importanti autografi. Tra questi ne sono stati rintracciati 34 appartenenti a studiosi e scrittori di economia per un periodo storico che va dal XVIII al XX secolo. I loro nomi sono: C. Allegra, E. Amari, P. Balsamo, G. Bruno, R. Busacca, N. Cento, S. Costanzo, P. Cumbo, V. D'Ondes Reggio, F. Ferrara, F. Foderà, G. Frisella Vella, G. Inzenga, P. Lanza Branciforte di Trabia, G. La Loggia, A. Lucchesi Palli di Campofranco ( principe), A. Lucchesi Palli di Campofranco (luogotenente), F. Maggiore Perni, F. Malvica, C. Martorana, F. Minà Palombo, F. P. Mortillaro, V. Mortillaro, T. Natale, N. Palmeri, F. Parlatore, F. P. Perez, Ricca Salerno, I. Sanfilippo, D. Scinà, F. Scrofani, V. E. Sergio, V. Tineo. Inoltre sono stati individuati autografi di economisti italiani come M. Gioja, F. Lampertico, F. Saverio Nitti. Nonostante alcuni non siano in buono stato di conservazione i manoscritti sono per la maggior parte consultabili. Alcuni di essi sono microfilmati. Gli autografi, tutti ordinati per autore, si presentano o in singoli incartamenti o raccolti per soggetto in miscellanee. Risultano numerosi gli epistolari. La sezione "manoscritti e rari" è in una sede distaccata della Biblioteca Comunale ed è ubicata nei locali di Palazzo Marchesi in Piazza SS. 40 Martiri, 2.
Indirizzo: Piazza Brunaccini, 1
CAP: 90100
Luogo: Palermo
Regione: SICILIA
Contatti: Tel. 091-7407570 Fax 091-7407584
Sito: https://librarsi.comune.palermo.it/it/mappa-biblioteche/biblioteca/Biblioteca-comunale-di-Palermo-Leonardo-Sciascia/