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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


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Documento Argomenti vari

Luzzatti propone, incoraggiato da Brioschi, di introdurre nella scuola speciale di complemento che Messedaglia dirige, l'insegnamento della "Dottrina comparata delle dogane con speciale riferimento all'Italia" e di affidarlo a Ellena. Tale corso si giustificherebbe a partire dal fatto di essere una via di mezzo tra l'economia politica e la scienza delle finanze, e con elementi di originalità "attinti alla tecnologia, alla amministrazione, alla interpretazione dei trattati". Inoltre "oggidì i Parlamenti e i governi sono usciti dalla fase generale, nella quale, al lume dei principi, diminuivano e tagliavano i dazi, sono impigliati in un periodo di sosta e l'elemento tecnico appoggiarsi col teorico e coll'economico". E' convinto che nei negoziati commerciali continuerà a prevalere la dottrina dei trattati, e che l'elemento tecnico conterà sempre di più, "segnatamente nei prodotti tessili, negli zuccheri, ecc.Tutto ciò mi pare degno di una speciale attenzione scientifica". A questo si aggiunge la difficoltà "di educare una schiera eletta di negoziatori, di uomini di stato, di amministratori doganali, i quali sappiano difendere adeguatamente gli interessi del paese." Ricorda che nel 1869 quando ha retto il Segretariato Generale del Ministro del Commercio, all'infuori delle notizie generali e generiche, mancava ogni cosa, "Ci siamo posti all'opera. Si fece una profonda inchiesta, si comparavano le nuove tariffe doganali con le forestiere.." Insiste affinché il nuovo corso sia affidato a Vittorio Ellena assiduo e fidato collaboratore nella "impresa della rinnovazione dei trattati e delle leggi doganali", dato che lui non può assumere questo insegnamento, avendo rifiutato già altre volte di trasferirsi all'Università di Roma e lasciare quella di Padova.
Tipologia Corrispondenze
Data 03/05/1880


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Carteggio

Fascicolo contenente il carteggio intercorso tra il 1865 e il 1901 tra Messedaglia, Hewins, De Laveley, Lambruschini, Lampertico, Levasseu, Loria, Lorini, Luzzatti e Berti.
Numero della busta: 230

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Manoscritti

Il fondo Manoscritti conservato presso la Biblioteca Civica di Verona contiene 64 buste di materiali appartenenti ad Angelo Messedaglia: 16 contengono il carteggio (227-245) e 48 custodiscono manoscritti di studi scientifici e letterari, dispense di lezioni universitarie, carte di lavoro e personali (1221-1253).

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Biblioteca civica di Verona

La Biblioteca civica viene istituita nel 1792 e inaugurata dieci anni dopo. Essa nasce dall'unione di tre librerie: la libreria della soppressa Abbazia di San Zeno, quella della soppressa Compagnia di Gesù con l'aggiunta della libreria dei Gesuiti e quella della chiesa e il Collegio di San Sebastiano. In quegli anni giunge il primo lascito privato di Aventino Fracastoro. La custodia e l'elenco dei libri fu affidato a Girolamo Rivanelli e a Benedetto del Bene. Nel 1795 giunge il lascito di A.M. Lorgna. Nel 1858 il bibliotecario abate Cavattoni stampa una breve memoria sull'istituzione della biblioteca e sui lasciti, argomento ripreso nel 1869 in occasione dell'ampliamento dei magazzini. Di seguito l'abate Ignazio Zenti stampa una relazione sugli avvenimenti dal 1858 al 1875. Nel 1868 il patrimonio librario raggiunge complessivamente i 60.000 volumi. Allo Zenti succede Giuseppe Biadego, uomo di alta cultura, in relazione di studi e di ricerche con mezza Europa, e grazie alla sua sapienza professionale l'Istituto trova stabilità e sicurezza. Purtroppo la sede più vasta ricavata nell'immediato anteguerra dall'ex chiesa di S. Sebastiano, per il bombardamento aereo del 4 gennaio 1945, viene totalmente distrutta. I danni al patrimonio librario furono abbastanza seri, in particolare quelli riportati dalla raccolta di incisioni e di carte geografiche; salvo ad ogni modo il materiale manoscritto e incunabolistico. Laboriosissima la questione della ricostruzione, risolta finalmente in gran parte con l'edificio progettato da P. L. Nervi, sempre sulla sede dell'ex chiesa, e inaugurato il 2 giugno 1980, quale modernissimo contenitore dell'intero patrimonio librario e con uno sviluppo potenziale di oltre un milione di volumi. In tale occasione venne rilevato e analizzato tutto il materiale accumulato in 200 anni di vita, riordinati, inventariati, fotografati e in buona parte rischedati 150.000 opuscoli; ricollocate alcune migliaia di carteggi e individuate e riordinate 6.000 cinquecentine, a disposizione dell'operazione di rilevamento nazionale, coordinato con le biblioteche europee e americane. Attualmente la biblioteca possiede oltre 515.000 volumi e opuscoli rari e di pregio compresi (aldini, cominiani, bodoniani), 1230 incunaboli, 6.000 cinquecentine, 3.600 manoscritti, 95.000 lettere, documenti, fogli volanti, un'imponente fototeca, 2.000 stampe, carte geografiche e topografiche sulle quali splende il mappamondo di Leardo del 1442.
Indirizzo: via Cappello, 43
CAP: 37121
Luogo: Verona
Regione: Veneto
Contatti: Tel. 045-8079710 e-mail bibliotecacivica@comune.verona.it
Sito: https://biblioteche.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=79983