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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


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Documento Regolamentazione sul demanio dello Stato

Copia, presente nelle carte di Delfico, del documento del probabile Statuto con il quale si disciplina la regolamentazione sul demanio dello Stato: gli articoli da I a X stabiliscono in particolare che il pagamento del quinto nelle compravendite dello Stato è abolito, e non è permesso concorrere nelle compravendite con le cedole; i creditori dello Stato possono concorrere a meno che non vengano pagati per i loro crediti; il Ministro delle Finanze è incaricato dell'attuazione del decreto.
Tipologia Manoscritti e altri documenti
Data 1810


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Melchiorre Delfico Consigliere di Stato

Fascicolo contenente documenti vari (appunti, bozze, lettere, ritagli di articoli) di Melchiorre Delfico, Consigliere di Stato, compresi tra il 1809 e il 1812: pubblica istruzione (progetto di legge, osservazioni) - economia - fondiaria - alienazione dei
Scheda: 325 cc. nn. nr. fascicolo 205
Numero della busta: 18

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Fondo Delfico

Il Fondo Delfico, acquisito dall'Archivio di Stato di Teramo tra il 1940 e il 1941, comprende materiale vario di Melchiorre Delfico: lettere speditegli da numerosi mittenti (1), tra cui Davide Winspeare, Ludovico Bianchini, Giuseppe Ceva Grimaldi, Giuseppe Zurlo; una fitta corrispondenza tra lo stesso Delfico e Luigi Dragonetti; documenti relativi all'attività di Consigliere di Stato e di presidente del Supremo Consiglio delle Finanze. (1) Vedi nota bibliografica.

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Archivio di Stato di Teramo

L'Archivio di Stato di Teramo, istituito in epoca borbonica con legge organica degli archivi 12 novembre 1818, n. 1379, fu posto alle dipendenze della Segreteria dell'Ufficio di Intendenza. Nel 1835 fu nominato il primo archiviario e nel 1838 diede inizio alla sua attività. Il primo archivio versato fu quello dell'Intendenza, mentre tra il 1840 e il 1841 quelli dei registri delle Ricevitorie Generale e Distrettuali. Seguirono poi i ruoli della contribuzione fondiaria (1841-42), la contabilità delle spese di giustizia (1847) e la documentazione del Tribunale Civile e della Gran corte criminale (1852-1856). Nel 1869 furono acquisiti l'Archivio comunale di Mutignano, gli atti degli Uffici del registro e bollo della provincia, una cassa di pergamene rimaste presso gli uffici finanziari e provenienti in massima parte dai monasteri soppressi nel decennio francese. Del 1892 è il primo elenco della biblioteca costituito da 319 volumi che nel 1899 divennero 508. Nel 1935 l'Archivio di Stato disponeva di tre sedi: i locali presso la Prefettura (ex palazzo dell'Intendenza), una palazzina privata (De Petris) e l'ex monastero di S. Matteo, in cui fu posta la sede centrale. Si susseguirono nel tempo ulteriori e pregevoli acquisizioni: l'Archivio notarile (1937), la Biblioteca Paris Mezucelli (1940), il Fondo Delfico (1940-1941), le Biblioteche Mancini e Scarselli (1943), le carte del Comitato di liberazione nazionale (1946), il volume di memorie patriottiche di Antonio Tripoti (1947), gli atti dell'ex Federazione fascista di Teramo ed una piccola parte dell'Archivio comunale di Teramo (1950). E' da segnalare che nel 1927 trenta comuni della provincia di Teramo passarono a costituire la nuova provincia di Pescara, presso il cui Archivio di Stato furono trasferiti nel 1962 gli atti notarili, lo stato civile, documenti dell'ufficio leva e delle preture concernenti i suddetti comuni. La documentazione più antica è rappresentata dalla collezione di pergamene, di cui le più antiche risalgono al sec. XIII. I fondi amministrativi e giudiziari hanno inizio dal 1684, epoca di origine della provincia di Abruzzo Ultra Primo e del Tribunale della regia Udienza che tuttavia per circa 60 anni fu sottoposto al preside di Chieti. Il materiale documentario acquista carattere di organicità dal 1744, anno di nomina del primo preside di Teramo, Emanuele De Leon. Nel 1942 l'istituto fu trasferito a palazzo Delfico, di proprietà dell'Amministrazione provinciale, ove vi rimase fino al 1998, per poi acquisire la sede di S. Domenico. Dal 1998 la sede centrale dell'Archivio di Stato di Teramo ha trovato ospitalità nel convento di S. Domenico, immobile di notevoli dimensioni, di pertinenza del Demanio dello Stato, risalente al 1287. Dalla documentazione conservata nell'Archivio di Stato si desumono ulteriori informazioni sulla storia del convento. Nel "Fondo notarile" ricorrono nel tempo svariati atti quali legati, donazioni e testamenti a favore del convento, della chiesa e della Confraternita del SS. Rosario in S. Domenico. Nel 1929 il tempio, restaurato dall'insigne storico ed archeologo teramano Francesco Savini, fu nuovamente riaperto alla devozione popolare. Nel 1939 mantenendosi sotto l'Amministrazione militare l'antico convento, si recuperarono alcuni locali ad uso dei padri domenicani tornati a Teramo. In tempi recenti tra il 1996 ed il 1997 l'edificio sotto il titolo di "Caserma di S. Domenico" è stato definitivamente rilasciato dal Ministero della Difesa. Nello stesso periodo l'Archivio di Stato richiedeva al Demanio la concessione in uso governativo del complesso monastico. Acquisito l'immobile si effettuavano le opere di restauro ed adeguamento funzionale sotto la direzione lavori della Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici per l'Abruzzo e del Servizio Tecnico per l'Edilizia Archivistica di Roma e si restituiva la struttura al suo originario valore architettonico.
Indirizzo: Corso Porta Romana, 68
CAP: 64100
Luogo: Teramo
Regione: ABRUZZO
Sito: https://archiviodistatoteramo.cultura.gov.it/home